ILL PERSON

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PROSPETTIVA JESSICA

Il precedente vidi Ethel, non capì bene che cosa avesse fatto con Harry però sapevo che quei due erano fatti l'uno per l'altro. Lasciai la mia amica allo Starbucks per via del lavoro che chiamava, sicuramente le uscite non si pagavano da sole, almeno non tutte.

Rientrai dal lavoro in serata, dove trovai Liam e Zayn giocare alla Play Station. Intanto che loro giocavano li salutai con la mano poco prima di lasciare giù le mie cose in camera. Tornai dai ragazzi chiedendo dove fosse Louis.

-Non lo so. - Rispose Zayn

-E' uscito per lavoro, non so se fa la serata o torna prima. - Afferma Liam

-Siete di grande aiuto, lo sapete- Dissi mostrando due polli in su

Andai in camera per chiamarlo, ma di lui non rispose. Quando faceva così erano per due ragioni: la prima era per via del lavoro e la seconda era perché l'ho combinata grossa. Penso fosse per la prima a questo punto, decisi di andare a trovare il mio ragazzo ma prima dovetti andare in bagno a sistemarmi; Però prima presi dall'armadio: un paio di pantaloncini a vita alta blu un top bianco sopra ed un giacca elegante nera, sopra per coprire le spalle. Uscì dal bagno solo dopo essermi legata i capelli in una coda di cavallo alta ed essermi truccata come si deve. Nel tragitto per raggiungere camera mia e di Louis sentii Liam chiamarmi, lo guardai chiedendogli se avesse bisogno di qualcosa.

-Esci? -

-Si. Vado da Lou-

Spiegai cercando gli stivaletti dentro la scarpiera che c'era in corridoio prima di guardare in camera.

-Ti dispiace se vengo con te? -

-No, affatto... Solo per curiosità, ma dov'è Sophia è da un po' che non la vedo. -

Non feci molto caso alla sua espressione visto che stavo infilando gli stivaletti seduta sul pavimento.

-E' occupata. - Farfugliò lui

-Sei pronto? Allora andiamo con la tua auto, visto che vuoi venire almeno facciamo prima e non prendiamo freddo. -

-Ti ricordo che sta poco lontano dal centro con la metro ci mettiamo 10 minuti. -

-E cinque in macchina. - Ribadii

-Quindici con il parcheggio, quindi muovi il culo sta sera voglio bere! - Sostenni avviandomi alla porta.

Uscimmo di casa per prendere la metro dopo venti minuti con 5 di ritardo da parte del treno e 5 di Liam che si doveva fare la ricarica al telefono arrivammo al pub dove lavorava Louis.

Entrammo avvicinandoci al balcone, appena lo vedemmo e gli diedi un bacio di saluto prima di chiedergli dove potevo sedermi per far si che prendesse lui la nostra ordinazioni. Indicò un angolo del pub, io e Liam ci andammo a sedere aspettando che Louis venisse oltre ma non venne, si presentò una bionda niente male.

-Ciao, sono Amber desiderate? -

-Una vodka lemon- Disse Liam

-Una birra- Risposi

- Arrivano, tra cinque minuti- Ci informò la bionda

Come si fa a non guardare male le ragazze che lavorano accanto al proprio ragazzo soprattutto non dopo che scopri che sono carine. Specialmente a quelle carine bisogna stare attente. Per mia fortuna Louis portò le bevande scelte, in modo da potermi stampare un altro bacio sulle labbra come saluto prima di andarsene in giro per i tavoli a fare il suo lavoro. Guardai Liam sorseggiare il suo drink e non riuscì a fare a meno di sospirare.

-Qualcosa non va? - Chiese preoccupato

-No, sono solo stanca. - Confessai

- Ti vedo un po' pallida, sicura di star bene? Forse questa non dovresti berla. -

Disse prendendomi la bottiglia dalle mani, con un piccolo lamento lo guardai male. Poi posai la faccia sulla spalla guardandolo con occhi da cucciolo bastonato, ma la cosa non funzionò. Lui posò la mano sulla mia fronte, guardò un attimo in giro per cercare Louis ma non lo vide così tornò a guardare me.

-Aspettiamo Louis poi c'è ne andiamo. - Annunciò lui

Il mio ragazzo sembrò essersi dissolto nel nulla e a quanto pareva Liam era praticamente fuori. Biascicava cose senza senso tipo "Mi sono fatto una" o "Sono uno stronzo, non merito il suo amore" e "Io la amo, ma come faccio a riaverla!?". Se lo avrei ascoltato ancora una volta ero sicura che la bottiglia di birra glie l'avrei spaccata in testa pur di farlo stare zitto, in più visto che aspettavo il mio ragazzo per rientrare a casa feci diversi selfie assieme a Liam.

Poco prima delle 2 del mattino, Louis ci recuperò per farci passare dal retro del locale per rientrare con Amber a casa. Ora capii perché ci metteva poco a rientrare a casa il signorino, me l'avrebbe pagata se scoprissi che ci è stato anche a letto. Per tutto il tragitto Liam cantava, Louis cercava di farlo stare zitto e Amber rideva per la scena comica. Io invece non riuscivo a ridere affatto, anzi mi infastidiva tutto ciò che mi circondava.

Una volta rientrati in casa, Liam si addormentò sul divano mentre io e Louis iniziammo a discutere di Amber. Poco dopo uno Zayn più tosto stanco, a torso nudo venne a chiederci di fare più piano. Lo cacciammo via con un "vaffanculo" contemporaneo, il pakistano rise e aggiunse un "sveglierete Liam".

-Senti bello il tuo amichetto è stecchito sul divano! Ed io già sto poco bene, questo ha una collega bionda figa che fa la gallina con lui e tu ci vieni a interrompere perché hai sonno?!- Gli urlai

-Oh sta calmina, innanzi tutto! Secondo ora mi occupo io di Liam e terzo fate piano siamo in un condominio. - Disse con tono piatto

Lo guardai prendere Liam per la vita aiutandolo ad andare in camera sua, mentre guardavo la scena i miei occhi incontrarono quelli di Louis che erano stanchi e dispiaciuti. Girai i tacchi ed uscì dalla porta chiamando Ethel, avvisandola che sarei andata a casa sua a dormire. La voce di Louis mi chiamava, ma la ignorai, ignorai anche il suo vano tentativo di fermarmi.

Giunsi a destinazione dopo un'ora e un quarto di camminata, sentivo i piedi dolermi per il male. Cercai di ignorarlo e bussai alla sua porta, dove venne ad aprirmi per portarmi in camera sua dove mi prestò un pigiama caldo con cui poter dormire quella notte.

La mattina seguente mi sentivo peggio del giorno precedente. Ethel mi misurò la febbre, aggiunse anche che era abbastanza alta e che sarei dovuta rimanere a letto.

-Devo andare da Louis, devo chiarire altrimenti ci starà male tanto quanto me. Poi dovrei anche scusarmi del mio comportamento, anche se lui non mi ha dato alcuna giustificazione valida su quella Amber. - Le spiegai

-No, tu non vai da nessuna parte! Louis può anche aspettare, tu devi riposare ed io ora andrò a prenderti le medicine e quando torno voglio trovarti nel letto che dormi. Chiarò?!- Ordinò

-Uhm... Va bene- Obbedì

Ethel mi abbraccio, poi se ne andò dalla stanza.

[...]

Venni risvegliata dalla mia amica, mi portò un brodo caldo e l'aspirina. Si scusò per avermi svegliato, ma le garantii che non c'era alcun problema perché stavo facendo un brutto sogno...



Don't wanna go homeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora