Il corridoio venne sigillato da un rumore sordo, acuto e sibilante, che mi fece percorrere brividi di nervosismo lungo la spina dorsale. I miei compagni ed io guardavamo impotenti la porta scorrevole che scattava, sapendo che quando si sarebbe riaperta la nostra vita sarebbe cambiata drasticamente.
"Meraviglioso... e adesso che si fa?" sospirò ad un certo punto Albert, in un punto imprecisato alle mie spalle. Quando mi voltai lo vidi abbracciato ad una Erica terrorizzata. Sorrisi comprensiva alla ragazza; per la prima volta da quando la conoscevo non la vedevo come l'oca giuliva che mi prendeva in giro dalle elementari, ma una ragazzina debole e indifesa. Come tutti d'altronde.
"Aspettiamo!" rispose William andandosi a sedere contro una parete, "Abbiamo circa due ore per dirci addio... forse è meglio sfruttarle". Alzai il sopracciglio. William non era mai stato un tipo negativo: normalmente era solare, aperto e pronto a prendere le redini di ogni faccenda.
Non lo avevo mai visto così demoralizzato. Sospettai che la causa fosse il suo ragazzo, Michael. Forse si sentiva colpevole di non averlo protetto abbastanza, di non averlo inserito nel gruppo di esplorazione. Rachel si avvicinò lentamente, con le lacrime agli occhi.
"Se domani ci dovessero separare... io...io..." balbettò, gettandomi infine le braccia al collo.
"Ehi Ehi..." tentai di rassicurarla, mentre i suoi codini mi facevano il solletico sul collo, "Stai tranquilla, non ci separeranno mai. Non riusciranno mai a dividerci. Se anche dovessimo finire in due gruppi diversi, io sarò sempre lì con te e tu sarai al mio fianco per tutto il tempo...fino a quando non saremo di nuovo insieme". La mia migliore amica sollevò gli occhi verde smeraldo, lucidi e arrossati. Il suo viso si distese confortato, ma sentivo le sue braccia tremare contro il mio corpo e la tristezza si propagò anche nel mio animo, solitamente imperturbabile. Prima che potessi provare nuovamente a calmarla, fummo racchiuse in un caldo abbraccio di gruppo. Chuck e Newty si erano avvicinati alle nostre spalle silenziosi come felini. A quel punto non potei impedire alle lacrime di sgorgare. Il mio cuore stava esplodendo, ormai ero stupita di non essere crollata prima. Avevo cercato di essere forte per i miei amici, ma in verità mi sentivo come una foglia in autunno, pronta a scaccarsi dal solido ramo a cui era sempre stata legata.
Gocce calde mi scesero lungo le gote, mentre stringevo i miei tre migliori amici. Eravamo inseparabili, la nostra amicizia duratura. Ormai erano come una seconda famiglia: in ogni avvenimento loro erano stati con me, mi avevano supportata e avevamo condiviso tra noi segreti ed emozioni. Non riuscivo ad immaginare un singolo momento della mia vita senza uno solo di loro.
"Stiamo calmi, questo non è un addio..." borbottò Newt, ma la voce era incrinata e completamente priva di convinzione. Chuck non riusciva a parlare, teneva lo sguardo fisso davanti a sé. Gli strinsi forte il braccio. Rimanemmo abbracciati per quello che pareva un tempo lunghissimo, quando Rachel interruppe il silenzio ridacchiando, con ancora le lacrime che sgorgavano dagli occhi verdissimi.
"Vi ricordate quella volta che volevamo dormire in tenda, accampati in giardino?" domandò. Scoppiammo a ridere.
"Ci eravamo portati una scorta di dolci che sarebbe bastata per una settimana, e volevamo raccontarci le storie dell'orrore fino all'alba" rammentai;
"Ma qualche testa puzzona ha preso paura sentendo qualche rumore nel bosco..." borbottò Newt, indicando il gemello. Chuck gli diede un colpetto in testa, alzando gli occhi al cielo.
"Avevo otto anni, e poi non sono io quello che non era voluto entrare dentro la tenda fino a quando non avevamo tolto quel grosso ragno dal pavimento" ribatté.
"O quella volta che nessuno di noi sapeva chi invitare al ballo" esclamai, ricordandomi quel buffo episodio accaduto un paio di anni prima, "Rachel ed io abbiamo litigato per chi tra noi dovesse invitare Travor...". La mia migliore amica mi strinse più forte.
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The Maze Runner - AFTER
Fanfiction"Il Labirinto era un codice" "Non si potevano evitare le prove della Zona Bruciata" "Ogni morte era per un cura" ° Tutto si sta ripetendo. La salvezza era solo un'illusione, le prove non sono terminate e la cianografia è più urgente che mai. Ma qu...