paura.

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15 dicembre

Dieci giorni a Natale. È buffo come ad ogni età, nonostante la paura di non aver abbastanza soldi per comprare tutti i regali, si aspetti con trepidazione il 25 dicembre. Quest'anno non me la sono sentita di chiedere niente, appunto per il fatto che i miei genitori mi danno anche più di ciò che mi servirebbe....

Ultimamente sono assalita dalla paura, ma non quella che credete voi, quella che arriva e poi sparisce in un lampo; bensì quella che persiste nel tuo animo e ti consuma, ti martella la testa, ti distrare dal presente e ti impedisce di pensare. Vi chiederete perché.... il mio futuro. So che per un'adolescente il futuro dovrebbe apparire roseo, colmo di ragazzi, di divertimento, di amore, di amicizia... io lo vedo più o meno così, e spero che ci possa essere la possibilità di studiare magari *matta*. Nah! Io? Matta?.... sì. Voglio studiare. La scuola in cui mi trovo adesso non mi stimola allo studio e, dopo aver cambiato liceo già una volta, temo sia arrivato il momento di prendere un'altra decisione importante: cosa devo fare di me? Cosa voglio imparare dagli altri e dove posso impararlo? Sembrano domande banalissime, e forse lo sono pure, ma la differenza tra essere bambini ed essere adulti è proprio questa: dover superare un ostacolo e averlo già fatto. Forse sono pronta a farlo, anche se mi addolora sciogliere i legami che avevo creato, impedire al mio fiore di germogliare in quel luogo... forse non era il posto giusto per me. Mi dovrò lasciare alle spalle tanto persone, tra cui G. È vero, ultimamente, dopo ciò che il ragazzo che mi piace a percepito (cioè che io e G. siamo fidanzati), tento di stargli un pochino lontana, in modo da dimostrare a quello stolto che non c'è niente. Ma è giusto perdere un'amicizia per paura di perdere una persona che per me non c'è oggi, e probabilmente non ci sarà neppure domani? Credo che la risposta sia chiara...

Buonanotte

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