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Louis sapeva che partecipare a quella festa era importante. In ogni parte del suo corpo sapeva che doveva essere li. Di solito, mandava Liam a questi eventi, ma quella sera era diverso. Qualcosa nell'aria afosa di agosto diceva a Louis che aveva bisogno di uscire, aveva bisogno di divertirsi. Quindi, eccolo a guidare su una strada di periferia mentre cercava la casa gigante dove c'era la festa. Non fu difficile trovarlo e velocemente parcheggio la sua costosa macchina nera e scese.

Le persone lo guardavano mentre usciva dalla sua macchina e sorrideva. Tutti sapevano chi fosse e tutti sapevano che dovevano stargli alla larga. Fece l'occhiolino ad un paio di ragazze e fece un cenno del capo ad alcuni clienti abituali. Liam era già dentro- assicurandosi che le persone avessero quello per cui avevano pagato- e Louis non era preoccupato. Laim sapeva badare a se stesso.

Louis entrò nella grande casa e analizzò la stanza. Era una classica casa da festa con gente ovunque e la musica troppo alta. Riusciva a sentire le sue scarpe colpire il pavimento e sentiva il forte aroma di liquore e droga nell'aria. Continuò a camminare finchè non raggiunse le persone nel giardino sul retro. Il posto era pieno di persone, ma l'aria era meno soffocante.

Camminò oltre grandi gruppi di gente e un paio di coraggiosi lo salutarono. Lui aveva sorriso semplicemente continuando a camminare. Non gli piaceva socializzare con tutti alle feste in città- gli piaceva solo vendere. Gli piacevano i soldi, non le persone che glieli davano.

"Louis? Non posso credere che tu sia alla mia festa!" gridò la voce di una ragazzo. Louis si girò al suono del suo nome e si trovò faccia a faccia con un ragazzo biondo, alto e muscoloso. Non era biondo ossigenato- più rossiccio- e la sua pelle era abbronzata dal sole estivo. Louis lo analizzò e alzò le spalle.

"Non avevo nient'altro da fare. Chi sei?" chiese. L'uomo sorrise leggermente- probabilmente offeso- e questo fece sorridere Louis. Gli piaceva far sapere alle persone che lui era superiore. Gli piaceva poter farli sentire inferiori.

"Io sono Dan. Mi dispiace, è stato stupido pensare che mi conoscessi," si scusò. Louis voleva ridere a quanto sembrasse serio, come se fosse davvero dispiaciuto.

"Dan Walters?" chiese. Il ragazzo annuì felice e Louis si trattenne dal roteare gli occhi. Odiava le persone che si comportavano così- come se fosse qualcuno di importante e speciale.

"Beh, Dan, vado a prendermi una birra," gli disse. Era una bugia, Louis non beveva in pubblico. Gli piaceva essere vigile e conscio quando era fuori. Non poteva mai sapere se qualcuno avesse provato ad ucciderlo.

"Te ne prendo io una." Suggerì Dan. Louis scosse la testa e si girò senza dire un'altra parola. Dan sembrava gentile, ma troppo esuberante. Louis pensava che fosse una di quelle persone che pensano che parlare con un membro di una gang ti renda un duro. In realtà, ti rende morto.

Louis continuò a camminare ignorando le persone che urlavano il suo nome e sussurravano cose su di lui. Poteva sentire le persone chiedersi perché fosse venuto o se avrebbe ucciso qualcuno. I commenti e le occhiate non lo infastidivano- non l'avevano mai fatto- e ci rideva sempre su.

Sentì qualcuno urlare da un gruppo di persone non lontano da lui. Il rumore catturò la sua attenzione e i suoi piedi lo trascinarono verso cerchio. Le persone si spostarono istintivamente e lui si avvicinò velocemente. Spalancò la bocca a quella vista.

Vide Grimshaw- uno dei ragazzi di Brad- picchiare Harry Styles. Louis non sapeva cosa lo fece arrabbiare di più- Grimshaw che picchiava Harry o Grimshaw nel suo territorio. In ogni modo, si avvicinò velocemente.

"Hai finito, Nick?" la voce di Louis era scura ed alta. Catturò l'attenzione di tutti e li fece tremare. Fissò Nick mentre alzava gli occhi per incontrare i suoi.

Mine (Larry) || Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora