Why destroy itself?

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PROSPETTIVA LIAM

Passai la mattina con la mia ragazza, a pranzo la portai fuori in un ristorante sul mare.

Quando il cameriere ci accolse, ci sedemmo sul terrazzo che mostrava una vista da mozzafiato.

Aspettammo in silenzio l'arrivo del cameriere, che precedente ci fece accomodare dandoci un menù a testa per ordinare qualcosa non appena si ripresentò.

-Quando rientriamo, vado all'istituto. - La informai

Lei prima di proferire parola, mi scrutò attentamente intrecciando le braccia al petto.

-Come mai? Non è il tuo giorno libero oggi? -

-Si, ma vado a fare un saluto e poi torno. Ho solo promesso ad una persona che le sarei stato accanto in questo periodo difficile. - Spiegai

-Non pensi a me? Cioè ti sono vicina, ti vedo poco per via del lavoro e tu mi scarichi così?!- Disse con freddezza

Tirai un sospiro, cercai di non perdere la calma, tentando di farla ragionare.

Da quando il cameriere ci servì il pranzo, rimanemmo in silenzio finché non finimmo. In macchina ruppi il silenzio cercando di farla ragionare.

-Sai bene che ti amo e che ti sono fedele. Sono un po' preoccupato per questa ragazza. C'è qualcosa sotto e non è dovuto alla sua malattia. Almeno credo, diciamo solo che da quando sono tornato dalla malattia è diventata: pallida, silenziosa e irrequieta.

-Come può essere cambiata una ragazza in "salute"? Come può diventare: cadaverica e silenziosa!?- Domandò scettica

-Questo non lo so, piccola. Ed è per questo che sono preoccupatissimo, per lei da quando hanno anche cambiato le regole dell'istituto. - Le spiego

-Illuminami- Continuò lei

-Le regole sono cambiate, sono più rigide. Hanno divise da carcerati, ma non arancioni ben si grigie! Oltre a questo stanno mandando via le persone, chi in altri istituti e chi a casa o per meglio dire sotto un ponte perché alle famiglie non ne vogliono sapere. -

-E' orribile! - Afferma

-Si, lo è.- Dissi sbuffando

Lasciai la mia ragazza sotto casa, poco prima che richiudere lo sportello per entrare in casa Shopia disse "Mi fido di te Liam".

Guidai per le strade di imbottigliate di Londra, non potevo far a meno di pensare alla frase che Shopia disse chiudendo lo sportello dell'auto. Capì solo dopo essere arrivato a metà strada che potevo accantonare la mia ricerca per stare con la donna che amo.

Parcheggiai l'auto sotto casa della mia ragazza, corsi verso le scale e suonai il campanello. Aspettai che aprisse la porta prima di fiondai su di lei baciandola con passione, fino a che ci fermammo per riprendere fiato. Non le diedi nemmeno tempo di parlare che la caricai in spalla portandola in camera sua, dove l'amai con tutto me stesso.

Rimanemmo nel letto, lei si accese una delle mie sigarette mentre io da gentleman le aprì la finestra, dopo di che le tolsi la sigaretta dalle mani per fumarmela intanto che mi sedetti accanto a lei continuando a darle tante piccole attenzioni.

-Perché sei tornato da me Liam? Non dovevi andare da questa paziente? -

Chiese posando la sua guancia sull'addome, continuando ad accarezzarle i capelli.

-Perché volevo stare con te, volevo farti capire quanto io ti ami e quanto tengo a te. - Risposi

-Ti amo, ora più che mai- Disse dandomi un bacio a fior di labbra.

PROSPETTIVA BROOKE

Sapevo bene che non avrebbe mantenuto propriamente la parola, però mi chiesi il "perché". Aspettai il suo arrivo tutto il giorno.

Quando ebbi la conferma che lui non si sarebbe presentato, uscì dall'istituto sapendo che rischi correvo.

Mi risvegliai tra le luci dell'alba, indolenzita, stiracchiandomi. Svogliatamente e consapevole di dover lasciar il piccolo santuario dove passai la notte. Era l'unico posto dove potevo sentirmi libera di essere me stessa, anche se l'essere se stessi a volte porta dei rischi.

PROSPETTIVA LIAM

I primi raggi di sole entrarono dalla finestra dandomi il buongiorno.

In questa mattina avrei avuto diversi impegni uno delle quali davo la priorità ed era l'università e la seconda era sapere che cavolo stesse succedendo in istituto. La mattina scorreva davvero lentamente, fin troppo per i miei gusti, non riuscivo nemmeno a seguire la lezione da quant'ero in pensiero per Brooke. In un certo senso sentivo di averla tradita, d'altro canto mi sentivo ancora più in colpa perché sentivo di tradire Shopia in un modo o nell'altro. Decisi di punto in bianco di lasciare prima le lezioni e di andare in istituto, dovevo sapere che stava succedendo in quel posto.

Giunsi a destinazioni in un batter d'occhio, cercai la mia amica senza dare troppo nell'occhio. Senza volerlo non mi accorsi che passai la giornata a cercare e ad aiutare i pazienti bisognosi. Non ebbi nemmeno la fortuna di vederla di sfuggita, la mia preoccupazione aumentava sempre di più.

Cercai di non dare nuovamente nell'occhio dirigendomi nella camera di Brooke, dove speravo che lei fosse li mentre mi dirigevo in camera sua.

Trovai la porta socchiusa, sbirciai un attimo per vedere se c'era. Guardai attraverso lo spazio aperto e l'unica cosa che vidi mentre si toglieva l'asciugamano erano lividi, tagli freschi ed altri secchi in fase di guarigione. Senza pensarci due volte inruppi nella stanza prendendola per un braccio costringendola a girarsi in modo che potesse guardarmi dritto negli occhi facendomi spiegare cosa le fosse capitato.

-Liam, che cosa stai facendo?!-

Chiese spaventata, mentre cercava di coprirsi

-Cosa sono questi?!- Ringhiai

-Niente che ti riguardino. - Rispose amareggiata

Provò a liberarsi dalla mia presa, ma invano. La mia stretta salda. Gemette dal dolore ed istintivamente le lascia il braccio, notando i segni delle mie dita sulla sua pelle nivea.

-E' stato il dottore non è così!?- Urlai furibondo

-Sono caduta, va bene!? Stavo pulendo lo scantinato mentre salivo su una sedia sono inciampata e mi sono procurata tutto questo.- Affermò lei

Non le credo, insisto ancora fino a che non scoppiò. Dopo avermi spinto via, si ricoprì con l'asciugamano. Lo stringeva a se come se fosse stata l'unica cosa che la potesse proteggere da tutti i mali.

-Cosa vuoi da me Liam!? Si può sapere cosa vuoi da me!? Perché io non voglio più aver niente a che fare con te e gli altri. Non voglio più vederti, non voglio più vedere nessuno di voi! - Continuò urlando

Rimanemmo in silenzio a guardarci, poi lei si girò verso la finestra chiedendomi di andarmene via.

-Brooke io...- Mi interruppe

-HO DETTO VATTENE, V-A-T-T-E-N-E HAI CAPITO!?- Ringhiò lei

-Come vuoi. Sai dove trovarmi, se cambi idea. - Dissi prima di uscire

-No. Tu non tornerai più e se lo farai, farò si che tu non metta più piede in questo posto. – Affermò lei a denti stretti

Quelle parole mi ferirono più di una spada. Senza aggiungere altro mi volta ed uscì dalla stanza, andai ad avvisare il direttore per poi andarmene senza voltarmi dirigendomi verso l'uscita dell'istituto dove non avrei rimesso piede per chissà quanto tempo.



Don't wanna go homeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora