Il giorno dopo...sabato.
-Tesoro tra poco devi andare in palestra! Sarà meglio che inizi a prepararti!-
Sbuffo.
-Si okay mamma-
Avete capito bene, oggi inizierò ad andare in palestra tre volte a settimana, tra cui l'unico giorno oltre la domenica da poter sfruttare al meglio per dormire beata come pisolo dei sette nani di Biancaneve.
Ma no, la mia sfiga deve aggiungere un risveglio da zombie e pretende anche che io faccia attività fisica.
Roba da matti.
Ma ahimè i sacrifici portano sempre a soddisfazioni, e se voglio passare un'estate senza lamentarmi dei kili che si accumulano sul mio sedere devo farlo, anche se controvoglia.
Preparato il borsone indosso il pantalone della tuta nike di mia sorella, un top corto, la felpa e le scarpe da ginnastica.
Questo stile non fa per me, troppo esposta, troppe forme evidenti.
Lara dice che sono uno schianto invece io credo di essere ridicola.
Ma vabeh meglio se la smetto di autoderidermi e lego i lunghi capelli neri in una coda
-Sei pronta? -
-Si!-In palestra.
-Passo a prenderti verso le 17:00-
-Due ore nella camera delle torture? Ma sei pazza?!-
-Il primo giorno non è mai pesante come sembra, ti abituerai-
-pff-
Mia madre se ne va ed io devo aspettare un tizio chiamato "personal trainer".
-Tu devi essere la mia allieva-
Mi giro a quella voce familiare e.. -Tu!-
Diciamo all'unisono.
-Okay è uno scherzo...dove sono le telecamere?- sclero male.
Ride.
-Basta scherzare, si è capito che devo subirti anche qui tre volte alla settimana, costantemente insieme...perciò entra in quella stanza, ed iniziamo gli allenamenti-
Faccio quello che dice senza emettere nessun suono vocale, poso il borsone a terra e tolgo la felpa.
In quella stanza siamo solo noi.
-Non aspettiamo gli altri?-
-No. Sono il tuo personal trainer quindi vuol dire che questa stanza è esclusivamente nostra-
Sorride maliziosamente.
-Ah- riesco a dire pietrificata dai suoi occhi che mi spogliano viva.
Sono un pò troppo in soggezione, sarà meglio che la smetta.
-Smettila di guardarmi così e iniziamo, così prima finiamo-
-Sagge parole, peccato che se non ti guardo non potrò correggere i tuoi movimenti sbagliati, quindi bellezza mi dispiace ma DEVO guardarti così-
Alzo gli occhi al cielo ed evoco tutti i Santi affinché mi proteggano da un omicidio...o dalla lussuria.Durante gli allenamenti.
-Più veloce! Ancora una volta!-
Sto letteralmente morendo. È la quindicesima flessione che faccio ed ho le mani come poltiglia, il sedere bloccato da vari crampi e le gambe incapaci di muoversi e la pancia in continue fitte muscolari ed alcune intercostali.
Non mi ha uccisa.
Ma se non altro ci è andato vicino.
Addominali alti bassi e obliqui, squat con pesi, flessioni e corsa direi che è eccessivo per la mia vera prima volta di attività fisica.
E meno male che non doveva essere così pesante come sembrava.
Mai più ascoltare mia madre.Mi accascio a terra oramai stremata e cerco pian piano, con respiri lunghi di calmare la tachicardia, o infarto in corso.
Tommaso si siede vicino a me e mi guarda.
-Te la sei cavata bene per com'è il tuo primo giorno, se continui così diventerai un vero schianto-
-Grazie...mister-
Mi afferra la mano ed aiuta ad alzarmi con il busto.
Le sue labbra sfiorano il mio naso e posso sentire il suo respiro che profuma di menta.
Con l'indice mi alza il mento.
Mi guarda dritta negli occhi e si abbassa, baciandomi.
Intensifichiamo il bacio con la lingua, mi ripoggia a terra e lui si stende su di me, continuando a baciarmi...poi passa al collo.
Sto provando tante di quelle emozioni violente tutte insieme che non saprei neanche descrivere il mio stato attuale...forse pietrificata.
Parte "Bitch better have my money" di Rihanna.
Salvata dal telefono penso.
-Pronto-
-Sono qui fuori con la macchina, ti aspetto-
-Okay-Lo guardo mentre si alza ed afferra qualche peso per esercitarsi.
-Io vado...c-ci vediamo-
-Molto presto-
Metto la felpa afferro il borsone e mi fiondo in macchina.
-Wow direi che hai lavorato parecchio!-
-Già...alla faccia della leggerezza del primo giorno-
Durante il viaggio di ritorno metto musica a palla nelle orecchie e penso in continuazione a quello che è successo...
Come faccio ad evitarlo se è presente in ogni momento della mia vita?
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Potrai mai amarmi?
RandomEleanor Stolfi è una comunissima ragazza di appena 17 anni. Per il divorzio dei suoi andò,all'età di 5 anni,a vivere con il padre a Milano. La sorellina più piccola,Lara,di soli 15 anni,è rimasta a Roma con la madre. Oramai adulta Eleanor ritorna da...