capitolo 19

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Un altro giorno come un altro. Mi preparavo per andare a scuola e da buona dark/emo (abbiate pazienza sono estremamente in crisi dato che non riesco a capire cosa sono, cioé mi sento entrambe...) misi la maglia dei my chemical romance anche se ero indecisa tra quella e quella dei Falling in reverse, i jeans neri strappati, il mio collare borchiato, uno scialle credo si chiami cosí nero fino alle ginocchia che rimaneva aperto e le vans nere immancabili. Presi lo zaino le cuffiette unicorno che mi aveva regalato la mia migliore amica e uscii da casa. Da un po' di tempo a questa parte il mio modo di vestire comprendeva sempre maglie a maniche lunghe pantaloni e tutto il resto rigorosamente neri ma non era mai stato un problema fino a quel giorno. In un ora avevamo supplenza dunque i nostri compagni si girarono per parlare con noi e decidemmo di giocare a sardina sapete quel gioco stupido con le mani che si fa in cerchio, purtroppo non feci abbastanza attenzione da notare che la manica sinistra del mio scialle si era alzata e si potevano ben vedere i tagli, alché un mio compagno vedendoli cominciò a gridare a tutti "ommioddio Alessia si lesiona ragazzi" tutti si girarono a guardarmi e cominciarono a chiedere spiegazioni a questo mio compagno e lui rispondeva "si davvero li ho appena visti ne ha tantissimi sul polso" e fu solo l'inizio di una serie interminabile di 'fammi vedere le braccia' di tutti i miei compagni addirittura uno mi venne addosso buttandomi a terra e cercava di tirarmi su le maniche con tutta la forza che aveva e ci riuscí cominciando ad urlare anche lui "ragazzi li ho visti pure io autolesionistaaa".. Pensate pure che sia una cosa da nulla vi assicuro che sono stati i giorni piú brutti della mia vita. Le ragazze provavano a difendermi solo alcune ovviamente e dopo una settimana gli insulti non smettevano, continuavano a dire che ero una emo depressa del cazzo che si tagliava, mi spintonavano e facevano il gesto di tagliarsi passandosi le forbici sui polsi. Non sapevano cosa ci fosse dietro, tutte le cazzo di notti che ho passato a piangere, quanto odio avessi verso me stessa e lo facevano passare come una cavolata. Scusate non ce la faccio a parlarne scriverò presto un altro capitolo si spera.
Chiedo ancora scusa a tutti vi voglio tanto bene

Io e i miei tagliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora