CAPITOLO 13

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Sono le due di notte e mi trovo sulla solita panchina vicino al fiume. Quando non ho sonno vengo spesso qui. Infatti è già passata una settimana, come vola il tempo. Sono sdraiata con una sigaretta in mano intenta ad osservare il cielo stellato. Mi è sempre piaciuto guardare le stelle. Quando ero piccola salivo sul tetto della mia casa e le guardavo per tutta la notte. Amo ascoltare lo scrocio dell'acqua che corre veloce. Sono rilassata e quindi chiudo gli occhi per ascoltare tutti i suoni e rumori.

Li riapro e continuo ad osservare il cielo, che pace, mi sento in tranquillità con me stessa.

<<Nessuno ti ha insegnato a non fumare>> rompe il silenzio una voce alle mie spalle che prende la sigaretta che ho in bocca e la getta a terra.

<<Nessuno ti ha mai insegnato a non gettare le cose a terra?>>

<<Hai sempre la risposta pronta, mi irrita>>

<<Non è un problema mio questo>>

In risposta si siede a terra con le spalle appoggiate alla panchina.

<<Che ci fai tutta soletta qui?>>

Non mi va di risponderlo a malo modo, me l'ha domandato con tono dolce e pacifico. Non vuole la guerra con me, ciò significa che non vuole litigare. Allora lo accontento.

<<Guardo le stelle e tu?>>

<<Giretto con gli amici>>

<<Non ti stanchi mai?>>

<<Di fare cosa?>> Si gira per guardarmi.

<<Di tutta questa monotonia?>>

<<In che senso scusa? La mia vita non è monotona>>

<<Ah no? A me sembra diverso>>

<<Non mi conosci non parlare>> Dice in tono arrabbiato alzandosi da terra. Non mi scompongo rimango sdraiata ad osservare le stelle.

Mentre fa per andarsene lo blocco con le mie parole.

<<Un giorno ti stancherai di tutto quello che fai e di tutta la gente falsa che ti circonda Federico>>

<<Eh che ne sai tu? Mica sei una maga?>>

<<Certo che no. Non usa la magia per capire le persone, quella non mi serve. Uso un'altra maniera. Non riesco ancora a capire chi sei davvero, mi è difficile. Nascondi le tue emozioni molto bene. Ma ricordati che gli occhi sono lo specchio dell'anima, un giorno capirò cosa cela la tua anima tormentata>>

Dico guardandolo negli occhi.

<<Anche tu nascondi le tue emozioni molto bene. Non so chi tu sia Lara ma anche io un giorno lo scoprirò. Non sei l'unica che usa gli occhi per capire le emozioni degli altri>> Mi guarda e poi se ne va dritto per la sua strada.

Questa conversazione è stata qualcosa di indescrivibile. Non ho mai parlato a nessuno come ho parlato a lui. Non ho mai detto a nessuno che un giorno scoprirò cosa si cela dietro il ragazzo duro, figo e menefreghista. Ma ora le regole cambiano. Riuscirò a capire davvero chi è e cosa nasconde nei suoi occhi spenti e bui. Riuscirò a portare un po' di luce in essi e a dargli vita. Non credevo che potesse fermarmi per buttare via una sigaretta. So che fumare fa male, ma in un certo senso mi libera dalla mia angoscia e paura. Mi alzo dalla panchina e mi incammino a casa mia.

***

Il maledetto suono della sveglia mi fa sobbalzare dal letto e velocemente mi preparo per iniziare la giornata.

UN AMORE PERDUTO E RITROVATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora