La casa di Abbie era una villetta situata in una delle periferie più isolate di Miami.
C'era solo qualche edificio ed un piccolo supermercato dove spesso si serviva la madre della mia amica.
Jan ed io eravamo arrivate giá da qualche minuto, ma avevamo deciso di aspettare le altre prima di entrare nonostante alcune piccole gocce di pioggia stessero già scendendo dal cielo.Novembre era ormai alle porte e le calde temperature della nostra amata città stavano iniziando ad abbassarsi, ma non così tanto come nelle altre parti d'America.
Era passata poco più di una settimana da quando Jade ed io avevamo scoperto cos'era accaduto ad Abbie e non ne avevamo parlato con nessuno poiché avevamo deciso di aspettare il suo racconto prima di creare allarmismi all'interno del gruppo. Anche se in quel momento, mi sentivo parecchio in colpa per non averlo fatto.
"Sta tranquillo Travor, hai detto tu stesso che è un posto sicuro."
Stavo parlando al telefono con Travor riparandomi sotto il tettuccio e cercando di non ridere per le facce buffe che la mia migliore amica stava facendo appositamente.
Fu tutto inutile, nel bel mezzo della conversazione scoppiai a ridere e Travor dovette richiamarmi più volte per farmi riprendere."Io vi raggiungo comunque, non si sa mai."
"Non ce n'è bisogno, lo sai. Ci saranno anche Logan ed Austin. Non preoccuparti."
"Non è solo questo. È che voglio vederti."
Il ragazzo mi aveva invitata ad uscire, ma avevo dovuto rifiutare perché la faccenda di Abbie era sicuramente più importante di una qualsiasi uscita con un ragazzo.
Ho sempre creduto che l'amicizia venga prima dell'amore, in qualsiasi circostanza.
Chiusi la chiamata solo quando vidi l' auto di Jade fermarsi nel vialetto.
Al suo interno c'erano anche Lizzy e Claire.
Poco dopo arrivò anche Lauren che dopo aver parcheggiato, ci raggiunse sotto al porticato."Ciao ragazze!" ci salutò quest'ultima.
Tutte noi ricambiammo con un sorriso iniziando a parlare del più e del meno.
Eravamo tutte presenti, eccetto Anne.
Era partita e per questo motivo sarebbe stata via per un po' di tempo e quella sera avremmo dovuto fare a meno di lei."Chissá come mai Abbie ha voluto anticipare l'incontro. Ricordo male o saremmo dovute venire domani?" domandó Claire.
"No, ricordi bene." disse Jan:"Ne stavo giusto parlando con Avril poco fa."
Jade mi fissò per poi fare una smorfia, e lì mi accorsi che stava male quanto me.
Sapevo bene come si sentiva in quel momento: incapace di fare qualunque cosa per lei.Avremmo dovuto dirle tutto ciò che avevamo sentito e non avevamo la benché minima idea di come fare. Eravamo sicure che sarebbe crollata una volta saputa la verità e da una parte non avevamo nemmeno la certezza che ci avrebbe credute.
Dopo aver parlato un po' tra noi, Lauren bussò alla porta e qualche secondo più tardi venne ad aprirci qualcuno che stentavo a riconoscere.
Non avevo mai visto Abbie piangere, eppure era lei la ragazza appoggiata allo stipite della porta, quella con gli occhi gonfi e le lacrime che le scendevano lungo il viso.
A quanto pareva, era stata già scaricata da quell'idiota di Thomas ed il mio istinto omicida verso quel ragazzo stava alimentando sempre di più.
La cosa che mi fece più tenerezza dello stato in cui si trovava la nostra amica, fu il suo modo di riuscire a sorridere nonostante tutto.
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Heartbeat.
RomanceATTENZIONE: Il nome ''Travor'' è scritto con la 'a' per un motivo ben preciso. Lo scoprirete leggendo la storia. Dopo aver passato un mese estivo a Londra per via di uno stage con la scuola, Avril torna a casa desiderosa di riabbracciare i propri ca...