Mirella

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"Ma che cavolo sto ancora facendo qui? O mi riprendo o posso davvero rinunciare a tutto anche quest'anno."

Erano le 7.15, il sole stava sorgendo lentamente e i primi raggi iniziarono a picchiare contro gli anelli di metallo dei canestri arrugginiti del campetto del quartiere. Con la sigaretta accesa , Mitch se ne stava disteso in cima alla rampa per gli skate. Era tra i suoi posti preferiti, soprattutto se ci andava ad orari in cui sapeva che non ci sarebbe stato nessuno a disturbarlo. Il fumo saliva lentamente dalla sua bocca dissolvendosi lentamente nell'aria, qualche volta avrebbe voluto che i suoi problemi si risolvessero cosi : naturalmente, nell'aria senza conseguenze e lasciare residui.
Dopo un po' iniziò a sentire il rumore di un pallone che si avvicinava.
<<Tu sai che è illegale giocare a basket di sabato, alle 7 del mattino, dopo che siamo tornati a casa alle 4 , soprattutto chiamare me per giocare.>>

<<Si scusa ma a casa non riuscivo a starci.>>

<<Ansia da maturità? Anche se al secondo tentativo dovresti essere più tranquillo>>. La battuta di Teo voleva cercare di alleggerire la situazione (aveva notato immediatamente che l'amico era preoccupato per qualcosa). Gli lanciò addosso la palla :

<<Dai muoviti! Non avevi mica bisogno di distrarti?>>

Iniziarono a giocare. Non riuscivano a giocare senza diventare competitivi , rischiando di farsi male il più delle volte. Dopo un ora, ritenevano che la partita poteva anche finire con una vittoria di Teo per 16 a 10. Andarono a sedersi sulla panchina che si trovava a bordo campo.

<<Dai sputa il rospo. Tu non mi chiami cosi dal nulla perchè non riesci a dormire>>.

Mitch non pareva minimamente stupito dall'affermazione dell'amico. Si portò le mani sul volto. Fece un respiro profondo e iniziò a tirare fuori tutto ciò che gli stava succedendo nell'ultimo periodo: Lisa che viene dimessa dalla clinica e poco dopo ritenta il suicidio, suo padre che inizia a mandargli messaggi dopo 3 anni che non si fa vivo e ora vuole ritornare nella sua vita, i problemi economici a casa.

<<Ti giuro, da solo non riesco più a gestire tutto questo. Non posso neppure disturbare Sarah per queste cose perché è riuscita a costruirsi una vita degna di lei>>

<<Beh ma per farlo ha deciso di sposarsi a 22 anni e trasferirsi a 70 km da qua, è stato un bel sacrificio, non credi?>>

<<Secondo te pensi che io a 20 anni non farei lo stesso? Sai anche tu perché non lo faccio>>

<<Si lo so bene perciò chiedile di venire con te, dichiarati Mitch! Sono tre anni che ti conosco e tre anni che muori dietro a Lisa. Dille ciò che provi e via. Guarda come cugino acquisito ti accetterei>>.

<<Guarda, sarò cattivo, ma consigli sul fatto di dichiararsi e decidersi con una ragazza da te non gli accetto>>. Gli scappò una risata spezzata. <<Tu e Claudia quando la finirete di fare i ragazzini che si odiano e vi mettete assieme? Avete fatto anche lo stesso tatuaggio>>.

Entrambi guardarono il tatuaggio di Teo che si trovava sulla parte interna del braccio destro: un fiore di loto.

<<Almeno io e lei ne abbiamo parlato e ne resteresti stupito di quanto si risolve parlando, mentre te, nulla. Dai torna a casa e parlaci>>.

<<Adesso a dire il vero devo vedermi con Mirella per colazione>>

Teo rimase sconvolto da ciò che sentì, quasi come se non volesse crederci

<<Quella Mirella? Mi stai pigliando per il culo vero?!>> Mitch fece di no con la testa:

<<Va beh, sei grande abbastanza per decidere da solo. Dai ci vediamo, buona giornata Pagliaccio>>. Teo e Mitch si salutarono e si allontanarono in direzioni opposte.


Erano quasi le 9 di mattina, in uno dei pochi bar del quartieri si trovava una ragazza sui vent'anni, i capelli legati in una treccia morbida che le cadeva sulla spalla . Gli occhi , coperti da un vistoso paio di occhiali da sole, cercavano in lontananza qualcuno. A un certo punto inizia a sorridere e iniziare a salutare in maniera vistosa un ragazzo in lontananza per attirare la sua attenzione:

<<Mitchel! Ehi sono qui!>> Mitch accennò un lieve sorriso e ricambiò il saluto. La raggiunse e si sedette con lei. Ordinarono qualcosa da mangiare : lui un cappuccio e donuts , lei solamente un caffè. Iniziarono a parlare del più e del meno ( scuola , lavoro, come andava in famiglia) poi come sempre arrivarono le domande imbarazzanti e i discorsi delicati che si tentava di evitare il più possibile

<<Sai non mi aspettavo un tuo messaggio dopo quello che era successo tra di noi >>.

<<Si beh , diciamo che la nostra discussione verrà ricordata a scuola per almeno un decennio>> 

<<Già, comunque molte cose non le pensavo davvero. Cioè quelle che riguardavano noi erano assolutamente vero e a dire il vero un po' mi piaci ancora. C'è solo un problema...>>

<<Quale? Hai già un nuovo ragazzo?>>

<<No. Lisa>>

<<Lisa non è la mia ragazza , lo sai benissimo...>>

<<Non dico quello, dico solo che tu non riuscirai mai a fare nulla fino a quando o non avrai Lisa o non la saprai al sicuro. E' ammirevole ciò che fai ma...>>

Non le fece finire neppure la frase che la prese e la baciò.

<<Convinta ancora di ciò che hai detto?>>Non rispose, si limitò a sorridere.
Pagarono, fecero quattro passi assieme e poi si diressero verso l'auto di Mirella. Era un bella ragazza, di buona famiglia, non si capiva come poteva provare attrazione per uno come Mitch (era il pensiero di molti).

<<Ci vediamo ancora qualche volta?>> La baciò nuovamente annuendo con la testa. Si salutarono. Prima di salire in moto riaccese il cellulare e controllò i messaggi su Whatsapp. C'era solo un messaggio: quello di Lisa.

<<Merda...>>



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