Love me like there was no tomorrow

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PROSPETTIVA DI JESSICA

Il tempo scorre, lentamente. Anche se sperassimo che lui smettesse di scorrere, esso continuerà il suo percorso senza indugio.

E' passato un mese esatto da quando Ethel ha lasciato l'istituto, per buona condotta. Non posso nemmeno negare che sentivo la sua mancanza. Alcune volte speravo di svegliarmi nel letto di casa mia, per meglio dire mia e di Ethel dato che speravamo un giorno di averne una nostra.

L'unica nota positiva di questo posto era Louis. Una buona parte delle volte non si vedeva nemmeno l'ombra di Brooke, non che tenesse poi così tanta compagnia.

Pur non sapendo esattamente il giorno ma il mese in cui eravamo, mi svegliai di buon umore.

Del resto come ogni altra mattina e come bravi soldatini andammo tutti quanti in mensa per fare colazione prima di poter essere libera di far ciò che volevo fino l'ora di pranzo. Tra la lunga pausa della colazione ed il pranzo rimasi tutto il tempo in compagnia di Harry, gli diedi una mano come faceva Ethel quand'era qui assieme a noi. Quando poteva, soprattutto quando capiva che ero di buon umore senza che io gli chiedessi nulla, lui mi raccontava della vita fuori di qui della mia amica. Notai anche che quella mattina Harry era più strano del solito, poco prima di pranzo cominciò a guardare l'orologio sul telefonino sbuffando irritato.

-Harry mi stai mettendo agitazione! Datti una calmata! - Dissi

-Sono in ritardo. Devo andare in cucina a preparare da mangiare, ma se non arriva il mio collega io non posso andare oltre- Sputò acido

-Allora vai, ci penso io qui. Non preoccuparti non se ne accorgerà nessuno però ti conviene muoverti se non beccarti una ramanzina il dottor Smith. - Replicai spigrendolo fuori dalla sala.

-Ok, mi hai convito. Tornerò il prima possibile per chiudere se non arriva. - Affermò prima di andarsene

Rimasi fedele alla promessa data. Per nostra fortuna nessuno ci fece più di tanto caso all'assenza di Harry e del suo collega. Poco prima delle due e mezza il riccio tornò in caffetteria dicendomi di avermi lasciato qualcosa da mangiare in cucina e che avrei potuto mangiare con tutta calma. Rimproverai ugualmente il riccio che si scusò in tutte le lingue possibili immaginabili. Decisi di tenergli il muso per togliermi uno sfizio.

Lasciai la caffetteria per andare in cucina. Varcai la soglia trovai uno dei due sgabelli occupati da una ragazza. Rimasi un attimo interdetta nel vedere che la ragazza che stava acconto allo sgabello vuoto era Brooke. La cosa più inquietante era il silenzio quasi assordante che ci circondava, per non parlare del fatto che non si voltò nemmeno a vedere chi fosse appena entrato. Schiarii la voce per ottenere la sua attenzione, appena riuscì ad ottenerla la saluta.

-Ciao. -

-Come mai sei qui a quest'ora? -

-Ho fatto tardi, sai gli esami che ti fanno per controllare come sta andando con il "problema" che ho. - Rispose

-Ah... Ok... Dopo che fai? -

-Non lo so, credo niente. - Replicò lei alzando le spalle

-Quando finiamo di mangiare ti va fare un giro di fuori, sempre se non piove? - Continuai con le mie domande

-Ok- Si affrettò a dire

-Ok, allora muoviamoci a mangiare. -

Successivamente uscimmo dalla cucina passando dalla mensa prima di raggiungere il giardino.

Passammo tutto il pomeriggio a girare per il prato, un po' umido a causa della pioggia del giorno precedente. Fino a che non rientrammo aspettando in caffetteria l'ora di cena. Per far passare il tempo rimasto, incominciammo a giocare con i giochi da tavolo.

Quando io e la bipolare rientrammo in mensa per mangiare, trovammo al nostro solito tavolo Louis. Non mi aspettavo di vederlo quel giorno e per me è stata una piacevole sorpresa, averlo li con me. Lo salutai dandogli un bacio sulla guancia, lui contraccambiò il saluto con un sorriso.

-Se permettete, vorrei mangiare non vomitare-

La voce di Brooke interruppe quel momento così magico, la volevo ammazzare per ciò che aveva osato fare. Infatti la fulminai con lo sguardo, maledicendola con la mentalmente.

-Come siamo acide, B. Non è che sei gelosa? - Domandò Lou, facendola ridere

-Ma scherzi!? Io gelosa. Ti posso garantire che non lo sono. Anzi a pensarci bene smetto di mangiare prima che mi venga un attacco di diabete, oltre al colesterolo. - Afferma scontrosa

-Ma che ti prende?! Non stiamo facendo niente di male e poi non è colpa nostra se Zayn non ti considera nemmeno di striscio. - Dissi senza pensarci

Rimase un attimo in silenzio, dopo di che si alzò dalla sedia dirigendosi verso l'uscita della mensa. Louis provo a fermarla chiamandola, ma lei non si voltò e degnò di girarsi. Ignorammo il suo comportamento da psicopatica, iniziando a mangiare fino a che Louis iniziò a rimproverarmi per ciò che le avevo detto.

-Ti pare una cosa da dire all'unica amica che ti è rimasta qua dentro? Per non parlare del tatto che hai usato?!-

Roteai gli occhi ignorando la sua ramanzina, finché non gli risposi a tono.

-Ma che avete tutti oggi!? Siete noiosi e permalosi! Poi saprei io quella permalosa, meno male! Dopo andrò a scusarmi va bene!? E poi potrei avere anche altre amiche qua dentro se solo non fossero delle ottantenni o quarantenni! Oltretutto non esiste solo lei a questo mondo -

-Sei impossibile quando fai così. - Constatò lui

Continuammo a discutere anche dopo essere usciti dalla mensa, credo che i pazienti attorno a noi ebbero qualcosa di cui parlare dopo tanto tempo.

Una volta raggiunto camera mia, Louis si lasciò cadere sul letto ed io lo seguii a ruota. Continuammo per un po' sullo stesso argomento finché lui non rinunciò.

-Basta, sono stanco. Con te non si riesce a parlare. - Fece un pausa -Che vogliamo fare? -

-Ehi! Con me si parla tranquillamente! Comunque non lo so, non ho niente di meglio da fare che dormire. - Ribadisco

-Sai benissimo cosa vo...-

Non gli diedi tempo di ricominciare la discussione, che mi fiondai sulle sue sottili e sensuali labbra.

Rimase per un attimo confuso dal mio gesto avventato, però non appena sciolsi il bacio lui scrutò attentamente il mio viso.

-Ho trovato il modo per zittirti. - Sghignazzai

-Ah, si!?-

Si mise a calcini su di me ed iniziò a farmi il solletico. Supplicai più colte di smettere, ma a lui non importò fino a che non arrivammo ad un compromesso, che accettare senza pensarci su due volte pur di farlo smettere.

-E' deciso, domani mattina andrai a scusarti con Brooke. -

-Si,si tutto quello che ti pare. Basta che la smetti! - Dissi asciugandomi le lacrime dagli occhi

-Ottimo-

Detto ciò, si piegò in avanti facendo combaciare le nostre labbra.

Continuammo a baciarci fino a che non ci mancò il respiro, poi iniziò a baciarmi il collo, il petto e di nuovo le labbra. Le sue mani scivolarono sotto la mia maglia, accarezzandomi dolcemente la schiena, provocandomi brividi di piacere.

-Louis- Ansimai

-Shh... Potrebbero sentirci. - Disse tra un bacio e l'altro

-Ti voglio Lou, ti voglio ora-

Non credetti alle mie parole e a quanto pareva nemmeno lui ci credette, perché posò il suo sguardo sul mio. Con imbarazzata cercai di salvare la situazione.

-Ehm... Ecco io...cioè...-

Non ebbi il tempo di formulare una frase sensata che lui mi baciò per l'ennesima volta, sembrava acconsentire alla mia richiesta. Tra un bacio e l'altro ci spogliammo a vicenda fino a che non rimanendo del tutto nudi sotto le coperte.

-Pronta piccola? - Domandò baciandomi la fronte

-Si... Si lo sono- Rispondo sorridendogli...



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