Eppure sei ancora qua

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"Se lo sa mi ammazza. Il fatto che ho visto Teo posso dirlo, devo solo giustificare altre 3 ore di assenza,  mica male dai."

Aveva pensato a una scusa credibile per tutto il tragitto dal bar a casa ma non gli veniva in mente niente di credibile, o meglio, nulla che potesse convincere sia sua madre che Lisa. In quei momenti odiava il rapporto che aveva con lei: non riusciva a mentirle, mai.
Stava per entrare nel vialetto di casa quando vide Lisa seduta sulla panchina del pianerottolo di casa. Era concentrata a scrivere qualcosa. Indossava un maglione larghissimo, un paio di leggins, i capelli legati alla meglio per fare in modo che non le dessero troppo fastidio. Più la guardava più non riusciva a toglierle gli occhi di dosso, vestita cosi poi,sembrava ancora più piccola e delicata di quanto non lo fosse già.
"Dio se sei bella".
Kiki aveva ragione, non poteva continuare cosi: o si apriva totalmente con Lisa o doveva voltare pagine e proteggerla solo come amico.
Sembrava che non si fosse accorta che la stava guardando,per fortuna, dato che era fermo sul vialetto da almeno 5 minuti con il casco ancora sulla testa. Non riusciva proprio a smettere di fissarla. "maledizione Lisa..perché devi essere così perfetta?".
Di colpo, Hell si precipitò di corsa abbaiando contro Mitchel:
<<We scemo di un cane sono io! Se fossi stato un estraneo minimo mi facevi le feste!>>.
Lisa sul momento non riusciva a capire cosa stava succedendo ma non appena si rese conto del buffo diverbio che era in corso non riuscì a non ridere:

<<Neppure Hell ti vuole a casa dopo che sei sparito per tutta la mattina>>.

<<Teh simpaticona, comunque vedo che ti sei tenuta occupata in mia assenza. Stai lavorando alla tesina?>>.

<<No, magari. Sto provando a ripassare tutto il programma di matematica...>>
 Si portò il braccio sopra gli occhi lasciandosi scivolare sulla panchina quasi a cadere.
<<...per lunedì...visto che abbiamo una verifica ricordi?>>

<<Ovvio, ma ti ricordo che è solo per chi è sotto il sei perciò io sono salvo>>.

Le fece una linguaccia. Lo guardava come se volesse strozzarlo ma allo stesso tempo sfoderò il suo sguardo , che come diceva Teo era quello sguardo che voleva dire: ti prego aiutami e non dirmi di no.

<<Non c'è bisogno che fai quella faccia. Dai entriamo che ti do una mano a studiare disastro che non sei altro>>.
Il viso di Lisa si illuminò, era davvero contenta.Dal pianerottolo al tavolo del salotto non smette di ringraziarlo e continuavano a ridere.Dopo due ore immersi negli studi di funzione, Lisa era visibilmente stanca e Mitch stava crollando dal sonno.

<<Sicura di aver capito?Se no te lo spiego per la millesima volta>>.Le chiese il ragazzo tenendosi su la testa con il bracco.

<<No no, mi hai aperto un mondo!>>

Spoderò un sorriso mozzafiato, ma si notava che non era del tutto sereno. Iniziò a guardarla attentamente, partendo dal viso e scendendo sul corpo. Sbadatamente aveva leggermente sollevato le maniche di qualche centimetro e non poteva non notare quelle cicatrici e con paura notò che c'erano dei tagli e dei cerotti nuovi. Si alzò di scatto prendendole il braccio e tirandole su tutta la manica. Lisa non riusciva a credere di essere stata scoperta.

<<PERCHE'? AVEVI GIURATO DI NON FARLO PIU'. L'AVEVI PROMESSO A ME!>>

Non riusciva a non gridare.
 <<Lisa, maledizione perché? Se hai problemi sai che con me puoi parlane. So che non hai mangiato neppure a pranzo. Smettila di farti del male non te lo meriti e non hai nessuna colpa>>

Non riusciva a risponderli. Non lo guardava neppure in faccia. L'unica cosa che riusciva a fare era piangere. Dalle sulla labbra usci unicamente un flebile "Scusa".

<<Questa volta uno scusa non basta Lisa. Io ti sono sempre vicino ma questo cazzo non lo accetto>>
Per evitare che potesse dire qualcosa che avrebbe peggiorato la situazione inutilmente se ne andò in camera , lasciandola da sola in salotto.

L'aveva fatto soffrire ancora, non riusciva proprio a combinarne una buona, eppure si sforzava ma al primo avvenimento che destabilizzava il suo già precario equilibrio lei cadeva. Ogni volta sempre di più. Avrebbe voluto andare su da lui chiederli scusa ammettere di essere la solita stupida. Che odiava farlo stare male. Che le dispiaceva se per colpa sua non poteva vivere tranquillamente e senza preoccuparsi ogni giorno. Voleva sparire dalla sua vita ma non ci riusciva: lei tentava di allontanarsi ma lui andava sempre a prenderla ed era felice quando succedeva.
Prese lo zaino. Scrisse due biglietti: uno lo lasciò sul tavola della cucina per la madre di Mitch(in caso che tornasse prima di lei) e l'altro lo lasciò davanti alla porta della stanza di Mitch per poi correre fuori di casa. Doveva andare li.




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