CAPITOLO 4

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Sono le 9:00 e oggi ho deciso di marinare la scuola. Avevo voglia di starmene un po' per conto mio in un posto dove mi fa sentire bene, viva. Ho deciso di prendere il primo treno e di andare al mare. Un bel bagno sulla costa sorrentina mi farà sicuramente bene. Anche se fa freddo visto che è ottobre, per me è abitudine farmi un bel bagno freddo. Il mare mi fa riflettere moltissimo. Scendo dal treno e mi dirigo sul mio lido. Si io lo considero mio, perché è un posto che poche persone conoscono. Mi distendo sullo scoglio chiudendo gli occhi. Il rumore delle onde che si infrangono agli scogli è una dolce melodia per le mie orecchie. L'odore del mare mi inebria l'olfatto. È una stupenda sensazione stare soli senza le voci di bambini o adulti che sguazzano nell'acqua. Mi spoglio delle mie vesti e mi tuffo dallo scoglio. Mi sommergo notando le molteplici specie di pesci, di svariati colori, che si trovano in questo immenso mare. Salgo in superficie, mille brividi mi invadono il corpo. Fa un freddo cane ma tutto ciò non mi fa fuggire a gambe levate per riscaldarmi. Amo questa sensazione. Oggi è una bellissima giornata per giunta. Anche se i raggi del sole si specchiano su questa immensa tavola, non mi riscaldano affatto. Qualcuno può pensare che io sia pazza, ma la verità che tutto questo mi fa dannatamente bene. Fin ad ora ho sopravvissuto e non vissuto veramente. È giunta l'ora di godermi il presente e di viverlo fino in fondo. La decisione del viaggio è stata presa, con o senza il consenso dei miei. È un'esperienza che mi farà sicuramente bene e sono certa di riuscirlo ad intraprendere. Diciamo che questo riuscirà a salvarmi, la mia unica salvezza. Esco dall'acqua gelida e mi copro con il telo portato da casa.

Il mare è una cosa pazzesca, una meraviglia per gli occhi. Quello che ho d'avanti è uno spettacolo mozzafiato che mi fa mancare il respiro. Sono triste all'idea di lasciarla la mia terra. Ma so di certo che un giorno tornerò di nuovo.

Chiudo gli occhi per assaporare tutti i suoni che mi circondano. Apro gli occhi e mi alzo ancora bagnata fradicia. Scendo dallo scoglio, entrando nella grotta delle meraviglie. L'ho chiamata così perché è uno spettacolo al di poco emozionante. La prima volta che lo vidi mi si bagnarono gli occhi dallo stupore. Era un giorno particolarmente triste per me e mi accorsi solo allora di questa grotta. Dall'aspetto insignificante, ma che nasconde molti tesori.

Mi guardo intorno. È esattamente come l'ho lasciato. Non ci venivo da parecchio a causa della mancanza di tempo. Ma ora sono qui. Mi incammino nella grotta. È piena di colori tutti diversi. In lontananza si sentono le onde del mare. Arrivata a destinazione non posso fare a meno di notare un ragazzo immerso solo con le gambe in acqua singhiozzando. Non credevo che qualcun altro avesse scoperto, e si fosse addentrato qui dentro. Mi avvicino cauta, per non farlo spaventare. Mi sporgo a lui e lo saluto cordialmente.

<<Hei>>

Il ragazzo balza al mio saluto. Si volta verso di me con la faccia strapiena di lacrime e gli occhi rossi e gonfi. Non mi risponde e si volta facendo finta che non esistessi.

<< Ti ho salutato, potresti far almeno finta di avermi vista>> sbotto infastidita.

<<Non so chi sei, ma lasciami perdere ok?>>

<<Come hai fatto a scoprire questo posto? Pensavo che solo io ero a conoscenza di questa grotta>>

<<Mi dispiace ma adesso ci sono io potresti andartene e venire più tardi>>

Si vede che è distrutto, ma voglio solo sapere come ha fatto a trovarlo. Mi dispiace in un certo senso averlo risposto così. Ma anche se gli è successo qualcosa non può rispondermi in quel modo. Mi siedo accanto al ragazzo e posso costatare che è davvero un bel ragazzo. Occhia azzurri e capelli castani.

Immergo le mie gambe nell'acqua e incomincio a canticchiare. Canto "FANGO" di Jovanotti. È una canzone davvero triste ma giusta per il momento. Lui incomincia pian piano a calmarsi ascoltando la mia voce.

<<Non dovresti cantare per me, non mi conosci nemmeno>> rompe il silenzio lui.

<< Lo so che non ti conosco. Potresti essere un maniaco o addirittura un killer chi lo sa. Ma adesso non mi dai l'impressione di essere uno che ha appena ucciso una persona o stuprata. Quindi penso che questa canzone sia ottima per il momento e poi non ho nulla da fare>> dico strappandogli un sorriso.

<<Eh no per tua fortuna non sono n'è un killer n'è un maniaco. Non dovresti vedermi in questo stato>>

<< Eh perché no? Non mi conosci quindi sei libero di sfogarti>> ribatto.

<< Comunque piacere io sono Leo>> si presenta lui.

<<Io Lara, piacere tutto mio.Allora come hai fatto a scoprire questo posto?>>

<<Un giorno passando per di qui mi accorsi di questa grotta. Preso dalla curiosità mi addentrai in essa. Mi stupii vedendo questa meraviglia. Da allora ci vengo tutti i giorni, soprattutto quando sono particolarmente triste. E tu come hai fatto a scoprirlo?>>

<<Io veramente vengo qui da circa un anno. È il mio posto, per modo di dire. Credevo di conoscerlo solo io. In questi mesi vengo qui per farmi il bagno asciugandomi sugli scogli. Il mare mi fa sentire a mio agio e mi fa stare bene. La scoprii mentre cercavo di arrampicarmi su uno scoglio. Mi ci addentrai e da allora vengo qui>>

<<Anche quando piove?>>

<<Si, così posso disperdere la mia tristezza e solitudine con essa. Come mai piangevi?>>

<<Problemi familiari>>

Da lì capisco tutto. Non vuole parlarmene, ed è ovvio. Chi sono io per impicciarmi degli affari suoi? Mi conosce appena ed è già tanto che non mi ha mandato a fanculo.

Resto lì ferma immobile finché non è giunta l'ora dei saluti.

<<Io devo andare. Ci becchiamo in giro>>

<<Ciao>> mi saluta debolmente.

Incomincio a correre, uscendo dalla grotta. Sta piovendo. Corro sotto alla pioggia che pochi minuti fa erano state le lacrime del misterioso ragazzo della grotta.




UN AMORE PERDUTO E RITROVATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora