Chapter 23

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Apro la porta e mi guardo intorno in cerca del ragazzo con gli occhi a mandorla, ma di lui nessuna traccia.
L'ascensore segna che sta salendo e che si trova al settimo piano e quindi è da escludere che sia lui e che io possa aspettare per prenderlo.
Mi faccio il segno della croce e inizio a scendere quattro piani di scale in tutta fretta..Pregate per me!

Dopo aver preso tre o quattro storte e aver velocizzato la discesa ogni tanto con delle scivolate costate molto care al mio povero sederino, dopo tutto ciò arrivo sana e salva, si fa per dire, al piano terra.
Forse non avete pregato molto per me!

Apro il portone e mi guardo intorno ma di lui nessuna traccia.
Mi fermo un attimo per riprendermi.
Capitemi, non mi è mai piaciuto correre e soprattutto era da tanto che non correvo per le scale!
Mi giro verso sinistra e lo vedo.
È seduto sul muretto con la testa fra le mani e lo sguardo basso.
Nella mia mente sto ballando la macarena.
Mi avvicino a lui e si, sono ancora in pigiama e con ai piedi due bellissimi husky morbidosi, in pieno centro di Los Angeles con almeno tre o quattro gradi sotto lo zero.
Tra un po' mi prenderanno per pazza se già non lo pensano.

Mi avvicino a lui e posiziono i miei bellissimi husky davanti a lui, proprio sotto i suoi occhi da eschimese.
Lui alza lo sguardo e mi guarda sorpreso.
"Che ci fa qui? Ma soprattutto, perché sei scesa in pigiama con questo freddo e quelle cose lì?"- indica i miei husky.
"Hey, cos'hai contro Brad e Bill?"- gli chiedo offesa.
"Contro chi? Hai dato un nome a quelle cose?!"- mi chiede.
"Ovviamente!"- gli dico con tono ovvio-"ma non è questo il punto, perché te ne sei andato così?"- gli chiedo.
"Vieni qui stupida"-si toglie la felpa e la appoggia sulle mie spalle-"ti ammalerai"-mi dice.
"Non mi importa. Non hai ancora risposto alla mia domanda"- gli dico.
"Me ne sono andato perché non volevo guastare la scenetta di famiglia felice"- mi dice.
Lo guardo a bocca aperta.
"Ma tu non stavi guastando niente"- gli dico.
"Io davvero non ti capisco!"- dice alzando la voce -"Perché ti ostini a starmi vicino? Quanto più mi allontano da te e ti tratto male, quanto più ti faccio piangere tu più ti ostini ad avvicinarti, a corrermi dietro"- mi dice.

"Perché tu lo hai sempre fatto con me"- gli dico abbassando lo sguardo-"Il primo giorno che ci siamo visti tu mi hai subito difesa davanti a quelle quattro ochette, eppure non conoscevi me ed il mio passato. Tu quel giorno mi hai difesa senza pensarci due volte e da quel preciso momento ti sei preso cura di me. Mi hai sempre offerto una spalla su cui piangere, su cui dormire.
Mi hai sempre teso la tua mano per aiutarmi a rialzarmi.
Mi hai sempre fatto trovare le tue braccia aperte offrendomi un luogo sicuro in cui versare lacrime e lasciarmi coccolare, in cui difendermi dai problemi che mi circondavano, un luogo dove mi sono sempre sentita amata e viva"-faccio una pausa e alzo lo sguardo e mi ritrovo due occhi simili a Hope che mi scrutano -"è buffo sai? Quando penso alla parola vita io penso a te. Penso a te perché quel maledetto giorno tu mi hai salvata. Tu mi hai ridato la vita e mi hai aiutata e capirne il senso, ad amarla. Mi sei stato accanto e non mi hai mai abbandonata, neanche per un attimo.
Mi hai aiutata ad apprezzarmi di più, a fregarmene del parere degli altri, a credere di più in me stessa.
Sono sicura che sarai un ottimo padre per Hope, per nostra figlia, perché io l'ho provato sulla mia pelle. Tu mi hai cresciuta e sono assolutamente certa che sei in grado di farlo anche con lei.
Mi ostino a starti accanto perché quando ti mandavo a China Town chiamandoti anche cinese tu non lo hai mai fatto, non te ne sei mai andato e, al contrario, facevi di tutto pur di non lasciarmi sola.
Ed è questo che mi sono ripromessa. Mi sono ripromessa che avrei fatto la stessa cosa anche io se il destino ci avesse fatto rincontrare"- a queste parole i suoi occhi made in China si riempiono di lacrime-"Quindi, detto ciò, ora scusami ma non me ne vado"- dico sedendomi accanto a lui e incrociando le braccia mentre sul suo volto compare un sorriso.

Dopo qualche secondo lui si riprende e si alza.
"Bene"- dice posizionandosi di fronte a me -"che ne dici se rientriamo?"- mi chiede tendendomi la sua mano.
La guardo, guardo lui che mi sorride e la afferro, lasciando intrecciare le nostre dita.
"Su, andiamo o ti prenderai un bel raffreddore"- mi avvicina a lui e mi stringe tra le sue braccia mentre ci dirigiamo verso il portone del mio palazzo.
"Le hai davvero chiamate Brad e Bill?"- mi chiede indicandole.
"Cos'hai contro questi nomi?"- gli chiedo.
"Niente. Non sei cambiata affatto, sei sempre la solita"- mi dice scuotendo la testa.

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Sono dieci giorni che non aggiorno, I know, ma sono stati dieci giorni terribili per me e spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo!
Ditemi cosa ne pensate ;)

Allora, ho da dirvi qualcosa..
1. Ho scritto una One shot che si chiama "Destiny" e mi farebbe piacere se passaste a darle un'occhiata facendomi sapere anche cosa ne pensate
2. Ho deciso la sorte delle altre due storie che scrivo.
Quella di Lexi la riprenderò appena terminato questo sequel mentre quella di Mary, se tutto va bene, la riprendo quest'estate dopo la maturità.

Detto ciò sparisco!
BaCi
Mary Xx

Unforgettable ||Sequel "Just Friends?" Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora