capitolo 3

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Cosí cominciai le medie. Anno nuovo. Nuovi compagni. E io non conoscendo nessuno mi sentivo tipo la pioggia in un giorno d'estate, capite che intendo ? Ero sicura che le persone percepissero cosa sentivo dentro e avevo paura di mostrare ciò che ero, mi sentivo diversa. Vedevo tutti cosí felici, cosí spensierati che a volte riuscirono a strapparmi un sorriso senza alcuna motivazione. C'era aria di affetto e amore verso gli altri, e subito mi trovai bene. Il primo giorno appena entrata non fu come in quelle ff che tanto per cambiare raccontano di una "nuova ragazza che sbatte accidentalmente contro il piú figo dell'universo si innamorano e vivono per sempre felici", No. Fu un giorno come un altro solo piú agitato del normale. La professoressa di matematica ci fece fare il solito "giro dei nomi " che si fa ad ogni primo giorno di scuola che si rispetti. E malgrado non conoscessi nessuno mi sentivo già parte di qualcosa di nuovo. Nei giorni seguenti imparai i nomi a memoria (quasi tutti, memoria portami via..) e conobbi un po tutti. Le persone che mi incuriosirono all'inizio furono una ragazza, Giada mi pare si chiamasse e un ragazzo con degli occhi stupendi, Luca, ma di loro vi parlerò piú avanti. In quel periodo mia madre era piú assente che mai, non la vedevo in tutta la giornata se non a cena e a volte nemmeno lí, se ne stava sempre chiusa in camera a piangere, ma con me non voleva proprio parlare.. Come é possibile che una persona nella mia stessa stanza possa esserci e contemporaneamente essere cosí assente ? Mi ero posta troppe volte quella domanda e non le avevo mai trovato risposta. Mi mancava mio padre e quel dolore incolmabile non riuscivo a sfogarlo in nessun modo, e anche se ad alcuni sembra da pazzi cominciai a farmi dei graffi prima sottili, e bruciavano. Quella sensazione era nuova per me, era come un antidolorifico al mio dolore che fino a quel momento non aveva trovato modo di sgorgare fuori dal mio corpo ed evaporare. Ma quella sensazione..cavolo.. Era qualcosa di liberatorio per me, ma i graffi non mi bastavano piú e cominciai a farmi dei taglietti con le forbici, poi con le lamette, e quei tagli erano profondi, sempre piú profondi. E in quei tagli ci sprofondavo finché il mio dolore si attenuava, sostituito dal bruciore dei tagli aperti. Era cominciata cosí.

Scusate.. Em. Nulla volevo sapere se quelli che hanno letto l'inizio della mia storia la trovano ..diciamo.. Interessante(?). E niente se la state seguendo mi fa piacere :) Se vedo che la leggono in un po di persone la scriverò piú spesso. E nulla :) ..whit love ♥

Io e i miei tagliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora