Capitolo 3

1.6K 106 56
                                    

(RatingRosso alla fine)

Credo di non essere mai arrossito tanto in vita mia.

Non può essere geloso. E' omofobo e sono il suo migliore amico. Non può, non può, non può... O può?

Rendendosi conto di aver detto quella frase, notai che sulle sue guance apparvero delle tracce di... Rossore?

"N-Non fraintendere, cazzone! Mi fa senso vedere due maschi fare... Quelle cose! Mi fa strano! Voglio guarirti ma ciò non significa che io debba assistere a certe scene, cazzo!"

"Quali scene, accidenti?! E' stata solo una chiacchierata veloce!"

"Aah, ci rinuncio!"

Kendall si allontanò da me sbuffando e grattandosi la testa dal nervoso.

"Devo prenderti una prostituta per farti capire come funziona? La figa è buona, il cazzo no!"

"Sei troppo volgare, accidenti! E poi non è così facile! Se tu avessi una cotta per un ragazzo, riusciresti tanto facilmente ad interessarti a delle ragazze?!"

Kendall mi guardò con espressione interrogativa per poi spalancare la bocca.

"... Tu hai... Una cotta per un maschio?! Non credevo che la situazione fosse così grave! Tu hai bisogno di un po' di fi-"

"Smettila di dire quella parola! E poi io mi vado benissimo così! T-Tu sei il mio migliore amico e come tale dovresti sostenermi e non buttarmi giù o cercare di cambiarmi! Non posso andarti bene così?!"

Le lacrime iniziarono a voler uscire ed io cercai di ricacciarle dentro. Una, però, scese lenta sulla mia guancia.

asciugai con la manica della maglietta mentre il mio amico si appoggiava alla macchina di chissà chi senza sapere cosa dire per questa mia reazione inaspettata.

Non mi guardava nemmeno in faccia.

"...Logan, io ti voglio bene. Questa cosa, però, non mi va giù. E' troppo strana e non voglio arrendermi prima di averci provato."

Detto questo, si avvicinò a me e mi asciugò il viso con la propria manica finché le lacrime non smisero definitivamente di scendere.

Sapeva sempre cosa dire in questi momenti ed era l'unico capace di farmi piangere e smettere a comando. A volte sapeva essere molto dolce in fin dei conti ma non si rende minimamente conto delle ripercussioni che aveva su di me questo suo atteggiamento.

Vide che smisi di piangere e mi sorrise.

"Avanti, non tutto è perduto! Andiamo?"

"Non voglio tornare in quel bar, è troppo rumoroso."
"Oh, nemmeno io. Volevo andare a casa."

"Uh? Mi sembrava che ti stessi divertendo."

"Lì c'è della gente... Che non mi va a genio. Andiamo."

Eppure la bionda sembrava piacergli.

Ci incamminammo verso la sua moto in silenzio quando, all'improvviso, disse "Ehi, se ti invito a dormire da me non mi salti addosso, vero?"

Dormo spesso a casa sua e non gli ho mai fatto niente. Immagino che mi reputi 'innocuo'.

"No,Non ti salterò addosso."

Sospirai e salii insieme a lui sulla moto e mettendomi il casco. Lo abbracciai come prima e partii.

Dopo essere passati da casa mia per prendere l'occorrente, andammo a casa sua e mi diede la precedenza per fare la doccia. Posai il cambio nella camera di Kendall – di solito dormivo lì e, a meno che non voglia farmi stare sul divano, quello è l'unico posto dove posso stare – ed andai in bagno spogliandomi ed aprendo l'acqua. Casa sua è abbastanza grande anche se vive da solo.

KoganDove le storie prendono vita. Scoprilo ora