Quando una pistola spara, il rumore riecheggia nella stanza e poi si affievolisce. Ti rimbomba in testa e pensi che non sentirai mai più un suono così. Tutto quello che Harry riusciva a sentire era il rumore della pistola in ripetizione nella sua testa anche in quel momento.
Era raggomitolato con le lacrime che gli scorrevano sul viso. Indossava un maglione di Louis che aveva il suo profumo. Le maniche erano bagnate per le sue lacrime.
A ogni battito del suo cuore, provava un dolore così forte che non pensava potesse mai placarsi. Louis era in sala operatoria e non c'era niente che potesse fare.
Il respiro era tremolante e gli occhi gli bruciavano. La gola era secca per quanto aveva gridato e riusciva solo a singhiozzare. Si sentiva vuoto, sbagliato e nauseato. Aveva vomitato due volte. La prima volta quando aveva visto il corpo di Louis. La seconda quando aveva finalmente realizzato cosa fosse successo.
Piangeva come se fosse l'ultimo giorno per piangere. Come se avesse bisogno di piangere per il suo passato, per il suo presente e per il suo futuro solo in un momento e non riusciva a smettere. Forse non avrebbe mai smesso.
Tutti l'avevano lasciato sfogare. Zayn lo guardava mentre piangeva. Il ragazzo con i capelli ricci gli ricordava troppo Louis e alla sola vista gli faceva male il cuore.
Louis era il suo migliore amico. L'unica persona che l'aveva portato fuori dal guscio e l'aveva fatto vivere. Senza Louis, Zayn si sarebbe sentito perso e non aveva paura di ammetterlo.
Zayn non aveva mai avuto degli amici da bambino. Era sempre stato più intelligente degli altri, così si sedeva in fondo all'aula e scarabocchiava sui quaderni. Trovava i suoi coetanei molto noiosi e nessuno aveva mai catturato la sua attenzione. Neanche dopo il liceo e durante la scuola di medicina.
Pensava di stare bene li. Tutte le persone avevano la sua stessa intelligenza e le sue stesse speranza. Voleva salvare la gente, ma non aveva mai pensato di essere lui quello da salvare. Non aveva avuto amici fino al secondo anno. L'anno in cui incontrò Louis.
Gli aveva dato il fumo. E poi l'aveva fatto l'anno dopo. Louis l'aveva invitato nella sua vita, spiegandogli i rischi senza neanche glorificarli. Zayn si era unito perché voleva un amico, e Louis era molto disponibile a esserlo.
Zayn, quindi, piangeva perché Louis era il suo unico vero amico. La prima persona che gli aveva dato una chance e aveva capito che gli piacesse stare da solo, ma anche essere parte di qualcosa. Louis l'aveva reso parte di qualcosa. Louis l'aveva fatto sentire importante.
Niall aveva lasciato che le lacrime cadessero apertamente. Non era rumoroso come Harry. Non era mai stato quello forte del gruppo. Non aveva mai premuto un grilletto e aveva fatto su per giù tre risse. Era un tipo carismatico, quello che vendeva, comprava e teneva gli altri lontani dai guai.
Louis era uno dei suoi più grandi amici e Niall non aveva mai provato qualcosa del genere prima. Ovviamente, era stato male, ma mai così.
Louis l'aveva aiutato. Non lo conosceva nemmeno, eppure si era seduto e l'aveva ascoltato. Niall lo adorava per questo, perché sapeva ascoltare. Mentre ascoltava, i suoi occhi mostravano quanto fosse interessato. Louis era molte cose ma Niall non avrebbe mai detto che non fosse leale.
Suo fratello era uno stronzo e aveva completamente derubato sua madre lasciandola senza dimora. Louis aveva dato a lui e a sua madre un posto dove stare e un lavoro. Niall si prendeva ancora cura di sua madre con i soldi che guadagnava. Poteva farlo solo grazie a Louis.
Liam guardava gli altri tre. Le sue guance erano asciutte e le lacrime non minacciavano di uscire. Aveva una reputazione da mantenere e non poteva piangere per il suo capo. Comunque una parte di se voleva piangere per il suo amico, ma l'avrebbe fatto quando sarebbe stato da solo.
Liam era stato vittima di bullismo. Non l'aveva mai detto a nessuno e aveva ancora quei ricordi nella mente. Era stato il primo a incontrare Louis. Andava al liceo insieme e Liam era davvero geloso del fatto che lo strano ragazzo con un taglio di capelli orribile avesse degli amici.
Louis parlava con lui, nonostante il fatto che Liam fosse una vittima. Louis si sedeva e pranzava con lui e, quando era diventato il leader della gang, lo aveva invitato a passare del tempo insieme.
Erano uniti, nonostante fossero così diversi. Louis era l'unico a conoscere la sua storia e Liam si fidava di lui.
Aveva chiesto di unirsi alla gang. Louis gli aveva detto di no. L'aveva fatto perché lo rispettava come un amico e come una persona. Non voleva corromperlo, ma Liam insistette. Louis, quindi, gli permise di unirsi e da amici erano diventati fratelli.
Ma non avrebbe pianto per il suo capo.
Poteva combattere le lacrime finchè non sarebbe stato solo, ma solo per il suo amico.
Ma si lasciò sfuggire una lacrima per suo fratello, mettendo da parte la dignità, solo per lui.
Liam guardò Harry che stava ancora piangendo. Sentiva i suoi amici tirare su col naso e singhiozzare e capì che Louis significava molto per tutti loro.
Harry alzò lo sguardo e lo vide. Tirò su col naso e portò su la manica per asciugarsi il viso bagnato. Liam si alzò, rompendo la barriera invisibile che lo separava da Harry, e si mise seduto accanto a lui.
Non disse niente, ma gli mise un braccio attorno alla spalla in modo protettivo. L'avrebbe protetto per Louis.
Harry chiuse gli occhi. Avrebbe solo voluto stringere Louis. Sentiva ancora il loro ultimo bacio sulle labbra e quel frenetico 'ti amo' gli rimbombava nella testa.
È in momenti come questi che capisci quanto significa qualcuno per te. Quanto qualcuno ti abbia davvero colpito. Harry non riusciva a credere come il suo cuore si fosse spezzato alla vista di Louis steso a terra in una pozza di sangue. Si era sentito male sentendo l'odore metallico che gli aveva riempito il naso.
Non aveva mai veramente capito quanto lo amasse fino a quel momento. Quanto quel ragazzo l'avesse salvato e reso migliore. Non aveva mai capito quanto avesse bisogno di lui.
Non per dipendere esclusivamente su di lui, ma aveva bisogno di vedere il suo sorriso appena sveglio. Sentire la sua voce che lo chiamava scherzosamente 'Harold'. Aveva bisogno di toccare i suoi tatuaggi e baciare le sue labbra rosee e fissare quegli occhi azzurri nei quali annegava. Aveva bisogno di Louis lì con lui per stare bene.
Singhiozzò ancora e Liam lo strinse di più. Harry crollò e incominciò di nuovo a piangere istericamente. Riusciva solo a dire 'perché' e 'Louis è stato sparato'.
Si sentirono dei passi, ma non alzò ancora la testa. Non voleva vedere Zayn o Niall. Rivedeva Louis in loro e non era ancora pronto. Le parole che quella persona pronunciarono gli fecero alzare la testa.
"Salve. Il signor Tomlinson sta bene e l'intervento è andato bene. È pronto a ricevere visite"
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Mine (Larry) || Italian Translation
Fiksi PenggemarLouis gestisce una gang ed Harry è l'unica cosa che non può avere. La traduzione è opera di @fedxoxo il mio account è solo un modo per non perdere la fanfic in quanto la traduttrice ha deciso di chiudere il suo profilo. La storia appartiene a @gaysi...