"Ma perchè finisce sempre cosi? Perchè non riesco ad essere una fottutissima adolescente normale? Sarebbe meglio se mi abbandonassero tutti".
Non sapeva bene se era la cosa migliore andare da Michelle ma era l'unica persona che le aveva risposto subito e per lo meno sapeva che da lei poteva fermarsi senza sentirsi in ansia.
Abitava in centro città, in un condominio parecchio grande. Fissava quel portone da almeno 10 minuti.
Entrare o non entrare.
Lo schermo del cellulare continuava a rimanere spento: nessuno messaggio, nessuna chiamata
"Mitch deve essere proprio arrabbiato" .
Avevano litigato centinai di volte, l'aveva convinta lui ad entrare in clinica eppure non è cambiato nulla. Erano troppo giovani per sopportare tutto ciò. Ed era unicamente colpa sua.
Stava per andarsene quando sentì il portone aprirsi e sulla soglia c'era Michelle in tuta con i capelli sciolti (riusciva ad essere affascinante anche cosi).<< Stellina sali o vuoi restare per strada?>>
<<Se non è un problema...vorrei salire>>
Le fece un sorriso disarmante e salirono in casa.
Non sapeva bene come muoversi in quella casa, temeva di rompere qualcosa o di sembrare poco educata. Era ferma sulla porta da parecchi minuti, non osava muoversi: era così bello quel appartamento.<< Puoi anche muoverti eh! Non ci sono delle mine antiuomo nel parquet hahahah>>.
<<Eh? Ah si si certo>>.
Cercava di darsi l'aria più forte e da dura che poteva avere (anche se le converse consumate e la felpa xl non aiutavano molto). Si andarono a sedere sul divano. Michelle aveva già pronte due tazze di the caldo. Si mise comoda pronta ad ascoltarla.
<<Su spara tutto>>.
Si sentiva osservata e non sapeva da dove iniziare.
<< ehm a dire il vero....Non so....è colpa di Mitchel! Si preoccupa troppo e non Si fa mai i cazzi suoi! >>
<<e per cosa si sarebbe preoccupato questa volta?>>
Ritornò di nuovo rossa. Non riusciva a trovare le parole. Perfino con lei di si vergognava.
<< É terrificante come tu non ti sia ancora accorta di nulla eppure è cosi palese>>.
La guardava senza capire e intanto lei se ne stava tranquilla a bere il suo the.
Non era mai stato così tanto arrabbiato e deluso da lei ,non l'accettava. Non da Lisa. Non la sua Lisa.
Era sdraiato sul letto da mezz'ora dopo aver quasi rotto un anta dell'armadio. Non sentiva rumori in casa: non sapeva se Lisa c'era e sinceramente non aveva voglia di parlarci. Non ne aveva la forza di discuterci ancora.
<<Che palle, che palle, che palle. AHHH Cazzo!>>
Non riusciva a stare calmo. Quella stanza li stava sempre più stretta. Prese le chiavi della moto, peccato che fuori dalla porta Hell avesse avuto la brillate idea di addormentarsi proprio li. Si ritrovò a terra con il casco che rotolava giù dalle scale. Hell iniziò a fargli le feste senza capire che cosa aveva combinato.
<<Tu non sei un cane, sei un danno ambulante>>.
Tuttavia con quella caduta vide il biglietto lasciato da Lisa, lo lesse e iniziò a sorridere
"Sei un disastro ma in fondo è questo che amo di te".
Diede un colpetto sul muso al cane e corse giù dalle scale, recuperò il casco. diretto a cercare Lisa, anche se era molto semplice pensare dove potesse essere.
"Ricordi quando mi dicevi che se qualcosa non è come vuoi devi renderla tale? Ecco, io non riuscirò mai ad essere come tu e tutti gli altri sognate che io possa diventare. Crollerò ancora molte volte e non ti obbligo a starmi accanto, ti chiedo solo una cosa: la prossima volta che succederà reagisci ancora come oggi è l'unico modo per farmi tornare in contatto con questa realtà"
STAI LEGGENDO
Change
Teen Fiction"Potevi anche lasciarmi li, almeno avrei finito di darti problemi una volta per tutte" Lisa mille problemi: disturbi alimentari , una famiglia problematica, autolesionismo. Uscirne è dura,una vita normale sembra solo un sogno...ma non sempre tutto v...