Giò.

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"Harry ha sempre avuto paura dei fuochi d'artificio. Ogni Capodanno, allo scoccare della mezzanotte, da bambino si nascondeva in camera sua; negli ultimi anni, quando lo obbligavo a uscire in giardino per vederli, urlava come una femminuccia" disse Anne facendomi ridere.

Harry  imbarazzato accarezzava il gatto che cercava la comodità sulle sue gambe. Avrebbe dovuto  cercarla sulle mie, quelle di Harry erano troppo ossute-

Eravamo seduti sul divano, veramente troppo pieni di cibo. Anne aveva cucinato per un esercito.

"Invece Jessye ama cantare ma è stonata. Una volta nel treno indossava le cuffie e ha iniziato a cantare. Senza accorgersene mano a mano alzava la voce. Alla fine il controllore le si è avvicinata è l'ha cortesemente pregata di smetterla visto che con i suoi versi disturbava la quiete pubblica" disse Lisa.

Mi portai le mani al viso mentre diventai sempre più rossa.

Harry non era di aiuto. Rideva come se gli fosse stata  raccontata la barzelletta più divertente del mondo.


"Jess, hai intenzione di stare così per tutto il resto dell'estate? Sono già passate due settimane e tra poco meno di un mese ricominceranno i corsi" Isaac cammina avanti e indietro nella sua camera.

Come ogni anno passiamo qualche tempo prima dell'inizio dei corsi insieme nel suo cottage in montagna per divertirci e rilassarci, ma quest'anno si prospetta diverso, perchè io sono una idiota.

"Ciao Jess, sono Harry"

"Hey Hazz, quando ci vediamo?Dovresti davvero venire qui" gli chiesi. Non lo vedevo da un po' e mi mancava tutto di lui:  i suoi baci, le sue carezze, le sue battute e tutto il resto. Era passato un mese da quando l'avevo visto per l'ultima volta.

"Presto, spero-" disse con tono preoccupato o triste " Jess, ti vorrei dire una cosa, prima che tu lo sappia da altri-"

"Di cosa si tratta?"

"Vedi so che non stiamo insieme, ma il nostro rapporto non è quello di due semplici amici. Qualche sera è successa una cosa e vorrei dirtela io prima che tu venga a saperlo da giornal..e..fa... rag..mi..sen..tu.. Jess.. Bip,bip,bip"

La connessione in quel posto faceva davvero schifo. Sperso tra le Alpi.

Stavo per richiamarlo ma Is entrò nella camera guardando il tablet. Mi sentivo un po' in colpa per non avergli ancora detto di quel che stava succedendo fra me e Harry ma, diciamocelo, lui non avrebbe fatto altro che urlare come una 12enne piena di ormoni.

"Jess, mr.Styles ha fatto colpo! Appena lo senti digli che se ha amici tanto fighi quanto le sue fiamme potrebbe presentarmeli" disse maliziosamente e non capii fino a quando non mi spiaccicò il tablet in faccia mostrandomi una foto di Harry che si scambiava effusioni con la super modella Nadine Leopold.

"Dovresti davvero reagire, Jess"

Più facile a dirsi che a farsi.

"Stasera andiamo a ballare, non voglio un no come risposta. Vediamo se ti riprendi un po'"  Is mi abbraccia e velocemente esce dalla stanza.

Se c'è una qualità che non si può discutere di Isaac è quella di essere di parola infatti, qualche ora dopo, siamo pronti per andare ad una festa.

La festa è organizzata da una ragazza svizzera esageratamente ricca che Isaac aveva conosciuto qualche settimana fa.

Quando entriamo siamo schiacciati da persone che si scatenano a ritmo di musica, Is mi tiene per mano e io cerco di sembrare entusiasmata quando in realtà le feste non sono il mio Hobby preferito, soprattutto se ho il cuore lesionato.

Cerco di divertirmi ma appena perdo di visto il mio amico esco dalla casa sdraiandomi sul prato del giardino della casa.

Mi poggio con la schiena al tronco di un albero e mi rilasso chiudendo leggermente gli occhi.

"Hai la faccia di chi ha bisogno di una bella barzelletta" Una voce calda mi fa sussultare e quando apro gli occhi scopro un ragazzo seduto accanto a me.

Mi porge una sigaretta prima di iniziare a parlare "Perchè una giraffa non si gira mai?"

Lo fisso osservando con attenzione ogni suo piccolo particolare, i capelli scuri quanto gli occhi, la barba curata di una sfumatura di rosso.

"dovresti chiedermi perchè" mi sussurra risultando divertente.

"Perchè?" chiedo.

"E che si gir-a-ffà!" dice aspettando la mia risata che arriva poco dopo non per la barzelletta me per la sua convinzione.

"Sono Giò" dice allungando la mano.

"Jess, piacere"

Rimaniamo a parlare per un po' nonostante il suo inglese non perfetto, è di buona compagnia.

E per una sera sono riuscita a dimenticarmi di tutta la storia di Harry.

Ho dimenticato quelle fotografie, ho dimenticato le telefonate insistenti di Harry i primi tempi e le mie lacrime, quella sensazione straziante al petto.

Quando ritorno a casa con Is, decido di mandare un messaggio a Giò, ma appena prendo il cellulare il display si illumina.

"Dovrai rispondergli prima o poi, non potrai evitarlo per sempre" dice Is biascicando. E' fin troppo ubriaco.

E' Harry che chiama. Di nuovo.


Heilààà! Non sono felice di questo capitolo, ma spero sia ugualmente soddisfaciente per voi! Commentate per farmi sapere cosa ne pensate, è importante!










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