Chapter 2

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"Mammaa"- non apro neanche la porta che mi ritrovo Hope attaccata alle gambe.
Mi ricorda tanto il cane che regalarono a Michael quando avevamo quindici anni.
Ricordo che a volte ero costretta a trascinarmelo dietro perché le sue unghie rimanevano incastrate nei miei jeans e non voleva saperne di lasciarmi.

"Hey tesoro, tutto bene? Hai fatto la brava con zia Melanie?"- le chiedo abbassandomi alla sua altezza.
Lei annuisce e mi abbraccia, nascondendo il viso nell'incavo del mio collo.
"Tranquilla, lo sai che è un angelo"- fa la sua apparizione la mia amica -"io ora scappo, ho un colloquio. Fra mi sta già aspettando giù "- mi dice Melanie raccogliendo le sue cose.
"Grazie infinite e buona fortuna"- le dico salutandola.
"Grazie e comunque lo sai che puoi sempre contare su di me. Ciao bambolina"- saluta prima di andarsene.

Melanie l'ho conosciuta quando sono arrivata qui a los Angeles.
Avevamo alcuni corsi in comune all'università e così abbiamo iniziato a parlare fino a diventare quello che siamo ora, migliori amiche.
È lei che mi è stata vicina durante la gravidanza e che mi è vicina tutt'ora, non ha mai smesso di esserci per me, neanche quando ho abbandonato l'università per prendermi cura della mia bambina.
Lei ha un ragazzo, Francesco detto Fra che è italiano. Si sono conosciuti durante una vacanza a Roma e poi lui si è trasferito qui solo per lei. Entrambi sono come degli zii per Hope, ci sono sempre quando ce n'è bisogno.
Melanie mi aiuta con Hope quando sono a lavoro.
Ah, dimenticavo di dirvi che ora lavoro in uno studio fotografico come assistente.
La fotografia è sempre stata la mia passione e ora posso finalmente mettere in pratica quello che ho sempre sognato di fare.

"Allora, hai cenato?"- le chiedo.
Hope scuote la testa e così inizio a preparare la cena.
"Vai a lavarti le mani che tra poco si cena"- le dico.

Dopo due minuti ritorna in cucina.
Stasera è fin troppo silenziosa.
"Hope, tesoro, è successo qualcosa?"- le chiedo.
Scuote la testa in segno di negazione ma subito dopo apre la bocca.
"Megan dice che non vede l'ora che arrivi natale perché così potrà rivedere il suo papà"- inizia. Oh no, ti prego no -"mamma anche io voglio tanto vedere il mio papà"- per poco non si mette a piangere e mi si forma un nodo in gola a vederla così. Lei non ha colpe.
"Non ti preoccupare, anche tu vedrai il tuo papà, solo che ora è molto impegnato e non può venire"- le dico abbracciandola -"forza, ora vai a mangiare"- le sorrido incoraggiandola.

. . . . . .
Il giorno dopo..
Qualcuno mi scuote mentre dormo.
"Altri cinque minuti e mi alzo, d'accordo mamma?"-dico ancora con gli occhi chiusi ma continuano a scuotermi.
"Mamma oggi passo, non ci vado a scuola"- dico.
Ma proprio non vogliono lasciarmi riposare e sento il letto muoversi su e giù, segno che qualcuno ci sta saltando sopra.
"Smettetela"- dico ancora con gli occhi chiusi mettendo la testa sotto al cuscino.
"Mamma svegliati"- un momento, ma è Hope!
"Tesoro, torna a dormire è presto"- le dico per poi buttare un occhio alla sveglia sul mio comodino.
Sono solo le 7:30.. aspettate, che cosa?! Deve essere a scuola tra mezz'ora!
Mi alzo di scatto facendo spaventare Hope.
"Scusami tesoro"- dico dandole un bacio in fronte -"vieni, ti preparo la colazione"- urlo mentre corro verso la cucina.
Gli anni sono passati ma sono sempre la solita.
Ancora non ho imparato a correre e così nel bel mezzo del corridoio inciampo e cado, ritrovandomi stesa sul pavimento.

Quando mi sono trasferita a Los Angeles ho preso questo appartamento al terzo piano assicurandomi che ci fosse l'ascensore per arrivarci così da evitare il mio nemico numero uno, le scale.
Il problema è che da quando evito le scale mi ritrovo sempre distesa a terra per qualche ancora sconosciuta ragione.

"Mamma che stai facendo?"- mi chiede Hope.
"Niente tesoro, volevo vedere più da vicino se il pavimento era pulito" - le dico alzandomi.
"Ceerto"-mi dice ridacchiando mentre scappa in cucina.
"Perché neanche mia figlia mi prende sul serio?!"- chiedo più a me stessa mentre la raggiungo cucina.

Mentre verso il latte nella tazza di Hope bussano alla porta e lei corre subito ad aprirla.
"Hope, quante volte ti avrò ripetuto che non devi aprire la porta così?"- la rimprovero mentre sento una voce maschile molto familiare.

•  •  •  •  •  •
E neanche io sono cambiata, interrompo sempre sul più bello!

Spero che il sequel vi stia piacendo anche se siamo solo all'inizio!
Ora vi lascio.
BaCi
-Mary Xx

Unforgettable ||Sequel "Just Friends?" Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora