CAPITOLO 50

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Abbiamo passato l'ora di pranzo insieme, mentre Jen e Martin se la sono spassata nel salone di casa. Appena torno a casa dovrà spiegarmi un paio di cose. Quei due non me la raccontano affatto giusta.

Io e Fede ci stiamo incamminando verso il luogo dove lavoriamo. Sono molto imbarazzata perché non so come comportarmi. Tra noi incombe un silenzio nervoso ed irritante. All'improvviso le nostre mani si scontrano ed il mio corpo si ricopre di brividi. L'allontano un po' ma Fede me la prende tra le sue di mani. Mi giro verso di lui e vedo che mi guarda, io alterno il mio sguardo da lui alle sue mani e poi alla fine alla strada dinanzi a noi. La cosa di tenersi per mano fa sembrare ancora di più novelli fidanzatini. Cosa che non siamo, almeno ufficialmente. Mi piacerebbe sentirgli dire quelle due splendide e magiche parole, ma per ora rimane ancora un sogno chiuso nel cassetto pronto per essere aperto e rivelato dal ragazzo che mi ha stravolto la vita. Io sarei pronta in ogni occasione a dirgliele quelle due paroline che renderebbe tutto più concreto, ma ho paura che lui possa scappare. Ho paura che lui possa tirarsi indietro, ed io non sono pronta ad ulteriori delusioni. L'ho aspettato e non intendo mollare proprio adesso, per di più quando mi ha proposto, per giunta imbarazzato, un appuntamento. Lì sono scattate le farfalle, che hanno incominciato a sfavillare ovunque nel mio stomaco regalandomi sensazioni uniche. Mi ha chiarito che non sarà un appuntamento galante e romantico, ed io ne sono felice, ma la curiosità mi uccide e lui non mi dà prova di soddisfarla. È una sorpresa ed io non posso tirargli dalla bocca nulla se non prima essere passata sul suo cadavere, ma lui mi serve intero, quindi l'idea di soddisfare la mia curiosità è del tutta nullo.

Persa nei miei pensieri non mi accorgo nemmeno di essere arrivata davanti al negozio di musica. Entro per prima e le nostre mani si sciolgono. Sento un improvviso vuoto e vorrei che la sua mano fosse di nuovo sulla mia per darmi pienezza e calore.

Vedo Marc dietro al bancone che si affretta a raggiungermi.

<<Ciao Lara.>> mi saluta abbracciandomi.

<<Hei Marc.>> dico imbarazzata dalla presenza anche di Fede.

<<Ci sono anche io qui Marc.>> interrompe Fede levando di scatto la mano di Marc in modo da sciogliere l'abbraccio.

Ok mi sembra che questi siano sintomi di gelosia. Guardo Fede che ha un'espressione assassina sul volto e guarda in cagnesco Marc. Quest'ultimo ha un'espressione confusa sul volto e mi guarda per chiedermi spiegazioni. Spiegazioni che io non darò.

Mi libero di entrambi e mi dirigo alla mia postazione di lavoro. Prima di incominciare sento però una voce che spezza la mia concentrazione.

<<State insieme non è così?>> mi domanda Marc.

<<Non esattamente. È un po' complicata la cosa.>>

<<Eppure lo sapevo, ma non capisco il motivo del perché tu abbia accettato il mio invito.>>

<<Non volevo sembrare maleducata e non volevo vederti triste per un mio rifiuto.>>

<<Ma mi hai fatto credere che potevi essere interessata. Cazzo Lara. Tu mi piaci.>>

Sto per aprire bocca quando mi precede.

<<Lo sapevo che tu eri innamorata di lui. Ti si vedeva dalla faccia, ma mi sono illuso e sapevo che andavo incontro a quello.>>

<<Mi dispiace Marc ma io non volevo illuderti. Non sono la persona giusta per te.>>

<<Eh sei la persona di quel tipo? Lui che sfrutta la gente, ti farà soffrire.>>

UN AMORE PERDUTO E RITROVATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora