Capitolo 4

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POV Kendall

Eravamo in classe e, come al solito, Logan  stava spendendo la pausa per ripassare. Che razza di secchione.

"Domani prenderò un cazzo di due!"

Come al solito, sospirò. Non è mica colpa mia, e che cavolo! Quella troia non sa insegnare!

"Bè, allora studia."

Logan  continuava a sfogliare e leggere quel dannato libro. Devo distrarlo prima che mandi totalmente a puttane la sua vita sociale. Presi il suo libro e lo posai sotto il banco.

"Andiamo insieme al pub stasera."
"Sbaglio o si parlava di matematica prima?"

Ovviamente, si riprese quell'inutile libro.
"Aah che si fotta! Quel pub apre oggi e sarà pieno di ragazze."

"Devo studiare anche io per il compito."

"Accidenti, a volte mi sembri un vero finocchio! Quando ti deciderai a farti qualche ragazza?"

Logan  era davvero strano! Spesso avevo l'impressione che fosse davvero gay! Ogni volta che parlo di ragazze, lui evita l'argomento e parla di cazzate come la scuola. Oltretutto, non è mai uscito con nessuna, non ha mai avuto una relazione con loro e non ha mai avuto il piacere di palpare due bei seni! Se sapesse cosa si perde...

"Non chiamarmi così. Devo solo studiare e dovresti farlo anche tu. La professoressa già non ti vede di buon'occhio. Cerca di impegnarti di più o rischi l'anno. Vuoi fare scena muta all'esame?"

"E' colpa di quella stronza! Non mi aiuta affatto e spiega male! Guadagna solo punti in bellezza, hai visto che tette?"

Oh, come me la farei quella.

Logan  sospirò e, prima che riuscisse a rispondere, suonò la campanella. Finalmente.

Vedo avvicinarsi a me Jenny, una ragazza che mi sono fatto un paio di volte. Non credo di averla mai vista ben coperta. Ma ha delle tette assurde.

"Ehi bellissimo, mi daresti un passaggio?"

Scopata in arrivo.

"Certo piccola, andiamo. Ne riparliamo dopo, Logan."

Com'ero solito fare, le misi un braccio intorno al collo e le palpai uno dei seni. Gradiva sempre queste mie 'attenzioni' ed io mi assicuravo sempre di soddisfarla.

Uscimmo da scuola e la feci salire sulla mia moto prestando attenzione a metterle le mani sul sedere. Salgo a bordo e lei, come sempre, si avvinghia a me come un polpo. E' piuttosto appiccicosa ma a letto vale molto. Metto in moto e sento che alcune gocce d'acqua iniziano a bagnarmi il viso. Sta per piovere.

"Ehi, casa mia o tua?"

Ormai per avere una scopata bastava questa domanda. Niente convenevoli o cerimonie inutili. La domanda è... Me la vuoi dare o no? Non c'era bisogno di perdere tempo in cazzate come... Portare fiori che si appassiranno o cioccolatini che nemmeno mangeranno. E' stupido.

"Da te. Ho detto ai miei che oggi sarei stata a casa di Kate."

Fatta anche lei. Non vale molto. Ha solo una seconda ed il sedere piatto. Non compensa in abilità.

"Come vuoi."

Parcheggio sotto casa mia e già la pioggia si fa più fitta. I nostri vestiti sono ormai tutti bagnati e riesco a vedere il suo reggiseno sotto la maglietta.

Mi affretto ad aprire la porta mentre Jenny inizia ad accarezzarmi il braccio.

Entro spingendola dentro casa e chiudendo la porta. La sbatto contro in muro e la bacio mettendole la lingua in bocca. Lei mi ricambia iniziando ad alzarmi la maglietta e sbottonandomi i pantaloni. Le nostre lingue si accarezzano e si sfiorano con una passione quasi violenta mentre le tiro giù la gonna. Inizio a baciarle il collo mentre lei mi sbottona i pantaloni ed inizia ad accarezzare la mia virilità attraverso le mutande.

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