-Per la centesima volta, sto bene piccola. Smettila di preoccuparti- disse facendomi l'occhiolino mentre camminavamo.
-Sicuro?- domandai nuovamente analizzando i graffi, rabbrividendo.
Lui si passò una mano tra i capelli -Assolutamente no. Mai stato meglio- disse esasperato.
Mi morsi il labbro tentando di stare zitta, senza riuscirci.
-Possiamo chiamare Mattia e tornare a casa se vuoi- insistetti guardandolo con evidente preoccupazione.
Lui alzò gli occhi al cielo per poi mettersi a ridere -Sono serio Melissa, sto bene- ripetè girandosi verso Sac che lo stava insistentemente chiamando con agitazione nella voce.
Osservai l'espressione di Valerio mutare rapidamente, mentre i suoi occhi si incupirono e i muscoli si tendevano visibilmente. Sarei caduta se non mi fossi aggrappata a Valerio nel momento in cui mi tirò verso di sé, con forza.
-Che succede?- chiesi allarmata, seguendo la direzione del suo sguardo.
Non rispose.
-Valerio?- lo chiamai facendolo risvegliare.
Si girò verso di me guardandomi inespressivo -Che c'è?- chiese scocciato.
Sospirai -Cosa vi prende?- domandai con un cenno del capo verso lui, Sac e le ragazze, tutti con la stessa espressione.
Valerio rimase in silenzio, fissando un punto indefinito davanti a sé.
-Riccardo Savini, uno dei membri dei Deadly- spiegò velocemente Rebecca.
-La banda che ci ha attaccato l'altro giorno, quella di Ferri?- domandai in preda al panico.
Tutti mi guardarono sorpresi dalla mia reazione forse esagerata ai loro occhi, non a conoscenza della mia ultima conversazione con quest'ultimo.
Valerio annuì -Si- rispose freddamente stringendo le mani in due pugni.
Deglutii rumorosamente distogliendo lo sguardo verso il pavimento.
-Entro in classe ora. Dopo ti devo parlare- disse Valerio salutandomi con un rapido cenno del capo.
Annuii -A dopo- mormorai guardandolo sparire nell'aula.
Non capivo per quale motivo avesse cambiato umore così rapidamente, tuttavia cercai di non pensarci mentre entravo nell'aula. Le prime tre ore passarono velocemente e al suono della campanella mi fiondai in cortile cercando Valerio con lo sguardo.
Quando lo vidi, era poggiato con la schiena ad un albero, le mani in tasca, mi diressi a passo veloce verso di lui.
-Hey- lo salutai una volta al suo fianco.
Lui mi fece cenno di seguirlo verso il retro della scuola, e così feci.
Rabbrividii al ricordo dell'ultima volta in cui ero stata lì, quando avevo rivisto mio fratel... Mirko.
Strinsi le mani in due pugni, cercando di non pensarci. Quando Valerio notò la mia reazione mi tirò verso di sé, prendendo la mia mano nella sua.
Sospirai cercando di tranquillizzarmi, per poi fermarmi quando smise di camminare.
-Allora?- domandai impaziente, spostando il peso da una gamba all'altra.
Lui si inumidì le labbra, mandando tranquillamente i miei ormoni a farsi fottere.
-Ancora non mi hai detto cosa è successo l'altra sera, e intendo saperlo- disse senza tanti giri di parole.
Rimasi incerta a fissarlo, mi aspettavo tutto ma non quello.
Farfugliai qualcosa di incomprensibile mentre sentivo l'ansia crescere.
-Melissa.- Mi chiamò in attesa di una risposta.
Sapevo che questa volta non avrei avuto via di scampo, dovevo dirgli la verità.
Sospirai -Ho incontrato Ferri durante la sparatoria- dissi chiudendo gli occhi.
Li riaprii dopo qualche minuto di silenzio, notando Valerio visibilmente teso. Era davvero inquietante, dovevo ammetterlo.
-Ti ha fatto del male? Cosa ti ha detto?- domandò avvicinandosi a grandi passi verso di me.
Indietreggiai andando a sbattere al muro -No, non mi ha fatto niente. Lui.. abbiamo parlato, in un certo senso- risposi mordendomi il labbro inferiore.
Lui sbuffò -Dimmi tutto, cazzo- sbottò alzando le braccia al cielo.
Mi spostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio -In realtà non ci ho capito molto. Io non avevo idea di chi fosse, cioè, me ne avevate parlato ma non sapevo che fosse lui, invece lui sembrava avere perfettamente idea di chi fossi io. - dissi gesticolando nervosamente.
Valerio sembrava stesse facendo uno sforzo enorme per tentare di stare calmo -Continua- ordinò senza lasciar trasparire alcuna emozione.
Tentai di non farmi vedere preoccupata -Ha detto che non sarebbe stato lui a farti del male- mi bloccai cercando di non piangere -Ma che sarei stata io.- Conclusi abbassando lo sguardo.
Rimanemmo in silenzio. Non avevo il coraggio di alzare lo sguardo.
-Come hai fatto a capire che si trattava di Ferri? Tu non lo avevi mai visto prima- domandò infine senza guardarmi.
-Ho riconosciuto la sua voce- risposi senza pensare, maledicendomi subito dopo.
Valerio mi guardò perplesso -La sua voce?- ripetè.
Sentii la tensione aumentare.
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Tu amami o sparami •Sercho•
FanficDue gang rivali. Regole inviolabili. Questa è la storia di due ragazzi , Melissa e Valerio.