Strani Incontri

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Facciamo il compito in classe e le ore non passano mai.
Finita la scuola vado a casa insieme a Sara a piedi, la partita è saltata.
Durante il tragitto ho una strana sensazione, ho il presentimento che qualcuno ci segue.
Mi giro ma non c'è nessuno.
Sarà allarmata mi chiede se c'è qualcosa che non va.
" Ci segue qualcuno? "
"Ho questa sensazione "
Continuo a guardare dietro e non mi accorgo che una grossa pietra ostacola il mio cammino, inciampo e cado.
Sarà inizia a ridere e si avvicina per aiutarmi.
"Ma porca...tutte a me
capitano? "
Mi strofino il mio povero naso, visto che ha avuto un incontro ravvicinato con l'asfalto, mi fa' un male cane.
"Mi devi spiegare come fai Denise a essere così maldestra? C'era solo una pietra e tu l'hai beccata in pieno. Hai fatto qualche particolare corso per caso? Ci credo che Liam ti prende sempre in giro, se vuoi conquistarlo devi cambiare, essere più donna, invece tu hai sempre la testa per aria "
"Insomma Sara la smetti di parlare sempre di lui? Sei fissata tu. Poi ti ricordo che è
fidanzato "
"Che peccato "
Dice Sara.
Continua imperterrita lei.
"Come vorrei essere io al posto di quella. "
Mentre parla vedo correre una strana figura molto piccola vestita di verde.
Stropiccio gli occhi!
Accidenti, sarà stata la botta che ho preso con la caduta.
Ho le allucinazioni adesso.
Dopo un po' sento delle risate e delle voci.
"Certo che questa sua amica è proprio una frana! "
Faccio un giro su me stessa allarmata ma non vedo nessuno a parte Sara ovviamente.
"Ehi chi parla?"
Sara mi guarda strana.
"Stai bene? "
Mi chiede.
"Mi sa che la botta l'hai presa forte, vieni ti accompagno a casa"
"Sto bene "
Dico arrabbiata.
"Non guardarmi in quel modo, non sono pazza, ho sentito delle voci"
" Vedi Denise che qua ci siamo solo io e te"
La guardo negli occhi.
"Ripeto, non sono pazza"
"Si...questo è perché non hai mai fatto sesso"
Continua con questa storia.
"Ah...ma tu hai una fissa con questo sesso"
"Il sesso ti rilassa e tu ne hai proprio bisogno e non dirmi che non hai mai immaginato di essere a letto con Liam, stretta tra le sue braccia "
"Sara smettila di fare la pervertita"
Nel frattempo siamo arrivate a casa mia, è una radio, perché dico io, me misera me tapina, tutte a me capitano?
Nemmeno il tempo di entrare che mia mamma mi blocca.
"Ciao mamma "
"Ciao Sara "
"Buongiorno signora Emma"
"Denise, puoi finire di sistemare la cucina per favore, io devo uscire con tuo padre, abbiamo delle faccende piuttosto urgenti da sbrigare"
"Un ciao poteva anche andare bene mamma "
Sbuffo.
"Uffa, ok ma mi devi un favore e bello grosso"
"Che significa signorinella? Devi imparare anche a fare le faccende di casa, un giorno anche tu avrai una famiglia e dei figli"
"Io non mi sposerò mai e tantomeno avrò dei piccoli mocciosi che mi girano intorno"
"Oh cielo aiutami tu, come devo fare con te, sei senza speranze "
Borbotta mia mamma ed esce.
Sarà si è offerta volontaria, l'ho ricattata.
"Se non mi aiuti dico a Liam che vuoi fare sesso con lui"
Le si sono illuminati gli occhi e io che pensavo fosse timida.
Comunque mi aiuterà lo stesso.
La cucina è abbastanza grande, mobili chiari e penisola, tanti ninnoli sparsi qua e là, che rottura spolverare.
Sara lava i piatti e scopa e io prendo il mocio per pulire ma improvvisamente sento come un ronzio, mi giro ma come al solito non vedo niente.
Dopo due secondi sento una voce
"Guardala com'e imbranata"
"Vuoi stare fermo e zitto? Ci farai scoprire "
Questa volta è la voce di una donna.
Mi guardo attorno ma non vedo nessuno, è più grave di quanto pensassi.
"Chi va là, chi c'è? "
Grido facendo girare Sara allarmata.
"Vedete che sono armata"
Alzo la scopa e la muovo come se sto' per colpire qualcuno ma accidentalmente colpisco Sara che nel frattempo si era avvicinata.
"Denise, ma sei fuori! Che ti è preso, sei impazzita? Mi vuoi ammazzare?"
"Scusa...ho sentito di nuovo delle voci ma...forse con la caduta ho iniziato ad avere le allucinazioni "
"Ancora con questa storia! Ma allora è peggio di quanto pensassi. Con la caduta oltre che sbattere la testa ti si è fuso il cervello? "
La guardo male.
"Ma Sara... non hai sentito parlare? Oh Arcangelo Benedetto!"
Si mette a braccia conserte e inizia a battere il piede ripetutamente.
"No...non ho sentito nessuno e lascia in pace gli Arcangeli"
Ci rinuncio.
Continuo a lavorare ma sento ancora quel ronzio, mi guardo attorno per l'ennesima volta e alzo il bastone.
"Sii, ce la puoi fare, che paura con quella scopa, siamo piccoli ma non stupidi"
"Zitto ci metterai in guai seri tu"
"Adesso basta "
Urlo forte.
"Venite fuori "
Sento una risata fragorosa poi una donna che rimprovera qualcuno.
"Siate educati, sono nostre ospiti e vi comportate da perfetti idioti"
"Cosa?"
Che cavolo dice?
"Ospiti? Questa è casa mia, fatevi vedere o chiamo i carabinieri, la polizia...
l'esercito "
Sara mi guarda strana, si avvicina e mi tocca la fronte.
"Tu stai male, inizio a preoccuparmi seriamente. Si, hai la febbre alta, sicuro! Stai dando i numeri"
"Io...non...ho...la...febbre! "
Scandiscono bene le parole, perché lei non li sente? Perché non mi crede?
"Non ne sono molto convinta"
Mi dice.
Mi avvicino a lei e le sussurro
"Io sto bene, mai stata meglio ma...sento delle voci"
Mi guarda in modo strano e anche lei mi sussurra.
"Perché stiamo parlando sottovoce?"
Già, perché? Mi guardo in giro ma vedo che è realmente preoccupata così le do una pacca sulla spalla.
"Stavo scherzando! "
"Stupida, accidenti a te mi hai fatto prendere un colpo, smettila con questi scherzi idioti"
Si è arrabbiata parecchio.
Ma io in realtà non stavo scherzando.
Sono preoccupata e nervosa, cerco di non farci caso ma ho una strana sensazione, alzo gli occhi e sul frigo noto tre statuette.
Sono dei folletti, fatti così bene che sembrano veri.
Orecchie a punta, occhi a mandorla, naso dritto e piccolo e un sorriso sulle labbra, con dei vestiti verdi particolari ma carini.
Rappresentano una donna un uomo e un ragazzo.
Aspetta da dove sbucano fuori se prima non c'erano?
"Smettila Dario o ci farai scoprire "
Sento ancora
"Si tanto prima o poi dobbiamo dirglielo, il nostro Signore ha detto di portarle da lui"
Non è possibile, sto diventando pazza, sono talmente arrabbiata che tra un po' mi esce il fumo dalle orecchie.
"Oh...adesso basta, mi sono rotta e per vostra informazione noi non veniamo da nessuna parte, vieni Sara andiamo in camera mia "
"Ma come fa a sentirci?"
Dice ancora.
"È comunque mi dispiace ma sono degli ordini e non possiamo fare altrimenti o diventeremo tutti il suo pranzo "
Ancora quella voce.
Non ho nessuna intenzione di continuare con questa sceneggiata, ma alzo gli occhi e le statuette sono sparite, mi giro e li vedo sulla mensola, guardo Sara ma noto che lei è ignara di ciò che sta' succedendo.
Continuo a guardare, mi strofino gli occhi e punto il dito verso di loro, Sara mi guarda ma inizia a girarmi la testa e vedo tutto sfocato, sento la voce di Sara sempre più lontana dopo il buio totale.
Quando riapro gli occhi vedo Sara.
"Denise mi stai facendo spaventare, chiamo i tuoi e ti portiamo in ospedale "
"No...non c'è bisogno, sto bene. Hai visto anche tu?"
"Visto cosa?"
Mi risponde.
"Niente usciamo così mi riprendo un po', forse sto' impazzendo davvero.
Lasciamo i cellulari a casa, niente distrazioni"
Dico.
"Agli ordini capo"
Prendo il pallone e usciamo.
Andiamo a giocare nel campetto di calcio situato vicino casa mia, confinante con il bosco.
Iniziamo a giocare, ma la mia mente è ancora scombussolata da quello che è successo.
Cerco di insegnare a Sara qualche tiro ma accidenti è proprio negata.
Tira la palla troppo forte e invece di finire in porta prende la direzione del bosco.
Sarà và a recuperarla e io la aspetto seduta su una panchina.
Passano cinque minuti, poi dieci, ma non arriva, quanto cavolo ci vuole per recuperare una palla?
Inizio a cercarla ma non la trovo da nessuna parte.
È sparita nel nulla?
Inizio a preoccuparmi con tutti questi maniaci psicopatici che ci sono in giro.
"Sara ehi...dove sei finita?"
Non la trovo, cerco di fare il suo stesso percorso è provo nuovamente a chiamarla.
"Sar...aaaa"
Metto il piede in una buca e cado giù, scivolo sempre più giù.
Arrivo e cado con il sedere proprio sopra Sara.
"Ehi...stai attenta, potevi evitare di cadere sopra di me, mi hai fatto male "
Si lamenta pure.
"Scusa Sara, non è che decido io dove cadere? Non ho mica la bacchetta magica "
"Già e mi hai fatto lasciare il cellulare a casa. Non possiamo nemmeno chiedere aiuto. Intelligentona"
Ops.
Ci alziamo e ci guardiamo in giro, in coro diciamo
"Ma dove siamo finite?"
"Salve fanciulle"
Ci giriamo e appoggiato ad un albero c'è un ragazzo con un sorriso da far paura, occhi verdi, capelli neri un fisico atletico.
Accanto a lui un lupo dal manto nero come la notte e gli occhi rossi come il fuoco che ci sta osservando.
"Vi stavamo aspettando "

IL RISVEGLIO DELL'ALPHADove le storie prendono vita. Scoprilo ora