Chapter 33

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"Buon natale!"- una Hope tutta allegra inizia a saltare sul mio letto.
Apro gli occhi e realizzo di essere bloccata da un braccio e che quindi non posso muovermi. È Calum.
Non riesco ancora a credere a quello che mi ha detto due sere fa. Devo dire che il nostro rapporto è migliorato molto.

Il ragazzo attaccato alla mia schiena non dà segni di vita e così, un po' per non perdere le mie buone e vecchie abitudini soprattutto ora che sono di nuovo qui in Australia, gli dò un morso sul braccio.
Forse tutta Sydney avrà sentito le sue urla.
Si alza di scatto e per paura della sua reazione scatto anche io e mi catapulto fuori dal letto.
"Non puoi uccidermi oggi, è natale"- gli faccio gli occhi dolci, o almeno spero che il mio sguardo assomigli a quello dei gattini quando ti fanno le fusa.
"L'Australia ti fa decisamente male, ti fa tornare alla mente vecchie e cattive abitudini"- mi dice massaggiandosi il braccio dolorante.
Hope, che ha assistito a tutta la scena in silenzio, subito corre tra le braccia del padre.
"Buon natale anche a te principessa"- le dice posandole un tenero bacio sulla fronte.
"Non ero io la tua principessa?"- gli chiedo lanciandomi di nuovo sul mio caro vecchio letto.
"Si, lo eri"- dice accarezzando i capelli di Hope-"ora sei una strega cattiva che morde le persone"- dice.
"Ma io non mordo le persone, io mordo solo te perché mi imprigioni"- mi difendo.
"Ti farei il solletico in questo momento per fartela pagare ma so benissimo che non lo soffri e quindi devo pensare ad un modo per fartela pagare"- mi dice.
"Uh, che paura"- gli dico facendo una faccia da finta spaventata.

Qualche giorno dopo..
"Mamma posso andare?"- mi chiede Hope indicando lo scivolo ed io annuisco.
L'ho portata al parco vicino la mia vecchia scuola.
Ho sempre adorato questo posto.
Ci venivo insieme ai miei amici per saltare scuola.
Guardo Hope divertirsi e un po' sento nostalgia di quando fino a qualche anno prima anche io ero così spensierata.
Vedo Hope avvicinarsi con aria imbronciata alla panchina sulla quale sono seduta e mi scappa una risatina nel vederla con quell'espressione.
"Cosa succede?"- le chiedo facendola sedere sulle mie gambe.
"Mamma chi sono?"- mi chiede Hope indicando qualcuno.
Guardo nella direzione indicata e mi sembra di rivivere di nuovo lo stesso incubo.
Mi sento presa in giro.

Hope mi indica suo padre insieme ad una mia vecchia conoscenza dai lunghi capelli biondi.
È Chris.
Il vero problema non è che lei sia qui e stia passeggiando e ridendo insieme a Calum.
Non sono gelosa.
Chi voglio prendere in giro?
Okay lo ammetto, anche quello è un problema per me, ma il vero problema in questo momento è chi è con loro.
Calum tiene per mano un bambino che avrà più o meno la stessa età di Hope e gli somiglia davvero molto.
Il ragazzo non si accorge di nulla e continuano a passeggiare allegramente come una normale famigliola felice.
Sento singhiozzare Hope e mi sento male. La posso capire benissimo perché anche io sono nella sua stessa situazione.
"Vieni tesoro, andiamo a casa"- le dico e la porto via.

"Hey Rose"- qualcuno mi chiama ma faccio finta di niente -"Rose aspetta"- dice e mi fermo voltandomi verso quella voce.
"Cosa ci fai tu qui?"- abbraccio Melanie, la mia migliore amica americana.
"Avevo bisogno di una pausa dalla solita routine e così ho prenotato un volo per l'Australia, per stare insieme alla mia migliore amica. Ora mi dici che ti succede?"- mi chiede premurosa.
In risposta mi catapulto tra le sue braccia che mi stringono subito.
Avevo proprio bisogno della mia migliore amica, avevo davvero bisogno di quella persona che considero ormai una sorella.
"Andiamo a parlarne da un'altra parte?"- le chiedo indicando con lo sguardo la famiglia felice.
Lei annuisce e ci trascina via da quel posto.

. . . . .
È tarda notte ed io non riesco a prendere sonno.
Mi stendo di nuovo sul letto e osservo il soffitto.
Ci sono ancora le stelline argentate che attaccammo io e Calum. Solo lui sa quante sono precisamente.
Ricordo che mi disse 'quando non riesci a dormire inizia a contarle. Quando le avrai contate tutte chiamami e dimmi quante ne sono e io ti dirò se te ne sei dimenticata qualcuna' ed io così facevo ma non riuscivo mai a finire perché perdevo sempre il conto e mi toccava contarle di nuovo fino a prendere sonno.
Possibile che ogni cosa mi deve ricordare di lui?

Sento bussare alla finestra della mia camera ed io non rispondo, non mi va neanche di voltarmi a vedere chi sia perché già lo so.
C'è solo una persona che è sempre entrata nella mia camera in quel modo in piena notte.
"Posso?"- mi chiede Calum ma non riceve nessuna risposta-"okay,entro lo stesso"- dice e sento i suoi passi arrivare fino al letto.
"Ho portato il tuo gelato preferito, quello alla fragola e cioccolato, so che è l'unica cosa che riesce a calmarti in certe situazioni"- dice.
Gli lancio un'occhiataccia e così appoggia la vaschetta sulla scrivania e poi il materasso si abbassa e si stende al mio fianco.

Silenzio, c'è solo questo.
"Ti ricordi quando abbiamo attaccato quelle stelline?"- mi chiede guardandomi.
Lo sento il suo sguardo su di me.
Annuisco soltanto, senza voltarmi.
"Sei arrabbiata con me?"- mi chiede girandosi sul fianco verso di me.
Non gli rispondo, sono stanca di rispondere sempre a tutto.
"Guardami negli occhi e parlami"- dice girandomi il viso verso di lui -"lo sai che non ti fa bene tenerti tutto dentro. Parla e sfogati, caccia fuori tutto quello che hai da dire una volta per tutte"- mi dice.
"Non sono io quella a dover dire qualcosa stavolta"- dico e ritorno a fissare il soffitto.
"Aspetta.."- dice ma lo interrompo.
"Cosa dovrei aspettare, che tu finisca di prenderti gioco di noi? Che tu ti mi abbia solo illusa usando delle paroline dolci è una cosa, posso passarci sopra  perché ormai ci sono abituata. Ma se ti prendi gioco di mia figlia, beh aspettati delle conseguenze"- gli dico guardandolo negli occhi.
"Io non mi sto prendendo gioco di nessuno"- mi dice.
"Bene, allora lasciaci in pace"-dico alzando la voce e allo stesso tempo mi alzo a sedere.
"Io non ti capisco. Cosa ho fatto di male adesso?"- mi chiede alzandosi a sedere anche lui.
"Cosa hai fatto di male? Secondo te è stato bello vederti passeggiare con Chris nel parco invece di passare del tempo con tua figlia?"- dico acidamente.
"È per Chris? È solo perché mi hai visto con lei oggi al parco?"- mi chiede ma non riceve risposta.
Lo sento sbuffare.
"Non mi dire che sei gelosa!"- dice.
"Non sono gelosa"- mento-"ma se fai piangere di nuovo mia figlia come oggi non la rivedrai mai più"- dico alzandomi dal letto e andando verso il mio bagno privato.
"Non puoi impedirmi di vedere mia figlia"- mi dice seguendomi.
"Io non ti impedirò nulla, stai facendo tutto da solo però non ti meravigliare se lei non ti vorrà più vedere"- gli dico provando a chiudere la porta.
"Mi dici perché ce l'avete tanto con me? Cosa ho fatto di male?"- dice bloccando la porta con un piede in modo da non farmela chiudere.
"Proprio non ci arrivi?"- gli dico alzando la voce di un ottava.
Brava Rory, sveglia anche tua mamma e Hope!
"No, dimmelo tu perché io non ci sto capendo più niente!"- dice.
"Hope vi ha visti"- gli dico -"Vi ha visti tutti e tre"- gli dico.

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Vi prego uccidetemi con delicatezza!
So benissimo che non aggiornavo da quasi un mese ma come ben saprete quest'anno avevo la maturità e questa cosa mi ha distrutta non poco. Oggi ho avuto la terza prova scritta, il famoso "quizzone" e ora mi manca solo l'orale. Non credevo di sopravvivere a tutto questo stress che sto ancora avendo ma ce la sto facendo!

Se qualcuno di voi è di Roma e avesse voglia di incontrare la disagiata che scrive questa storia senza senso vi informo che tra il 14 e il 24 luglio andrò con le mie migliori amiche per un giorno a Roma.
Ancora dobbiamo decidere il giorno preciso ma ci andremo.
Ora vado a riposarmi
BaCi
-Mary Xx

Unforgettable ||Sequel "Just Friends?" Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora