Capitolo 19

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POV Kendall

Yogian, inizialmente, si immobilizzò per il contatto con le mie labbra ma, pian piano, si rilassò ricambiandomi anche se a malapena. In qualche modo, mi ricordò davvero Logan. Il mio Logan.

Lasciai le sue labbra abbracciandolo e stringendolo a me sperando di poter percepire lo stesso calore che percepivo stringendo il mio vero amore.

Ricambiò il mio abbraccio e, nel frattempo, iniziai a baciargli il collo.

Mi sembrò davvero di aver lui tra le braccia.

Dopo un paio di baci, sentii dei singhiozzi alle mie spalle.

Ci girammo e vidimo Logan  inginocchiato sul pavimento che piangeva coprendosi il viso con le mani.

No, non ancora, ti prego.

"L-Logan?"

Corsi da lui e mi inginocchiai davanti a lui prendendogli il viso tra le mani ed asciugandogli le lacrime che continuarono a scendere imperterrite.

No, no, no!

"Logan, calmati. Ti prego, che succede?"

Continuò a non rispondere ed iniziai a preoccuparmi. Continuò solo a piangere ed a singhiozzare. Non mi stava nemmeno guardando in faccia.

"Ehi, dimmi qualcosa!"

Capendo che la situazione era più complicata del previsto, feci cenno a Yogian  di andarsene e lui annuì eseguendo.

Quando mi girai verso di lui, Logan  mi afferrò il viso ed appoggiò le labbra alle mie senza che le lacrime smettessero di scendere. Mi pietrificai.

L-Lui... Che...

Lentamente chiusi gli occhi e ricambiai quel bacio improvviso poggiando le mani sulle sue spalle avvicinandolo maggiormente a me.

Mi sorprese quando, usando le sue labbra, mi aprì la bocca per metterci dentro la sua lingua. Ricambiai quel bacio passionale con le nostre lingue che si toccavano desiderose una dell'altra.

Gli misi una mano tra i capelli.

Da quant'è che aspetto questo bacio...

Logan  mi mise le braccia intorno al collo mentre io gli afferrai le gambe alzandomi ed appoggiandolo al muro continuando a ricambiarlo.

Mise le sue gambe intorno ai miei fianchi ed iniziai a capire fin dove si sarebbe evoluta questa situazione.

Ebbi, però, paura che lui si considerasse uno dei tanti che mi facevo per gioco. Non era così, per niente. Per me era la persona più importante di tutte e desiderai ardentemente che potesse capirlo.

Lo amo...

Iniziai ad accarezzargli la coscia mentre lui mi strinse la camicia.

"N-Non qui, ti prego."

Lo guardai e mi accorsi del suo imbarazzo.

Oltretutto – sperai, almeno – quella sarebbe stata la sua prima volta e di certo un letto sarebbe stato più confortevole.

Annuii un po' esitante – lo desideravo davvero tanto - e, tenendolo in braccio, lo portai in infermeria dove chiusi la porta.

Lo coricai sul letto e mi accorsi che arrossì. Che carino...

"Non... Potrebbe arrivare qualcuno?"
"Bè, no. L'infermiera arriverà tra un'ora."

"Immagino che tu abbia già... Usato questo posto."
Si tolse di sua iniziativa la maglietta.

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