Ricomincio da NOI

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"Non vedo l'ora che finisca tutto. Arriverà mai giugno?"

Le lezioni ormai erano pressoché inutili, Si presentava a scuola solo perché Mitch non la lasciava restare a casa, prendere il diploma sembrava l'unico biglietto d'uscita a quella vita, da quella città, ma doveva ancora parlare di molte cose con lui e gli altri: se non l'avessero appoggiata? Se le avessero sconsigliato di farlo? Se i medici non fossero stati d'accordo? Troppi pensieri. La situazione a casa stava degenerando, erano passate 2 settimane dalla festa di sua zia, dal ritorno dei suoi genitori, Ogni giorno tentavano di chiamarla almeno 5 volte ma lei non rispondeva mai, al massimo, rispondeva a qualche messaggio per fargli smettere, ma la forza di affrontare ciò che era inevitabile non l'aveva ancora trovata.
<< Oggi ti fermi anche tu in laboratorio?>>
<<No scusa Mitch, ma ho un appuntamento con Michelle e non voglio tardare>>
Non era sicuro di voler sapere che tipo di appuntamento era, e preferì non saperlo. Raccolse il suo materiale da disegno e le diede un bacio sulla fronte.
<< Sta attenta con i mezzi, chiamami quando hai finito che se ho terminato il progetto ti vengo a prendere io>>.
Gli sorrise e si diresse verso la fermata del pullman. Le sembravano anni dall'ultima volta in cui era andata dalla sua psicologa: aveva rinunciato ad andarci quando ormai aveva perso le speranze di uscirne e si era rassegnata a galleggiare in una vita che non sentiva totalmente sua.

Ansia. Paura. Eccitazione. Dubbi. Sensi di colpa. Non sapeva bene cosa stava provando, ma era sempre così.
"Se mi alzo ora faccio a tempo a tornare a casa da sola e mi eviterei un po' di ramanzine".
Neanche il tempo di finire di pensarlo e la dottoressa si presentò sulla porta e la fece entrare. Lo studio non era cambiato dall'ultima seduta (forse qualche foto dei figli in più).
<< E' stata davvero un piacere sentire che volevi ricominciare il percorso. Michelle era ancora più contenta di me! Allora, come sta andando l'ultimo anno?>>
<< Si sopravvive, come sempre. Anche le simulazioni stanno andando bene, sto già pensando a cosa fare dopo>>
<<Ottimo! Ma sai che mi hanno parlato di cosa è successo nell'ultimo periodo e soprattutto la ricomparsa dei tuoi genitori. Ti vuoi parlane?>>
Sii incupì di colpo, lo sguardo restò fisso a terra e quel giorno torno più vivido che mai nella sua mente.

Seconda sigaretta nel giro di 10 minuti. Il telefono non ne voleva sapere di squillare. Si autoconvinceva che Lisa non avesse ancora finito con Michelle, le aveva promesso che sarebbe andato a prenderla ma non sapeva dove quindi l'unica era aspettare.
"Aspetto ancora 10 minuti poi la chiamo".
<<Ehi biondo bello!!! >>.
Non osava girarsi perché aveva riconosciuto quella voce, e sinceramente era l'ultima persona che voleva vedere. Continuava a chiamarlo, in modo insistente, dovette sfoderare la miglior faccia da bronzo che poteva assumere non lasciar trapelare l'ansia del momento.
<< Ciao Mirella, tutto bene?>>
<<Certo, baby! E tu che fai ancora qua a scuola? Hai finalmente deciso di diplomarti! Ahaha>>
Quel coro di oche starnazzanti assieme e Mirella si unirono alla sua risata e se avesse potuto farle stare zitte l'avrebbe fatto.
<< Beh si direi che è anche ora. Guarda devo scappare, ci si vede in giro>>
<< Ciao Mitch e salutami Lisa>> le si disegnò un sorriso talmente falso e raccapricciante, degno di una stronza come lei.
<<Sarà fatto. Ciao>>.
Prese l'auto e si spostò nel parcheggio della banca poco distante dalla scuola ( giusto per uscire dal campo visivo di quelle arpie). Un'altra mezz'ora e ancora nessuna chiamata.
Quando ormai stava per accendere la macchina e andare a prenderla direttamente sotto casa di Michelle, il cellulare iniziò a vibrare ed a illuminarsi
<<Dove cazzo sei testina?>>
<<Tesoro dove sei che vengo a prenderti!>>
<<Ehm grazie per il "tesoro" ma non ti allargare troppo cicciobello>>
Si lasciò andare contro il sedile dell'auto passandosi la mano tra i capelli e iniziò a ridere
<<Ciao Ciara, scusa pensavo fossi Lisa...aveva un appuntamento con Michelle e volevo passare a prenderla io>>
<<Non ti ha detto che appuntamento era? Va beh, sicuro sta bene. Ti ho chiamato per dirti che stasera facciamo film da te, ci sono pure Teo e Claudia...>>
<<Annunciate finalmente le nozze?>>
<<Vaffanculo scemo! Recupera Lisa e vi aspetto da me! >>
<<Si cap...>>
Riattaccato, quella ragazza era assurda. "Amici normali in un'altra vita", ma la sua vita infondo era bella perché c'era lei nonostante tutti i casini.
Neanche il tempo di posare il telefono sul cruscotto che nuovamente vibrava.
<<Ehi, scusa se non ti ho più avvertito ci ho messo più del solito... tu dove sei?>>
Sorrideva, non se lo spiegava ma la sua voce lo faceva sorridere.
<<Ma va, tranquilla! Io mi sono dovuto spostare, sono nel parcheggio della banca. Dove sei?>>
<<Vicino all' ospedale. Ti aspetto qua o vuoi che mi sposto?>>
<<Sta li tesoro arrivo io, ah andiamo diretti da Kiki okay?>>
<<Va bene , ti aspetto. Grazie mille>>.
Chiuse la chiamata, ma non era convinto.
"Ospedale? Con Michelle? Okay, avrà avuto qualche visita, ma perché non dirmelo?"
Si mise in marcia, eppure qualcosa non lo convinceva: il suo tono di voce, le parole che ha usato. Oppure era solo troppo apprensivo nei suoi confronti e si faceva troppi film mentali.
"Ma si, non sarà successo nulla"
La raggiunse e si trovò davanti il peggior scenario che si era immaginato: trucco sbavato, occhi lucidi, sguardo basso. Si sedette in auto e si rannicchiò sul sedile, sembrava ancora più piccola cosi. Mitch fece finta di nulla, anche se la voglia di farle mille e più domande era troppa.
<<Allora, con Michelle com'è andata?>>
Non rispose neanche, si limitò a sollevare le spalle. Sì accese una sigaretta e continuò a guardare fuori. Aveva le nocche bianche da quanto stringeva il volante per via del nervoso. Accostò.
<<Mi spieghi che cazzo di appuntamento era? Non ti sei mai comportata cosi dopo aver visto Michelle! Lisy è successo qualcosa? Mi vuoi parlare?>>
<<Ho ricominciato la terapia okay? Ho dovuto vomitare in faccia alla psicologa quanto cazzo io mi senta una merda perché influenzo in mille modi la tua vita, quella di Teo, TUTTI CAZZO! CHE NON SONO RIUSCITA A GESTIRE IL RITORNO DEI MIEI, CHE A OGNI DIFFICOLTA' CHE HO VADO SEMPRE IN BAGNO E MI ATTACCO SEMPRE AL CESSO, CHE VOGLIO ANDARMENE, VOGLIO ANDARMENE A VIENNA!>>
Singhiozzava, aveva tirato fuori tutto anche con lui. Non smetteva di tremare, troppa agitazione.
Silenzio.
Panico.
Non sapeva cosa dirle. Non capiva quale fosse la notizia che l'aveva schioccato di più. Non avrebbe mai voluto urlare contro ma era stufo di vederla così.
"Vienna?"
<<Vienna?>>
Tentò di pulirsi il più possibile il naso con la manica della felpa, rispose con un filo di voce.
<<Sì, voglio provare ad entrare all'accademia di belle arti a Vienna, non voglio più restare qua>>
Se gli avesse strappato il cuore a mani nudi avrebbe fatto meno male.
Lisa alzò lo sguardo per capire come stava. Dal viso di Mitch non trapelava nessuna emozione. Aveva la schiena appoggiata contro il sedile, era giusto riuscito a prendere una sigaretta e appoggiarla sulle labbra.
<<Non è sicuro neanche che mi prendano...>>
Cercò di alleggerire la situazione, ma senza successo..
<<Sei la studentessa con maggior talento della scuola,..anche quei crucchi lo capiranno>>
Prese l'accendino e si accese la sigaretta. Sembrava si fosse scongelato, tutto tranne i suoi occhi, quelli rimasero vitrei.
<<Mitchell io..>
<<Ti lascio da Kiki e io torno a casa se vuoi stare da lei a dormire fai pure, anche senza dirmelo, tanto io chi cazzo sono? Nessuno, dato che hai preferito parlarne prima con un'estranea di questa tua idea che con me>>
<< Amo...>>
<<Non chiamarmi così, ti prego, non ora>>
L'aveva ferito, di nuovo, come sempre. Non meritava Mitchell. Non meritava nessuno di loro. Il viaggio continuò fino a casa di Kiki nel più totale silenzio. Si fermò davanti a casa sua, scese e ripartì.
Lisa rimase sul marciapiedi, ferma. Non sapeva se andare, se correre da lui, se entrare e far finta di nulla. Odiava rovinare le vite.
Bastava la sua rovinata.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 15, 2020 ⏰

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