Capitolo 57.

2K 131 56
                                    


Melissa POV

Frugai velocemente nell'armadio di Valerio per trovare una maglietta abbastanza larga da mettere.
Non appena Valerio si richiuse la porta alle spalle sentì un tonfo e un urlo, il che mi fece andare totalmente nel panico. Una volta messo l'intimo e la maglietta spalancai la porta catapultandomi nel corridoio, e vidi Valerio che rideva in faccia a mio fratello mentre lui urlava come un matto -Mia sorella, Apa! Io ti ammazzo! Non ci posso neanche pensare- urlò dando un calcio al muro. Guardai preoccupata Valerio, che invece faceva quel sorriso strafottente.
-Mirko..- mormorai infuriata incrociando le braccia al petto, lui sobbalzò quando sentì la mia voce. Esaminò il mio corpo dall'alto al basso mentre io arrossivo come se fossi stata colta in flagrante, il che tecnicamente era vero.

-Hai finito?- chiese poi Valerio sorridendo sarcasticamente, ma mio fratello strinse le mani in due pugni prima di spingerlo.
-Hai scopato con mia sorella mentre io ero in casa e mi chiedi se ho finito? Fino a quando non ti passerà la voglia di sbottonarti i pantaloni continuerò, e potrei passare pure alle mani- sbraitò
-Sai che facciamo la prossima volta? Scopamo proprio davanti a te - scherzò per poi ridergli in faccia.

-Valerio!- lo rimproverai diventando ancora più rossa. Lui mi sorrise facendomi l'occhiolino, il che gli fece guadagnare un altro insulto da parte di Mirko.

-Trovati una puttana- urlò mio fratello rosso per la rabbia.

Sgranai gli occhi -Mirko!- lo richiamai infuriata, ma lui mi ignorò.

Afferrai bruscamente mio fratello per un braccio , facendolo girare verso di me.
-Cosa cazzo fai?!- domandò irritato guardandomi perplesso.
Sbuffai -No dico, ti sei per caso rincoglionito?! Non ho 6 anni! È una cosa normale se io e Valerio facciam-" Ma non mi fece finire.
-Non dire quella parola sennò mi viene voglia di rinchiuderti in camera tua ed ammazzare questo coglione del cazzo- sbottò cambiando nuovamente argomento.

-Non proprio del cazzo- mormorò Valerio scoppiando poi a ridere, mentre mio fratello lo fulminò. Prima che potesse fare qualche cosa cazzata mi misi in mezzo ai due, per poi fulminare Valerio -Smettila, così non mi aiuti- lo rimproverai. Lui annuì alzando le mani in segno di resa.

Tornai a guardare mio fratello che mi fissava con sguardo omicida.
-Non penso che tu e Emma non abbiate mai fatto sesso, eppure non vengo a romperti le palle- gli feci notare sorridendo soddisfatta. Lui scosse la testa -È diverso. Per prima cosa io sono più grande e sono un maschio, tu sei piccola e sei la mia sorellina- ribadì.

Aggrottai la fronte -Io e Emma abbiamo la stessa età e tu sei anche più grande di Valerio!- esclamai alzando gli occhi al cielo.
Lui sbuffò -Non me ne frega niente. Quando sono in casa non voglio che lui sia a meno di venti centimetri di distanza da te. Con questo ho finito- decretò lanciandomi uno sguardo prima di fulminare Valerio e scendere le scale.

Sospirai per poi avvicinarmi a lui -Io.. Non so più che fare, da quando sono morti i miei è diventato il doppio più apprensivo- dissi stufa. Valerio rise -È normale, anche io ero geloso di mia sorella. Però è stato divertente vederlo mentre mi sbraitava contro e io non muovevo un muscolo- mormorò facendomi ridere. Annuì abbassando lo sguardo. Lui rimase a fissarmi con una strana espressione. -Cosa c'è?- chiesi aggrottando la fronte. Lui sospirò -Niente- rispose prima di lasciarmi un bacio sulla fronte. Mi sorrise facendomi l'occhiolino, e poi scese giù in cucina.

* * *


Per tutti e due i giorni seguenti non avevamo fatto altro che allenarci, sparare e muoverci più velocemente possibile, e dire che ero stanca sarebbe stato riduttivo. Non vedevo l'ora di uccidere quei bastardi per riavere indietro la mia vita. non che mi aspettassi che sarebbe diventata normale, ma almeno non sarei stata costretta ad allenarmi per otto ore al giorno. Il pomeriggio io e le ragazze, e Simone ovviamente, eravamo impegnati a preparare ogni minimo dettaglio per la giornata di Natale. Sospettavo che Simone e Giada stessero insieme, anzi, ne ero quasi certa date le occhiate che si lanciavano, inoltre ogni giorno si offrivano di rimanere loro due a mettere tutto in ordine. Cosa molto strana.

Tu amami o sparami  •Sercho•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora