Il novilunio

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  Nel tornare a casa Kagome rimase stupefatta dalla quantità di lucciole che volteggiavano tra i rami degli alberi, nella sua epoca a causa dello smog si faceva fatica a vederle. L'armonia di quei luoghi ancora verdeggianti la rendevano felice, avendo al suo fianco Inuyasha che camminava sorridente.

- Sai, sono felice per noi - disse spensierata lei.

Il mezzodemone la guardò prendendola in braccio, accellerando il passo verso casa.

Nel frattempo al villaggio la vecchia Kaede assieme ad alcuni abitanti stava sistemando i tavoli e togliendo le ultime decorazioni, quando notò Sesshomaru, ancora seduto con lo sguardo rivolto all' orizzonte. Si avvicinò lentamente, mantenendo comunque una certa distanza. Il demone si voltò guardandola negli occhi senza dire nulla.

- Cosa ti turba, se mi posso permettere? - domandò la miko avvicinandosi accanto al demone, senza aver paura di lui.

Rimasero a parlare a lungo lontani da orecchie indiscrete. Solo Rin li vide, ma fece finta di niente, continuando a sistemare assieme a Shippo. Il cielo si schiarì lasciando intravedere un fantastico cielo stellato, uno degli ultimi dell' anno, visto l' inverno alle porte che porterà nuvole e pioggia. Molti al villaggio si fermarono per ammirarlo e per un istante sembrò anche a Rin che Sesshomaru guardasse il cielo soddisfatto, osservandolo con la coda del occhio da lontano.

I giorni successivi proseguirono nella calma più totale, Kagome iniziò ad aiutare Kaede a guarire gli abitanti e ad apprendere i suoi compiti da sacerdotessa. Inuyasha e Miroku continuarono a cacciare demoni, che stranamente negli ultimi mesi erano aumentati di numero, ma non spaventavano minimamente il mezzodemone. Sango non si unì molte volte agli altri nella caccia, preferendo rimanere a casa a crescere i bambini, sapendo che Inuyasha e Miroku se la sapevano cavare perfettamente.

I giorni diventarono settimane arrivando ad inverno inoltrato. I tetti delle case si ricoprirono della prima neve e il verdeggiante bosco alle spalle del villaggio si coprì del suo manto bianco. Il villaggio sotto la protezione di una nuova sacerdotessa rifioriva, i malanni sembrarono diminuire drasticamente, nemmeno i demoni si avvicinavano più restando problemi marginati ai villaggi più vicini alle montagne, prontamente risolti da Inuyasha e Miroku.

Una mattina Kagome, uscendo presto, prima di effettuare il suo solito giro tra gli abitanti, decise di andare a trovare il vecchio demone albero. Attraversò il bosco serena, senza temere nulla, sapendo che quella zona una volta tanto temuta, era abitata da animali e piccoli demoni minori totalmente innocui. Raggiunse i margini del bosco vedendo in lontananza il vecchio Satoruosamu, ricoperto di neve a occhi chiusi come se dormisse.

Si avvicinò a lui accarezzandogli il tronco - Speriamo stia bene - pensò.

- Certo che sto bene, grazie dell' interessamento - bisbigliò aprendo gli occhi.

- Sono passata a vedere come stavi, è da un po che non vengo qui, tra i miei compiti al villaggio e il preparare lo scorte in casa non avevo mai tempo - spiegò Kagome sorridendo al vecchio amico.

Il demone albero scosse i rami, lasciando cadere la neve che nevicò attorno a lui, proteggendo Kagome con i suoi rami, guardò verso lo stagno congelato accanto lasciandosi sfuggire un profondo sospiro.

Kagome lo osservò - Come mai sembri preoccupato? - domandò lei.

- Da quanto si è congelato non vedo più il piccolo kappa, sai da quando ti ha rubato quel cetriolo, l'ho iniziato a vedere spesso uscire per cercarne altri qui attorno, seppur non parli è di compagnia. Ma ora è da un po che non lo vedo, spero stia bene - abbassando lo sguardo.

- Vedrai che sta bene, non penso sia il primo inverno che affronta - guardando il sottile strato di ghiaccio ricoprire lo stagno.

La ragazza rimase col vecchio amico a raccontargli del matrimonio e del suo nuovo compito da sacerdotessa - Ora gli abitanti si aspettano molto da me, anche se non lo dicono, penso mi paragonino a Kikyo e Kaede. Loro sono state addestrate da piccole, mentre io ho scoperto i miei poteri solo qualche anno fa - bisbigliò preoccupata.

- Non devi pensarci, i tuoi poteri sono forti. Hai affrontato demoni molto potenti e sei ancora qui per raccontarlo, il compito di sacerdotessa ti calza perfettamente - guardandola sorridente.

Kagome si rincuorò, sapendo di poter sempre contare sui consigli di Satoruosamu. Si alzò congedandosi per tornare al villaggio, dove la aspettava il solito giro di controllo tra gli abitanti.

- Ancora non lo sai, ma hai superato Kikyo e Kaede molto tempo fa - pensò il demone albero, vedendola allontanarsi.

Kaede aspettò Kagome ai margini del villaggio per assistere al giro di controllo. Appena la vide, le si avvicinò - Finalmente sei arrivata, immagino sei andata a trovare Satoruosamu - disse l' anziana miko.

- Si, volevo vedere come stava, anche se è un demone ha comunque i suoi anni - spiegò Kagome incamminandosi assieme a Kaede.

Visitarono quasi tutto il villaggio in poche ore, solo da alcuni rimasero a lungo, per medicare gli anziani colpiti dai malanni portati dal freddo. Mentre stavano visitando un malato, un ragazzino entrò nella casa agitando le mani in aria - Presto divina Kagome, mio nonno sta molto male - sbraitò.

La ragazza guardò Kaede, che le fece segno di andare. Corsero dal nonno del ragazzino, disteso per terra davanti casa sua - Nonno! Nonno! - gridò il giovane.

Aiutato da Kagome, portarono l' anziano dentro stendendolo sul futon. Sudava e delirava, sotto gli occhi preoccupati di Kagome e di suo nipote.

- Divina Kagome cosa succede a mio nonno? La prego lo salvi - domandò piangendo.

- Portami dell' acqua calda, vediamo di farlo calmare,così posso vedere cosa lo ha colpito - spiegò Kagome.

Kaede finito di medicare l'altro malato, si precipitò anche lei a controllare. Appena vide l' anziano si inginocchiò accanto a Kagome, prese dalla borsa una ampolla, la aprì lasciando cadere alcune gocce sugli occhi del malato, che al contatto smise di delirare.

- Kagome ora tocca a te, devi usare i tuoi poteri per purificare la sua mente, è sotto l'effetto di un veleno demoniaco, deve averlo contratto al massimo due giorni fa per dimostrare questi sintomi - aprendo un occhio al malato, vedendo la pupilla agitarsi velocemente.

La ragazza avvicinò le mani,appoggiandole sulla fronte del vecchio, si concentrò percependo una voce risuonare nella sua testa. Scattò indietro togliendo le mani - Kaede, qualcosa mi ha parlato - gridò.

- Se si tratta della voce del demone,vuol dire che si trova dentro di lui, sta cercando di possederlo. Devi agire prima che la sua mente crolli - spiegò Kaede.

Kagome ritentò a toccare la fronte dell' anziano, percependo immediatamente la voce, quando chiuse gli occhi intravide una sagoma nera brandire una spada. Tentò di avvicinarsi,ma la figura oscurata si voltò colpendola con un fendente. La ragazza perse la concentrazione appoggiando una mano sul suo collo, ansimando.

- Kagome cosa hai visto? Hai capito di che demone si tratta? - domandò la vecchia miko.

- No, era una figura buia e lontana, percepivo la sua forza ma non mi sembrava malvagio, ho tentato di avvicinarmi, ma ha usato una spada per respingermi - raccontò Kagome.

La ragazza prese coraggio e ritentò. Kaede e il ragazzino la guardarono, ogni attimo che passava l'espressione sul volto della ragazza si faceva sempre più preoccupato, mentre quello del malato sembrava rasserenarsi. Kagome scattò di colpo allontanando le mani ansimando, mentre il vecchio aprì gli occhi, riconoscendo il volto del nipote, che lo abbracciò.

- Brava Kagome, hai esorcizzato il demone da sola - sorridendo soddisfatta.

La ragazza diventò cupa - Non proprio, ho cercato di avvicinarmi al demone, ma ogni volta mi teneva lontana agitando la spada, gli ho urlato di smetterla che stava uccidendo un umano e lui si è fermato. Mi sono avvicinata, ma lui è scappato lanciando la spada contro di me - spiegò Kagome.

Kaede decise di finire lei il giro, incitando la ragazza di tornare a casa a riposarsi, Kagome ubbidì. Camminando ripensò a quella visione - Chi sarà stato quel demone? Non era un semplice demone, perchè ha capito quello che dicevo - guardando in basso.

Inuyasha appoggiato al muro della casa, la guardò arrivare - Eccoti, ci hai messo più del solito oggi, è successo qualcosa? - domandò avvicinandosi a lei.

- No, no. Solo qualche malanno della stagione, nella tua epoca la gente si ammala molto facilmente - lavandosi mani e faccia in un secchio d' acqua accanto alla porta.

Inuyasha si avvicinò a lei, chiamandola per una spalla - Te ne sei dimenticata? - indicando una catasta di rami e piccoli tronchi lunghi.

- Ah è vero, la serra per Jinenji - sospirò.

Non potendo portare entrambi, Inuyasha si caricò la catasta sulle spalle, camminando assieme a Kagome. Attraversarono i boschi con calma, le stalattiti di ghiaccio appese ai rami brillavano, colpite dalla tenue luce del sole, Kagome le guardava affascinata. Raggiunsero Jinenji nel primo pomeriggio, trovandolo intento a sistemare enormi tele di canapa.

Kagome agitò la mano per salutarlo - Ciao! Siamo arrivati! - gridò sorridente.

Il mezzodemone cavallo si avvicinò salutandoli a sua volta. Aiutato da Inuyasha e supervisionato da Kagome, costruirono una serra per proteggere le piante medicinali di Jinenji dal freddo. Rimasero fino a sera per completare la struttura, Kagome e la madre di Jinenji cucirono le tele tra di loro attorno al telaio di tronchi e rami, ancorandole a terra sotto pesanti sassi.

- Finalmente - sbuffò soddisfatta Kagome guardando la serra completata.

- Rimanete a cena, ve ne prego - disse la madre di Jinenji, prendendo per un braccio Kagome.

La ragazza sorrise, guardando Inuyasha che annuì. Il tavolo era già apparecchiato, aveva già previsto di avere ospiti quella sera. Cenarono felici, raccontando alla madre di Jinenji del matrimonio e del compito di suo figlio di annunciare l' arrivo della sposa, l' anziana donna rise divertita sapendo che il suo unico figlio aveva finalmente degli amici.

- La ringrazio per la sua cortesia, ma ora dobbiamo proprio andare - si congedò Kagome, assieme ad Inuyasha.

Jinenji un po triste per la partenza della ragazza, la salutò dolcemente con la mano.

- Inuyasha, guarda! - indicando la luna. La superficie pallida era completamente oscurata, il novilunio era incominciato. I capelli argentati diventarono neri così come i suoi occhi dorati, gli artigli e le zanne sparirono, le orecchie si spostarono assumendo forma umana.

- Dannazione! - sbraitò Inuyasha.

- Non preoccuparti siamo quasi al villaggio, domani mattina sarai di nuovo te - ridendo.

Raggiunsero il villaggio, notando agitazione tra gli abitanti - Cosa succede? - domandò Kagome.

- Dei demoni sono arrivati ai margini del villaggio, sono tanti! - urlò un ragazzo, spaventato.

Una serie di colpi attirò l'attenzione di tutti. Sesshomaru schierato davanti al villaggio distruggeva i demoni con la sua frusta di luce, generata dai suoi artigli. Kagome prese l'arco scoccando una freccia contro i demoni, il colpo rimbalzò sul corpo di uno di loro.

- Come è possibile? La mia forza spirituale non funziona, cosa può avermela tolta? - pensò Kagome.

Inuyasha si gettò tra i demoni colpendoli coi pugni, senza risultato. Sesshomaru lo afferrò per la veste lanciandolo indietro - Stanne fuori, un debole umano si può solo fare uccidere qui - guardandolo con disprezzo.

- Dannato, appena arriva l' alba vedrai! - gridò Inuyasha infuriato.

- Sesshomaru sapeva del novilunio, è venuto al villaggio per proteggere Rin e forse anche suo fratello - pensò guardando il demone cane fare a pezzi i demoni.

- Sembra non reagiscano, è come quella volta - sospirò Inuyasha.

Kagome provò varie volte, ma le sue frecce non avevano effetto, il suo potere spirituale sembrava inesistente. I demoni avanzavano verso il villaggio, uno di loro si avvicinò a lei, alzò un braccio per colpirla, ma l' intervento di Sesshomaru tagliò a metà il demone.

- Allontanati, assieme a Inuyasha - ordinò il demone cane.

La ragazza si avvicinò a Inuyasha - Era una vita che i demoni non attaccavano così in massa - disse Kagome.

- Prima che tu tornassi, io e Miroku abbiamo affrontato un altro gruppo di demoni come questi. Sesshomaru riesci a percepire se puzzano di morte? - gridò al fratello.

- Si, è stato questo odore a portami qui - replicò Sesshomaru.

- Se sono come quelli, alle prime luci dell' alba, cadranno a terra privi di vita - spiegò Inuyasha, urlando a Sesshomaru.

- Non serve aspettare - estraendo Bakusaiga.

Prese per la gola uno dei demoni, lanciandolo contro i suoi simili, colpì i demoni con un fendente distruggendoli in un colpo solo. I pezzi dei demoni, carichi del colpo di Bakusaiga rimbalzarono su altri demoni distruggendo anche quelli, creando un effetto domino.

Seppur il colpo aveva distrutto molti di loro, altri arrivarono, infoltendo le fila - Ma quanti sono? - urlò Inuyasha.

- Kagome! - gridò Sango, al cavallo di Kirara con Miroku.

- Dove eravate? - domandò la ragazza.

- Kohaku ci aveva avvertiti di demoni oltre le montagne, siamo corsi subito, ma al nostro arrivo i demoni erano già stati fatti a pezzi, così siamo tornati indietro - spiegò la sterminatrice.

Sesshomaru, assieme a Sango e Miroku distrussero quasi tutti i demoni, sotto gli occhi impotenti di Inuyasha e Kagome. Anche da lontano i demoni non arrivavano più ormai, gli ultimi si dimenarono sotto i possenti colpi di Bakusaiga.

- Fermo Sesshomaru! - urlò Inuyasha - Questo non ucciderlo - indicando un demone tagliato a metà, ma ancora in vita.

Il demone cane ripose Bakusaiga, allontanandosi - Grazie del tuo aiuto! - gridò Kagome, ma Sesshomaru non si voltò.

- Sempre il solito - disse Inuyasha guardando l'orizzonte.

L' alba era prossima, i primi raggi irradiarono il villaggio. Il demone iniziò ad agitarsi, smettendo di muoversi appena un raggio lo illuminò - Questi sono come gli altri trovati in quel villaggio - spiegò Miroku.

I caratteristici tratti di Inuyasha riapparvero, che subito sguainò Tessaiga, guardandola soddisfatto. Kagome sentì il suo corpo pulsare, prese una delle sue frecce, conficcandola nel demone morto, purificandolo all' istante.

- I miei poteri spirituali sono tornati - pensò, guardando la folata di polvere del demone spargersi nel vento.

Assieme a Miroku purificarono tutti i corpi dei demoni, mentre Inuyasha girò per il villaggio assicurandosi dell' incolumità degli abitanti.  

Il filo rosso del destinoWhere stories live. Discover now