6. Un 'scusa' che accetto

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Passarono due giorni da quando Suga era venuto qua in casa per chiedermi scusa, purtroppo quella sera ero troppo incazzata e quindi non gli rivolsi nemmeno la parola.. "Lo sai che sei stata un pò dura con suga?" Disse Jin venendo a sedersi sul divano con due tazze calde in mano. Ci eravamo ripromessi che oggi non avremmo fatto niente, dato che è domenica. "Ero arrabbiata caspiterina! Mi ha ammazzato lo stomaco!" Dissi prendendo la tazza calda mentre lui si sedette bevendone un sorso della sua. "Jin ma che hai fatto al sopracciglio?" Dissi vedendolo viola e gonfio. Jin si girò con la tazza sulla bocca e poi andò con l'indice a toccarsi dove c'era violetto.
"Ho sbattuto contro la porta." Disse roteando gli occhi. Io scossi la testa a destra e sinistra con un sorriso sulla bocca mentre presi un sorso di te. I silenzio cadde nella stanza ma vene interrotto da il campanello che suonò. "Vado io." Disse Jin passandomi la tazza che appoggiai sul tavolino di vetro davanti a me. Andò fino alla porta e la aprii, fece l'inchino per salutare e mise la mano sulla spalla del tipo che aveva davanti. Non lo riconobbi, dato che c'era Jin davanti. Poco dopo si girò e indicò verso la mia direzione e vidi Suga. Rimasi zitta con la tazza sulla bocca.. Suga entrò in casa e si mise seduto in ginocchio di fronte a me, in mezzo c'era solo il tavolino di vetro. "Uhm... Volevo chiederti perdono! Non era stata mia intenzione farti del male, ero ubriaco quella sera" disse inchinandosi, ma che inchinandosi, era praticamente sdraiato per terra. "... È-è tutto apposto..... T-ti perdono...." Dissi diventando rossa... Non so ma era abbastanza imbarazzante la cosa, quindi preferisco che finisca subito. "Veramente?" Disse mettendosi in piedi. Sembrava, un bambino, avete presente quando dite ai bambini che gli promettete di dargli un gelato? Ecco uguale! "S-si" dissi prendendo un sorso del mio te e guardando a destra e sinistra con gli occhi.
"Che bello! Ti voglio bene!" Disse venendo ad abbracciarmi. Io cercai di mettere giù la tazza ma finii per abbracciarlo con la mia tazza sulla sua schiena, no non si è versato niente. "Faccio un casino di cavolate quando mi ubriaco e quando vado a chiedere scusa a qualcuno a cui ho fatto male, di solito, mi chiude la porta in faccia. Tu sei la prima che mi dice che accetta le mie scuse!" Disse sedendosi sul divano. Non sapevo assolutamente che dire, rimasi davanti a lui con la bocca semiaperta fino a che lui sorrise e mi scompigliò i capelli. Si alzò dal divano ed uscendo dalla stanza pronuncio una frase. "Ti porterò a fare un giro in città per ricambiare!"  Divenni rossa in due secondi e Jin se ne accorse ridacchiando con la mano davanti alla bocca. "Che c'è?" Dissi appoggiando la tazza sul tavolino di vetro facendo un casino assurdo.  "No niente, sei solo un po' rossa!" Disse ridacchiando ancora di più. "Ma sta zitto!" Esclamai spingendolo un poco.

#spazionoi
Ciauuuu!
Bene bene! Oggi siamo al sesto capitolo! E siamo già a 72 visualizzazzioniiiiiiii!
Sono contentissima!! Spero che ancora più genere venga a leggere questo mio libro!
Vi prego però! Mettete i voti e commentate se vi piace!
Grazie!
Giorgia

Difficile ma non impossibile || Kim SeokJin  ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora