Capitolo 20

1.1K 85 27
                                    


POV Logan

Kendall  era immobilizzato quanto Chad. Mi sembrò che Yogian  gli piacesse davvero.

Allora, perché?

Perché non me ne ha mai parlato? Perché conosce i miei sentimenti? O perché non mi considera più... Il suo migliore amico? E perché noi stavamo per...

Una lacrima mi rigò il volto ma la asciugai subito tanto che nessuno se ne accorse.

Finalmente, Chad si riprese e respinse Yogian.

"C-Che diavolo ti prende, stupido?!"

"Mi sei mancato tanto, Chaddy!"

Si appiccicò nuovamente a 'Chaddy' saltandogli praticamente in braccio ed abbracciandolo. Mi sentii geloso ma preferirei vederlo con lui piuttosto che con Kendall. Yogian  iniziò a strofinare la sua guancia a quella dell'altro.

"S-Staccati, accidenti! E non chiamarmi in quel modo!"

Chad lo mise in piedi e mi prese un braccio alzandomelo.

"L-Lui è il mio ragazzo, okay? Quindi s-smettila!"

Yogian  si immobilizzò.

"Il tuo... Ragazzo?"
"Sì, esattamente."
Yogian  indietreggiò e fui quasi certo di vedere le sue mani tremare.

Le lacrime gli rigarono il volto che abbassò. Strinse i pugni e, in un attimo, corse via allontanandosi da noi.

"Ehi, Yogian!"

Kendall, subito, lo seguì e la cosa mi fece malissimo.

Non puoi seguirlo, no. Non devi. Tu... Non puoi amarlo.

Chad abbassò il viso e, sorprendentemente, anche lui ebbe il viso rigato dalle lacrime.

"C-Chad? Ehi, che ti succede?"
Gli presi il viso tra le mani mentre lui strinse gli occhi senza nemmeno cercare di trattenere le lacrime.

"Mi dispiace. Scusami tanto. Sono uno stupido, scusami."

Respinse le mie mani mettendosi in ginocchio sul pavimento e coprendosi il viso continuando a darsi dello stupido.

... Oh.

Mi inginocchiai davanti a lui e gli scoprii il viso tenendogli le mani.

"Ti piace Yogian?"

Vidi un velo di rossore coprire le sue guance mentre velocemente si strofinò gli occhi.

"M-Ma che accidenti dici? Sto con te... No?"

"Anche io sto con te ma sai benissimo cosa provo... Per Kendall."

Socchiuse gli occhi arrendevole e si mise a sedere strofinandosi gli occhi.

Mi misi a sedere accanto a lui ed aspettai che prendesse l'iniziativa per parlare.

"... Anni fa, lo conobbi in un bar. Era praticamente un bambino in difficoltà. Lavorava come cameriere ed era molto maldestro. In più c'erano dei ragazzi che lo prendevano in giro e lo mettevano ancora più in difficoltà."

Annuii ed aspettai che continuasse.

"Lo aiutai un paio di volte. Sai, mi fece tenerezza. Ogni volta, mi ringraziava con un sorriso ed un bacio sulla guancia."

Con quel ricordo, forse inconsapevolmente, si toccò la guancia con le dita.

"Non avevamo una vera e propria relazione, ci vedevamo solo quando andavo al bar e gli prestavo sempre il mio aiuto. Un giorno, però..."

KoganDove le storie prendono vita. Scoprilo ora