I legami del padre

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  Per la prima volta l' aura di superiorità e indifferenza, che rivestiva Sesshomaru, sembrava venire meno, mentre quella figura usciva camminando dalla nube incandescente.

- Ma cosa sta succedendo? - pensò Kagome dalla cima delle mura.

Anche Inuyasha, rimasto l' unico ancora in vita, notando i demoni morire davanti a lui, decise di voltarsi verso il Ryu ormai scomparso nella voragine.

Sesshomaru ripose Bakusaiga nel fodero - Siete davvero voi? - chiese, ricomponendosi.

- Certo figlio mio - avvicinandosi a lui.

Era quasi la copia di Sesshomaru, l' armatura completa rivestiva entrambe le spalle, la coda lo avvolgeva come un mantello dividendosi in due punte alla fine, trascinava la spada sfregando la punta al suolo. Kagome e Inuyasha si avvicinarono per guardarlo.

- Ma come è possibile? - domandò la sacerdotessa.

- Tutto al suo tempo, ora abbiamo un ultima cosa da fare - passando in mezzo a loro, allontanandosi verso il castello.

- Ma? Padre? - disse il mezzodemone.

Sesshomaru fermò Inuyasha con la mano - Fermati - replicò.

Il generale cane si avvicinava al castello - Principessa Ryuriko, mostrati! - gridò.

Dalla cima delle scale del palazzo, la principessa si mostrava, mentre si teneva un fianco dolorante. Kagome la vide - Ma è ferita! Uno dei demoni deve essere entrato nel palazzo! - gridò allarmata.

- Quella non è la principessa, la vera sposa di Tatsuya è morta molti anni fa, come anche il signore immagino. Quando ti ho aperto lo stomaco, ho letto i tuoi pensieri! - disse una voce nella spada.

- Ma tu? Sei So'unga! - esclamò Inuyasha.

- Ottima osservazione, stolto - rispose la spada.

Il generale cane alzò la spada verso l' alto - Allontanatevi. Principessa o Ryuriko, come preferisci che ti chiamo? Preparati! - agitando So'unga in aria.

La principessa si trasformò, diventando il possente Ryu di prima, distruggendo i palazzi attorno a lei con la coda. Il generale cane sorrise, ruotando la spada, formando una sfera di energia.

GOKURYUHA!!

Il potere scatenato dal colpo formò un immenso tornado di energia, che investì il castello assieme al Ryu. Il colpo spazzò via ogni cosa, distruggendo parte della montagna che seppellì i resti del castello.

- Mi ero dimenticato della potenza di quella spada - pensò tra se e se Inuyasha.

Appena la polvere, generata dal colpo, si era diramata, tra le macerie notarono una voragine, da dove era fuggito il Ryu. Il generale cane si avvicinò alla voragine, guardandoci dentro - Sei fuggita, per questa volta - disse.

Appena si voltò, Inuyasha gli corse incontro - Padre? Come è possibile che siete qui? E So'unga? - domandò sbalordito.

Suo padre sorrise - Non preoccuparti, appena saremo lontani da qui saprai tutto. Comunque non sono venuto da solo - indicando con un dito lontano, tra gli alberi di un boschetto.

Una donna si avvicinava a loro, era vestita con una lunga veste cerimoniale, ornata di fiori di pesco - Madre? - sospirò il mezzodemone.

La donna si avvicinò a loro - Si - abbracciando il figlio in lacrime.

- Sesshomaru ti vedo perplesso? - chiese il generale cane.

- Avrete sicuramente una spiegazione - impassibile come suo solito.

- Quindi Touga, questo è Sesshomaru? - domandò la donna, accarezzando una guancia al demone cane, che si irrigidì, sotto gli occhi increduli di tutti.

- Si Izayoi, è lui - sorrise, vedendo il figlio imbarazzato.

Nel frattempo, al villaggio Musashi, Kaede e Rin, sedute sulla porta della capanna, guardavano il cielo - Sono passati due giorni, speriamo siano riusciti nella missione - bisbigliò la vecchia miko.

- Sono sicura che stanno bene, poi il signor Sesshomaru deve essere andato da loro - rispose Rin.

- Come fai a dirlo? Te lo ha detto? - chiese Kaede, guardandola.

- Diciamo che lo sento dentro - replicò la ragazzina, sorridendo.

- Deve essere un qualche legame, vuol dire che Sesshomaru tiene veramente a lei - pensò tra se e se la vecchia miko.

La giornata al villaggio trascorreva tranquilla, Miroku e Sango erano sempre impegnati coi figli, mentre Shippo si vedeva poco per via dei suoi esami da demone. I normali compiti da sacerdotessa erano ricoperti da Kaede, in assenza di Kagome, Rin aiutava la miko nelle cure essendo diventata anche lei brava con pozioni e unguenti.

Al tramonto, Kaede faceva una passeggiata ai margini del villaggio, per controllare la situazione. Quella sera, poco prima di rientrare, sentì una serie di passi nel silenzio - Sono loro? - pensò, guardando le sagome avvicinarsi.

In lontananza cinque figure, avvolte nelle prime ombre della sera, si avvicinavano al villaggio. Kaede si appoggiò alla staccionata, stringendo l' occhio per vederli meglio - Si, sono loro! Ma gli altri due? - pensò.

- Kaede! Siamo noi! - gridò Kagome, alzando la mano per salutarla.

- Sono felice che siete tornati, ma loro chi sono? - domandò la vecchia miko.

- Sono i genitori di Inuyasha - rispose la ragazza. sorridendo.

Kaede si teneva alla staccionata, per non cadere dall' emozione - Il leggendario demone cane? Ma come è possibile? - chiese sbalordita.

Andarono alla capanna della miko, dove Miroku e Sango li aspettavano alla porta - Ho percepito l' aura demoniaca, ma che sta succedendo? - domandò il monaco vedendoli.

Entrarono tutti nella capanna, sedendosi attorno al focolare, solo Sesshomaru restava in piedi vicino alla porta. Touga sospirò profondamente - Ora che siamo lontani da orecchie indiscrete posso raccontarvi tutto, devo partire dal principio però. Inuyasha, Sesshomaru, ricordate sicuramente il momento in cui avete sigillato So'unga nel regno degli inferi? - chiese.

I due affermando con la testa - Certamente - risposero.

- Bene, la spada era sigillata, ma non per questo non poteva cercare una via di fuga. L' unico modo per attingere ai suoi poteri è tramite la forza demoniaca di qualche demone, perciò ha vagato tra le anime dei morti in cerca di quel potere. Il mio spirito, liberato dal fardello della spada, riposava tra quelle anime. So'unga deve avermi trovato e grazie al mio potere è riuscita a riaprire il passaggio, nell' uscire ho portato con me l' anima di Izayoi. Una volta fuori ho rilegato il mio spirito al mio corpo e così ho fatto anche con l' anima di Izayoi e il suo corpo. So'unga si era dimenticata che il mio potere la tiene soggiogata, così da mantenere io il controllo di me stesso - spiegò Touga.

- Allora siete davvero voi padrone! - gridò Myoga, spuntando fuori, succhiando il sangue dal generale cane.

Touga lo prese in mano senza stringerlo, come invece faceva Inuyasha - Certo amico mio - disse.

- Perciò tutte le anomalie? I Ryu e tutto il resto è dovuto dal vostro ritorno? - domandò il demone pulce.

- Credo di si, aprendo il passaggio abbiamo risvegliato i Ryu, che dormivano nelle profondità della terra - rispose il generale cane.

- Basterà riaprire il passaggio e gettarci la spada dentro! - esclamò Inuyasha.

La spada iniziò a brillare - Credi che tuo padre non ci abbia pensato, stupido ragazzino? Solo che non sono più capace di aprire il passaggio, i miei poteri sono indeboliti - replicò So'unga.

- Esatto, uscendo So'unga ha sprecato quasi tutto il suo potere, non ho idea di quanto ci vorrà prima che riesca a riaprire il passaggio - aggiunse il generale cane.

- Ormai il danno è fatto, non ci resta che lottare - esclamò Sesshomaru.

- Sei il ritratto di tua madre, non lasci intravedere le tue emozioni - ridacchiò il generale cane.

- Non dite sciocchezze - rispose il demone cane, guardando fuori dalla porta.

Izayoi si avvicinò al marito, sussurrandogli qualcosa. Touga sorrise alzandosi - Sesshomaru quello che sto per dire non sarà una novità per te - disse compiaciuto.

Tutti gli altri lo guardarono incuriositi. Touga si avvicinò a Kagome - Quella ferita al collo come va? - domandò alla ragazza.

Kagome si toccò il collo - Ma è guarita! Non me ne sono nemmeno accorta - rispose sorpresa.

- Me lo ha fatto notare Izayoi, quando siamo partiti dal castello di Tatsuya riportavi una ferita al collo, ora è completamente guarita. Prima avevo dei dubbi, con questo ho la conferma - esclamò il generale cane.

- La conferma di cosa? - chiese Inuyasha.

- Non credo sia la prima volta che guarisci così rapidamente? - replicò Touga.

Kagome iniziò a pensare - Ora che me lo fa notare è vero, anche in altre occasioni sono guarita rapidamente - rispose.

- Quando si ha il sangue di un mezzo demone nelle vene è normale, anche Izayoi guariva rapidamente al suo tempo - disse avvicinandosi alla sua sposa.

- Kagome è umana, non può avere sangue di demone! - gridò Inuyasha.

- Lei no, ma qualcuno dentro di lei lo ha - rispose Touga.

Kagome rimase un attimo in silenzio, poi gli si illuminarono gli occhi traboccanti di lacrime di gioia - Volete dire che? - domandò.

- Esatto mia cara, aspettate un bambino - replicò il generale cane, sorridendo soddisfatto.

Inuyasha non credeva a quello che aveva sentito - Un bambino? Nostro? - prendendo per le mani l' amata.

- Aspetta! Sesshomaru tu lo sapevi? Per quello eri sempre qui al villaggio, per proteggerci - esclamò Kagome, rivolta verso il demone cane.

- Il tuo stupido marito non si è accorto di niente, ho sentito l' odore del tuo sangue cambiare già quando vi siete uniti. Ogni giorno la puzza di mezzo demone aumentava - replicò Sesshomaru, senza voltarsi verso di lei.

- Inuyasha non poteva accorgersene, l' odore del bambino è identico al suo. Anche io ci ho messo qualche tempo per sentire il cambiamento in Izayoi - rispose il generale cane.

Sango abbracciò l' amica in lacrime - Finalmente avrete una famiglia tutta vostra, sono felice per voi - stringendo tra le braccia Kagome.

Tra le congratulazioni e i racconti di Izayoi sulla gravidanza di un mezzo demone, nessuno si era accorto del tempo che passava. Solo quando Rin sbadigliò sfregandosi gli occhi, tutti guardarono fuori capendo di essere a notte fonda. Tornarono tutti nelle loro case, Sesshomaru restò da Kaede, seduto in un angolo a guardare Rin dormire. Touga e Izayoi seguirono Inuyasha e Kagome a casa loro.

- Forza figliolo, non hai nulla da chiedermi? - domandò il generale cane, mentre camminava accanto al figlio.

- Io? Non saprei, è successo tutto così in fretta, mai avrei pensato che tornassi - rispose guardando il cielo.

- Il destino è imprevedibile, ma penso lo abbia capito anche tu. Guardati, vivi con gli umani che un tempo odiavi, stai per avere una famiglia, la tua compagna è umana, una sacerdotessa per di più. Credo che tutto sia possibile - replicò Touga.

Alle loro spalle, a pochi passi da loro, Izayoi e Kagome chiacchieravano tra loro - Da quanto tempo stai col mio Inuyasha? - domandò gentilmente la principessa.

Kagome diventò cupa - Da qualche tempo. Però ho conosciuto Inuyasha cinque anni fa, quando l' ho liberato dal sigillo di Kikyo - rispose la ragazza.

- Ahah ti credo. Vedi i demoni cane sono molto orgogliosi, Touga l' ho conosciuto per la prima volta quando ero una bambina, ha salvato me e mia madre da un gruppo di demoni. Non ha mai voluto dirci il suo nome, ha ucciso i demoni ed è fuggito, ma da quel giorno mi succedeva spesso di vederlo, seduto sul ramo di qualche albero, a guardare il castello dove vivevo. Restava a vegliare sul castello, ci sono voluti dieci anni prima che, una notte, uscendo per una passeggiata in terrazza lo vidi, me lo ricordo come se fosse ieri, era seduto sul bordo della terrazza a gambe incrociate che mi fissava. Sono stata io la prima a parlare, non avevo mai avuto modo di parlare con un demone, sono rimasta sorpresa dai modi e dal comportamento di Touga, siamo rimasti ore in terrazza a parlare quella notte. Nei giorni successivi, veniva sempre con più frequenza, passavo la notte in sua compagnia, ero arrivata al punto che quelle poche ore rappresentavano il momento più bello della mia giornata - raccontò Izayoi.

Kagome si rasserenò, voltandosi verso di lei - Amore a prima vista? - chiese.

Izayoi rise - No no, ero pur sempre una principessa, il povero capitano Takemaru aveva convinto mio padre a combinare le nozze appena sarebbe diventato shogun, sono passati mesi prima di capire quello che provavo per Touga. Era primavera, i ciliegi attorno al palazzo erano in fiore, una mattina mi sono fatta coraggio e andai a cercarlo. Nel mezzo del boschetto di ciliegi era bellissimo, appoggiato ad un albero, vicino ad un piccolo stagno, gli animali gli girovagavano attorno, non lo consideravano un pericolo. Abbiamo parlato a lungo e alla fine mi sono decisa ad aprire il mio cuore a lui, con mia sorpresa anche lui provava lo stesso per me, mi ha presa in braccio portandomi con lui. Abbiamo attraversato il lungo bosco raggiungendo una radura, dove un suo vecchio amico un demone albero, risiedeva. Mi sembra si chiamasse Satoruosamu...

- Satoruosamu? Lui? - domandò Kagome, interrompendola.

- Si, lo conosci? - replicò la principessa.

- Certamente, l' ho liberato dalla prigionia di questo arco - rispose Kagome.

Izayoi sorrise alla ragazza - Quella non è casa vostra? - chiese.

I quattro entrarono in casa, l' emozione della principessa era palese per tutti, il figlio finalmente aveva una casa tutta sua da condividere con la sua famiglia. Inuyasha insisteva nel lasciare il futon alla madre, che alla fine accettò. Lui e il padre restarono seduti fuori dalla porta, mentre le altre due riposavano dentro casa.

Inuyasha non poteva evitare di notare So'unga, sempre saldamente nella mano del padre - Perchè non la appoggi? Non credo che i demoni vengano ad attaccarci - chiese il mezzodemone.

- Vedi figliolo, non posso lasciare la spada, io e tua madre siamo legati a essa, siamo rinati dal suo potere. Anche se per sbaglio la spada cade in altre mani, il nuovo possessore può spezzare il legame rispedendoci nel mondo dei morti, lasciando il pieno potere a So'unga. Non posso correre questo rischio - rispose Touga.

- Forse un modo esiste! - esclamò Myoga, spuntando sulla spalla del suo vecchio padrone.

Il generale cane si dimostrava molto più gentile, col piccolo demone pulce, di quanto lo era Inuyasha - Dimmi vecchio mio, hai qualche idea? - domandò.

Myoga, dopo aver riassaggiato il sangue del suo padrone, si sedette sulla sua spalla - Il vostro sangue è sempre il migliore... Tornando a noi, esiste un modo per farvi riposare, per mantenere il legame con So'unga senza lasciarla, il vostro vecchio fodero, Saya - spiegò il demone pulce.

- Perfetto - alzandosi in piedi.

Inuyasha guardava il padre davanti a lui, lo sguardo fiero e potente che lo aveva distinto per tutta la sua vita - Totosai ha il fodero, glielo abbiamo lasciato dopo la battaglia con So'unga - disse il mezzodemone.

- Vieni con me figliolo - scattando come il vento.

Inuyasha riusciva a malapena a seguirlo - Sta mantenendo il controllo di So'unga da oggi, eppure non da segno di sfinimento, non ho idea se finge di non affaticarsi o se la sua forza è davvero così smisurata - pensò Inuyasha tra se e se.

Arrivarono in cima ad una collina, il generale cane brandendo So'unga verso l' alto rilasciò la sua potente aura demoniaca, la terra attorno a lui bruciò all' istante, l' odore si estendeva nella valle sottostante la collina, molti demoni fuggirono impauriti avvertendolo. Il cielo si rivestì di lampi, un grande fulmine scese accanto a loro, trasportando con se il fidato Totosai sopra il suo demone bue.

- Inuyasha cosa succede? M-ma? P-padrone? - spalancando gli occhi.

Touga si avvicinò a lui, appoggiandogli una mano sulla spalla - Si, ho bisogno del tuo aiuto vecchio mio - disse il generale cane.

Totosai afferrò una sacca, legata al fianco del suo demone bue, aprendola davanti a tutti - Immagino cerchiate questo? - mostrando il fodero - l' ho sempre portato con me, durante i viaggi è di compagnia Saya - aggiunse.

Touga afferrò il fodero, legandolo a se - Ora ci possiamo riposare entrambi - esclamò inserendo la spada nel fodero, lasciando andare un lungo sospiro di sollievo.

L' alba era prossima quando tornarono al villaggio, Kagome e Izayoi erano già sveglie, fuori dalla porta - Noi andiamo da Satoruosamu, se volete venire - disse Kagome.

- Satoruosamu? Ma è lontano da qui - esclamò Touga.

- No caro, era stato catturato, Kagome l' ha liberato non molto lontano da qui - spiegò la principessa.

I quattro attraversarono il bosco, raggiungendo il demone albero, ancora dormiente. Appena si avvicinarono a lui, si svegliò di colpo - Chi? Cosa succede? - gridò Satoruosamu.

Touga si avvicinò a lui accarezzando il tronco - Mi riconosci? - domandò il generale cane.

Il demone albero spalancò gli occhi - Touga? Sono passati più di duecento anni, ti vedo in forma per un demone di quasi mezzo millennio - sghignazzò l' albero.

I due non parlarono per alcuni attimi, solo i loro volti sorridenti esprimevano i loro pensieri - Loro due sono in sintonia più di chiunque altro, a volte possono comunicare anche a distanza, è una specie di legame. Touga aveva salvato Satoruosamu, da un incendio spegnendo le fiamme del bosco, quando era ancora un giovane demone cane. Da quel giorno il loro legame è cresciuto con loro, probabilmente anche le loro vite sono in qualche modo legate - spiegò Izayoi.

Appena l' albero riaprì gli occhi vide la principessa - Ma allora ci siete anche voi? L' ultima volta che vi ho vista vi eravate unita con Touga sulle mie radici - esclamò Satoruosamu.

Kagome la guardò - Non batte ciglio, anche se sta raccontando della sua volta con Touga a tutti, non prova vergogna, come se anche lei sia legata a Satoruosamu, un legame profondo e intimo che non riesco a spiegare - pensò la ragazza.

Anche Izayoi toccò il tronco del demone albero, solo Inuyasha e Kagome restarono in disparte, a guardare gli altri. Comunicavano senza parole, i loro sguardi trasmettevano sensazioni anche a Inuyasha e Kagome, come se rivivevano il loro passato tramite i pensieri di Satoruosamu.

Ad un certo punto Touga si staccò dal tronco, sospirando a lungo - Anche se passano gli anni rimani sempre uguale - ridacchiò con l' amico.

Izayoi accarezzò un ultima volta il demone albero - Un giorno ne parleremo, vedrai - spiegò la principessa.

Touga affermò con la testa, per poi allontanarsi assieme agli altri, congedandosi dal suo vecchio e caro amico Satoruosamu.  

Il filo rosso del destinoWhere stories live. Discover now