Chapter 9: Back to school.

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Il giorno seguente passò molto in fretta e non accadde nulla di molto interessante. Lily vomitò tutto il giorno e Grace dovette starle accanto per tutto il tempo mentre io avevo terminato le ultime faccende che anticipavano il mio ritorno a scuola.

Fu così che, tra un pasto e l'altro, il giorno che avevo aspettato per tutta l'estate arrivò: il primo giorno di scuola del terzo anno. Tutto era pronto, ed io? Beh, io mi ritrovavo ancora nel letto come un panda obeso che non vuole assolutamente alzarsi dal posto in cui si trova per la troppa fatica. La sveglia suonò segno che ormai non avevo più via di scampo e che l'incubo stava per ricominciare.

Sono sempre stata la tipica ragazza che aspettava con ansia di ritornare a scuola solo perché lì avevo molti amici che durante l'estate non potevo frequentare così spesso come avrei voluto. Quel giorno però fu diverso: non avevo per niente voglia di rientrare e sentire i soliti discorsi inutili dei professori né tanto meno di raccontare la mia estate e la mia esperienza a Londra in tutte le lingue e ad ogni professore.

Dopo mille obiezioni da parte del mio corpo decisi finalmente di alzarmi dal letto.
Aprii l'armadio e scelsi dei vestiti molto semplici. E' vero, solitamente il primo giorno di scuola ci si dovrebbe impegnare a curare di più il proprio aspetto ma io non ne avevo voglia.

Al momento della colazione tutti erano a tavola, fatta eccezione per mia madre che era ai fornelli intenta a fare dei perfetti pancake.

"Buongiorno a tutti." dissi sorridendo.

"Buongiorno." risposero in coro. 

La colazione era l'unica cosa che mi era mancata della solita routine mattutina, era uno dei rari momenti in cui tutta la famiglia si ritrovava prima di andare a lavoro oppure a scuola. Amavo la mia famiglia nonostante fosse molto numerosa e nonostante alcune volte avrei preferito avere un po' più di spazio. 

Mia madre, come ogni mattina, stava informando mio padre di alcune novità riguardanti il nostro vicinato, notizie che a mio padre non importavano minimamente ma che fingeva di ascoltare per non sentire le solite lamentele della donna che aveva al suo fianco. I miei fratelli, invece, discutevano come al solito di calcio mentre Grace ignorava palesemente tutti inviando sms a quello che doveva essere il suo ragazzo a giudicare dal modo in cui sorrideva. Ma proprio quando stavo per addentare la mia deliziosa fetta di torta al cioccolato,il campanello suonò annunciando l'arrivo di quella pazza di Jan che era in netto anticipo.

Ogni mattina durante il periodo scolastico bussava a casa mia alle otto precise per andare a scuola insieme. Solitamente prendevamo l'autobus dato che le lezioni iniziavano alle otto e mezza in modo che non facessimo mai tardi a causa del traffico di Miami, invece quel giorno ci avrebbe accompagnate mio padre perché sarebbe dovuto passare da lì prima di andare a lavoro.

Quando aprii la porta la mia migliore amica mi saltò addosso come se non ci vedessimo da anni.

"Sei pronta?" disse:"Ho sentito Lizzy e Jade e ci aspettano alla solita panchina." 

"Sei in anticipo." La rimproverai, ignorando palesemente ciò che aveva detto precedentemente.

Entrò in casa e dopo aver salutato tutta la mia famiglia si sedette al mio posto senza chiedere se avessi finito di fare colazione. Ovviamente il suo atteggiamento non mi dava fastidio perché dopotutto era come se fosse casa sua.

"Jane Amanda Mitchell." urlai:"Togli immediatamente quelle manacce dalla mia torta al cioccolato!"

Lei alzò le mani in segno di difesa fingendosi spaventata e mi fece sedere per finire di fare colazione.

***

Salite in auto mio padre accese immediatamente lo stereo, mi aspettai che partisse una delle sue solite canzoni anni 60, invece stupì me e Jan quando ci rendemmo conto che la canzone era Here's to Never Growing Up di Avril Lavigne. I miei genitorni mi raccontavano sempre che il mio nome era stato scelto dai miei fratelli, che in quel periodo erano fissati con la famosa cantante.

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