Chapter 24: Satisfactions.

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"Qualcuno vuole spiegarmi cosa diamine sta succedendo?"

L'espressione di Andrew, mista tra curiosità e odio, mi fece quasi ridere.
Travor, invece, stava morendo dalla paura.

"Io-"
Il ragazzo provò a parlare, ma il forte timbro di Andy lo interruppe ancora una volta:"Allora?"

"Senti amico." riuscì a dire. "Te l'avrei detto prima o poi."

Non fece neanche in tempo a finire la frase, perché mio fratello scoppiò in una fragorosa risata.

"Dovevi vederti." affermó ancora ridendo. "Eri terrorizzato."

Sapevo che Andrew, a differenza di Eugene, non era un tipo molto geloso.
Quindi non avevo creduto neanche per un secondo alla scenata che aveva creato.

Secondo lui, non c'era niente di male nell'avere delle relazioni alla mia età.
Insomma, era abbastanza normale che dei ragazzi mi girassero attorno, ma Eugene non voleva proprio capirlo.

Travor, ancora un po' confuso, tirò finalmente un sospiro di sollievo e si rilassò.
Sotto l'invito di Andy, rimase a dormire a casa nostra e mentre loro si diressero a giocare ai videogiochi nel salotto ormai vuoto per via dell'orario, io salii nella stanza per cadere finalmente in un sonno profondo.

***

Il giorno seguente mi svegliai abbastanza presto ed il mio viso poteva facilmente essere paragonato a quello di uno zombie.

Ancora sbadigliando scesi in cucina per la colazione, e mi venne quasi un colpo quando vidi Travor seduto a tavola insieme al resto della mia famiglia.
Per qualche strano motivo mi ero completamente dimenticata della sua presenza all'interno di casa nostra.

Stava scherzando con entrambi i miei fratelli come se niente fosse successo, per questo dedussi che Eugene non aveva saputo nulla.

"Buongiorno." mormorai sedendomi accanto a Grace.

'Buongiorno tesoro." disse mio padre. "Sapevi della presenza di Travor in casa?"

'Bene. Ed ora?'

Guardai Andy in cerca di aiuto, ma sembrava troppo impegnato a tagliare con coltello e forchetta i suoi pankake allo sciroppo d'acero.
Quando guardai Travor, però, mi accorsi che tentennava il dito indice da destra verso sinistra, così risposi:"No, non lo sapevo."

Mia madre mi porse un piatto, e la ringraziai mentalmente.
Stavo morendo di fame!

La breve suoneria del cellulare, mi fece scattare improvvisamente.

Jan riusciva a chiamarmi sempre nei momenti meno oppportuni.

In ogni caso rifiutai, tornando ad addentare il contenuto che si trovava all'interno del mio piatto.
Ma la mia migliore amica, non aveva proprio intenzione di smetterla di stressare.

Con un gesto fulmineo mi alzai da tavola correndo verso il bagno per poi rispondere una volta all'interno.

Non mi diede neanche il tempo di cliccare sul verde, che Jan gridò al telefono: "Perché la macchina di Travor è parcheggiata nel vialetto di casa tua?"

"Oh, ciao anche a te cara. Splendida giornata oggi, non trovi?"

"Non fare la scema dai, rispondi ti prego!"

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