Capitolo 5

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POV Kendall

 

Non seppi davvero cosa dire. Il mio cuore non voleva calmarsi e, nonostante odiassi da morire i finocchi, non riuscii a dire niente per respingerlo. E' il mio migliore amico, cazzo!

Si rimise a lavare i piatti senza aggiungere altro.

Dopo averci riflettuto, mi alzai e poggiai la mia mano sulla sua spalla per fargli capire che gli sarei rimasto accanto.

"Amico, non pensavo che avessi questo problema. Sono stato insensibile."

Se ripenso a tutte le volte che gli ho dato del finocchio...

"Uh? C-Cosa stai-"

"Con quel bacio ti avrò anche reso le cose più difficili, mi dispiace. Prometto che ti aiuterò."

Se l'avessi saputo, non l'avrei baciato. Ho solo aggravato la cosa.

"Mi aiuterai? Kendall cosa diavolo bla-"

"Oggi, che tu voglia o no, andremo al pub e ti prometto che ti aiuterò ad uscire da questo problema. Non ti volterò le spalle. Siamo amici, no? Ti presenterò un paio di ragazze da urlo e vedrai che riuscirai a superarlo facilmente."

Gli sorrisi per rassicurarlo e sembrò calmarsi.

"Problema? Kendall, ma ti sembro malato?"

"No, non è una malattia ma possiamo superarla. Basta che... Non mi salti addosso."

Ripresi la camicia che avevo gettato sul parquet e, anche se era ancora umida, la indossai.

"Bè, grazie per il pranzo. Vengo a prenderti alle 21.00. Fatti trovare pronto e mettiti... Qualcosa di più sexy."

Detto questo, uscii. La pioggia iniziava a calmarsi ma alcune goccioline continuavano a scendere. Nonostante questo, camminai a passo lento.

Gay.

Come ho fatto a non capirlo, eppure era così ovvio! Forse semplicemente non riuscivo ad accettarlo e quindi lo negavo a me stesso. Il mio migliore amico è un fino- omosessuale. Oh mio Dio. Forse è colpa mia! Tutti quei baci durante l'infanzia l'avranno praticamente deviato! Sono una testa di cazzo! Merda. Forse sono ancora in tempo. Non voglio perdere il mio migliore amico! Tremo al solo
pensiero di doverlo vedere un giorno... Avvinghiato a-ad un maschio! Che schifo! Solo a pensarci, sento dei movimenti poco piacevoli allo stomaco. Credo proprio di avere la nausea.

Arrivai a casa e, per fortuna, notai che Jenny se ne era andata. Guardai l'orologio e mancava ancora qualche ora per le 21.00. Decisi – al posto di studiare matematica – di fare un bel bagno caldo.

***

Alle 20.45 iniziai a prepararmi. Misi una semplice maglietta aderente – piaceva molto alle ragazze – e dei jeans. Preso il portafoglio e tutto il resto, uscii per andare a prendere Logan.

Suonai alla porta.

Quando aprii, notai che indossava dei jeans e la camicia che gli regalai per il suo compleanno. Come immaginavo, gli stava benissimo. Aderii perfettamente al suo corpo delineando ogni forma e – anche se non era esattamente un palestrato – lo rendeva davvero irresistibile. I suoi capelli erano più sistemati e curati del solito e, anche se sembrava una cosa da niente, facevano davvero la differenza. Lo trovai davvero... Sexy.

...

...

Detto da amico, ovviamente.

Mi resi conto di essere rimasto a fissarlo in silenzio.

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