Il destino che unisce

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  Camminando normalmente ci volle quasi tutta la giornata per ritornare a casa, dove sulla soglia le gemelle attendevano il loro papà, che appena lo videro gli corsero in contro abbracciandolo forte, Sango uscì dalla porta con in braccio Keiichi, il loro terzo figlio, avvicinandosi al monaco - Tesoro sei tornato, allora con quei demoni? - domandò.

- Nulla di cui preoccuparsi, semplici demoni, Inuyasha li ha fatti fuori in un attimo - rispose.

Inuyasha lo fissò un attimo sapendo che le cose non sono andate come diceva e prima che potesse aprire bocca Miroku si voltò, facendogli segno di non parlare.

- Esatto Sango, li ho fatti fuori tutti con un colpo solo, ahahah - ridacchiò continuando a fissare Miroku.

- Forza bambini tornate in casa, vostro padre vorrà riposare dopo la caccia ai demoni cattivi - disse la sterminatrice spingendo le figlie verso casa.

Appena lei ed i bambini rientrarono Inuyasha fermò il monaco per un braccio - Perchè non le hai voluto dire la verità, sono morti lo stesso no? - domandò.

- Inuyasha, è difficile da spiegare, non voglio che Sango si preoccupi per un paranoia mia, ha tre figli, non voglio che sia costretta a venire con noi a dare la caccia ai demoni, voglio che non si perda neanche un attimo con loro - rispose abbassando lo sguardo per poi alzare gli occhi al cielo ed aggiungere - Sai viviamo in un epoca difficile, è un periodo di pace non posso lamentarmi ma i pericoli esistono, briganti, demoni, streghe. Se mi succedesse qualcosa voglio che almeno lei sia viva, al sicuro con i nostri bambini, io comunque non me ne andrei lo stesso, vivrei negli sguardi e nei volti dei miei figli, loro sono il mio lascito, il mio futuro -

Il mezzodemone lo fissò sbalordito - Allora è vero che sei cambiato, hai davvero messo la testa apposto -

- Tesoro dove sei? - gridò Sango guardando fuori dalla porta.

- Arrivo arrivo, stavo parlando con Inuyasha - disse incamminandosi verso di lei salutando Inuyasha con la mano.

Inuyasha rimase ad ascoltare le grida di gioia delle gemelle e le risate che in qualche modo lo rallegravano per poi ritornare di nuovo cupo e pensieroso incamminandosi verso il pozzo dove restò a dormire su un ramo di un albero vicino.

L'alba si faceva vedere e i primi raggi illuminavano la chioma argentata del mezzodemone, che dormiva rannicchiato su un grosso ramo stringendo Tessaiga tra le braccia. Furono dei leggeri passi a svegliarlo attirando la sua attenzione, balzò giù dal ramo vedendo la vecchia Kaede e Rin che camminavano parlando - Allora Sesshomaru ti ha portato un corno di demone questa volta? - chiese.

- Si, Jaken ha detto che bollendolo nell' acqua calda serve per alleviare mal di testa e nausea - rispose mostrandolo alla miko.

- Interessante come ci tiene alla tua salute, dopo il mese scorso che avevi la febbre ha iniziato a portare ingredienti impossibili da trovare per noi, utili per i malanni... Oh guarda Rin chi c'è! - esclamò indicando Inuyasha fermo che le guardava.

- Vecchia, quanto tempo - sorrise.

- Non ti vediamo mai al villaggio, ma aspetta? Passi tutto il tempo qui? - si domandò vedendo il pozzo.

- Si, non passano tre giorni senza che venga a guardare nel pozzo - una voce stridula proveniente dall' alto, altro non era che Shippo che tornava da un suo esame per diventare demone.

- Ah davvero Shippo?! Ma se non sbaglio sono passati tre anni da quando... - disse guardando il pozzo.

Inuyasha divenne più cupo del solito balzando via in mezzo agli alberi - Aspetta - gridò Kaede - Chi lo avrebbe mai detto che una umana avrebbe avuto un tale effetto su quel ragazzo burbero e violento, che non la voleva neanche vicino quando l'ha conosciuta - pensò tra se e se.

- Signora Kaede dobbiamo andare sennò non riusciamo a trovare tutte le erbe - esclamò Rin tirandola per una mano.

- Si certo andiamo. Shippo ci faresti l'onore di aiutarci? - domandò sorridendogli.

- Certo! - gridò seguendole a testa alta.

Inuyasha correva in mezzo al bosco avvolto dai suoi pensieri - E se davvero il suo compito in questa epoca è finito? Se davvero non tornerà? No! No! dopo tutto quello che è successo, ne abbiamo passate troppe perchè tutto finisca così! Eppure... tre anni sono tanti, chissà se i suoi capelli sono cresciuti o se li ha tagliati, forse ha già trovato un ragazzo della sua epoca! - questi pensieri lo tormentavano ogni notte ed ogni volta che qualcosa lo portava a pensare a lei.

- Ehi cosa sta succedendo la?! - pensò vedendo un enorme cupola di fumo salire verso l'alto.

Si precipitò verso la colonna di fumo in un attimo vedendo subito che non erano ne case ne alberi a bruciare, ma un immensa voragine in mezzo alla terra. Ci guardò dentro ma non riuscì a vedere il fondo, il calore e l'odore generato dal cratere lo infastidivano rendendo difficile anche solo starci vicino - Ma cosa può essere? Chi può aver fatto un cosa del genere in mezzo al nulla, qualche demone che lottava forse? - pensò.

Subito dopo notò che le pareti della voragine erano incandescenti, cercò di toccarle ma si bruciò immediatamente - Come è possibile, la veste di nezumi mi avrebbe dovuto proteggere. Questo calore è di qualche origine demoniaca allora, non c'è altra spiegazione - gridò.

Le orecchie del mezzodemone iniziarono a muoversi avvertendo un pericolo, una spaventosa scossa di terremoto fece traballare Inuyasha che rischiò di cadere nella voragine. Balzò indietro e notò che il cratere si era allargato con la scossa.

Cercò di raggiungere il villaggio il prima possibile e appena arrivò vide Miroku, Sango assieme a tutto il villaggio fuori dalle loro case ancora fortunatamente intatte - Inuyasha l'hai sentita anche tu? - urlò il monaco.

- Certo! Avevo trovato una grande buca bollente non molto lontano da qui quando arrivò la scossa! - gli rispose.

- I bambini sono terrorizzati, non è normale che avvengano scosse di questo genere in questa zona... Ma?! Inuyasha, la tua mano? - domandò Sango.

- Non è niente - nascondendo la mano nella manica.

- Non preoccuparti Sango lo porto dalla vecchia Kaede a farlo medicare, controlla che gli abitanti non si siano feriti - disse Miroku.

Prese sotto braccio Inuyasha portandolo via con lui. Raggiunsero la capanna della miko che nel frattempo era tornata assieme a Rin e Shippo - Oh Miroku siete voi, entrare pure, c'è anche Inuyasha con voi vedo - facendo segno con la mano di entrare.

Inuyasha tirò fuori la mano dalla manica - Oh cielo, cosa hai fatto? - chiese preoccupata Kaede.

Inuyasha raccontò cosa era successo dalla voragine mentre Rin gli applicava un unguento e gli fasciava la mano - Ecco entro domani sarà apposto - sorrise Rin.

- Qualcosa ci sta sfuggendo - pensò Miroku per poi raccontare dei demoni morti alla vecchia Kaede.

- Mmh... credo che questa serie di avvenimenti sia collegata tra loro, forse non è niente ma credo sia meglio tenere gli occhi aperti - disse la miko con aria preoccupata.

Inuyasha sospirò sentendo l'effetto del unguento alleviarli il dolore. Sospirò di nuovo ed ancora. Qualcosa aveva attirato la sua attenzione, si alzò di colpo annusando l'aria e balzò fuori dalla capanna - Inuyasha dove vai? - gridò Miroku.

- Non può essere, questa volta è diverso, è più... è più forte, lo sento senza fatica - pensò il mezzodemone.

Corse così forte da rompere i rami degli alberi senza saltarli per essere più veloce, non corse così forte mai in vita sua, qualcosa aveva risvegliato tutti i sensi. Balzò sull' ultimo ramo solo per darsi una spinta maggiore sradicando l' albero dalla forza del calcio. Gli atterrò davanti, lo fissò per un istante. Era diverso, dentro si vedeva di nuovo il cielo. Allungò la mano afferrandola e con tutta la forza che aveva la tirò a se. Era lei, il pozzo si era riaperto, guardandola negli occhi sentì il cuore fermarsi. Non ci riusciva a credere - Sei tornata alla fine - sospirò con gli occhi lucidi.

- Si - disse lei a voce bassa e rauca per non piangere.

- Kagome - la abbracciò mentre gli scese una lacrima.  




Il filo rosso del destinoWhere stories live. Discover now