CAPITOLO 56

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Le vacanze passano velocemente, e posso dire per certo che sono state le migliori. Non mi aspettavo che le miei amiche e quel coglione di Martin mi facessero quell'immenso regalo e nemmeno che avrei ristretto amicizia con Leo. Ora lo vedo molto più tranquillo e sereno, non più tormentato e credo che Ludovica gli faccia più che bene. Sorride molto più spesso e ogni volta che lo fa non è mai sforzato bensì sincero, qualcosa di puro. Jen e Martin sono invece una coppia affiatatissima e anche se non si sono giurati amore eterno, tra di loro c'è un'affinità e un attrazione che li lega senza volerlo. Si completano e anche se sono due catastrofe, insieme formano un puzzle e tutti i pezzi coincidono. Il pancione di Roxi non fa che crescere a dismisura e la vedo che ormai è profondamente innamorata del bambino che porta in grembo.

Una folata di vento mi colpisce in piena faccia e l'inverno si fa ancora più freddo e odioso. Londra mi era mancata, il caos delle macchine impazzite, la gente indaffarata e sempre in ritardo dalle mattine, ma soprattutto il mio piano ed il negozio di musica. So per certo che Marc non è più la persona che avevo conosciuto qualche mese fa ma per me resta pur sempre un amico.

Apro la pesante porta del negozio, e noto subito Marc all'in piedi mentre legge delle scartoffie.

Il mio capello mi copre le orecchie infreddolite tenendomi calda la testa, lo tolgo per l'immediato calore della stanza. Tossisco giusto il poco perché capisca della mia presenza.

<<Oh...Buongiorno Lara se cerchi Federico è di là.>> dice posando di nuovo lo sguardo sulle scartoffie.

La sua indifferenza mi ferisce, ma cosa mi aspettavo? Ha ragione ho sbagliato dall'inizio regalandogli false speranze.

<<Buongiorno Marc, come ti sono andate le vacanze?>>

<<Bene.>> risponde in modo forzato come se lo fa è solo perché lo deve fare e basta.

Lo ignoro dirigendomi verso il pianoforte.

<<Hei principessina non si saluta?>>

I miei occhi si illuminano all'improvviso e io non posso far altro che dargli un bacio. Ma inevitabilmente il mio sguardo diventa di nuovo triste.

<<Come mai la tua lingua lunga non parla come le altre mattine?>>

<<Sono solo un po' giù.>>

<<Cosa è successo.>>

<<Mi sento in colpa, ho sbagliato dall'inizio con Marc e adesso mi sta regalando quello che merito.>>

<<Ed è meglio così.>>

<<Ma come puoi essere così insensibile.>>

<<Io non sono insensibile, ma scusa eh se mi fa piacere che ti stia alla larga dopo che ti ha fatto la corte per mesi.>>

Sbuffo sonoramente. Nessuno mi capisce e in questo caso nemmeno lui.

Mi scanso da Fede e mi posiziono per suonare.

Lo vedo, ci rimane male, ma ora voglio solo suonare e ascoltare la mia musica.

***

Quando finisco il mio turno e il negozio sta per chiudere, Fede mi ferma.

<<Senti non voglio litigare con te okay?>>

<<Nemmeno io.>> dico abbracciandolo.

<<Oggi...beh devo andare da Sofia.>>

Strabuzzo gli occhi a questa rivelazione.

<<Te lo avevo promesso.>> dice come scusante.

UN AMORE PERDUTO E RITROVATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora