Le scelte che dividono

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  Le settimane successive portavano le prime piogge primaverili. La piccola Mari cresceva forte, era una vera forza della natura, ha iniziato a gattonare in poche settimane sotto gli occhi vigili di tutti. Aveva iniziato a dire anche le prime parole, semplici, ma ben chiare "mamma" e "papà". Inuyasha era orgoglioso della sua piccola, ma Kagome non gliela lasciava mai prendere il braccio, la sacerdotessa era possessiva nei confronti della figlia, la teneva sempre con lei, come per proteggerla da ogni cosa.

SCIAF!!

Un piccolo schiaffo sulla faccia di Kagome.

- Cosa fai? - borbottò la sacerdotessa, ancora nel suo futon, accanto al marito e alla figlia già sveglia.

Mari batteva le mani, divertita.

- Non dorme mai, è peggio di me - bisbigliò Inuyasha, aprendo un occhio.

Kagome si alzò, prendendo la sua vecchia veste da miko - Credo sia ora di rimetterla - guardandosi la pancia, tornata normale.

- Sei proprio decisa a riprendere i tuoi compiti al villaggio? Non è meglio se resti qui con Mari? - chiese il mezzodemone, guardando la sua amata vestirsi.

- Posso fare entrambe le cose - rispose, legandosi una fascia al petto e prendendo la piccola.

Inuyasha si alzò con la schiena - Posso tenerla io, non sei obbligata a portarla con te ovunque - replicò.

Kagome legò la figlia nella fascia - Non preoccuparti, posso portarla con me senza problemi - aprendo il shoji della stanza.

- Come mai ti sei alzata così presto? - domandò Hitomi, seduta nell' altra stanza a preparare varie spezie.

- Voglio riprendere i miei compiti da sacerdotessa - rispose, passando senza fermarsi.

- Non è meglio se teniamo noi la piccola? Così ti puoi riposare, non l' hai persa d' occhio un secondo da quando è nata - replicò la signora Higurashi.

La sacerdotessa si fermò un attimo sulla porta - Non serve, Mari resta con me - uscendo senza voltarsi.

- Non capisco cosa gli prende - sospirò Inuyasha, entrando nella stanza.

- Io penso di si - pensò Hitomi, sorridendo.

Touga era uscito presto con Izayoi, avevano raggiunto la costa, per ammirare il palazzo celeste da lontano.

- Un tempo era bellissimo - disse il generale cane, seduto sulla costa, accanto alla moglie.

- Il tempo consuma ogni cosa, solo l' amore sopravvive per sempre - sospirò la principessa.

Touga sorrise - Se tutto il mondo la pensasse come te, non ci sarebbero questi problemi -

Izayoi si appoggiò alla spalla del marito con la testa - Non possiamo cambiare ciò che esiste già, anche i Ryu lo hanno capito - esclamò.

- Non credo si siano arresi, non è nella loro natura - replicò il generale cane.

- Dici che aspettano il momento più opportuno? - chiese lei.

- Credo di si, ma per ora non hanno ancora fatto la loro mossa - rispose, alzandosi insieme alla moglie.

- Cosa hai sentito? - domandò Izayoi, guardandosi attorno, vedendo il marito agitato.

- Sono qui - esclamò, alzando gli occhi al cielo.

Quattro scie di fuoco passarono sopra di loro, piombando nel palazzo celeste dal tetto. Touga prese sulle spalle la moglie, balzando dentro al castello.

- Cosa hanno in mente? - gridò lei.

- Non ne ho idea, forse vogliono assicurarsi che il loro padre è morto. Troveranno una brutta sorpresa, il suo corpo è a pezzi - replicò il generale cane.

Passarono tra le macerie, sfondando la porta del palazzo celeste. Entrarono nella sala del trono, trovando i quattro Ryu a guardare i resti del loro padre.

- Siete arrivati tardi - ridacchiò Touga, appoggiando a terra l' amata.

Ryutatsuo prese una pugnata di polvere - Questo? - facendo scivolare la polvere tra le dita.

- Lo abbiamo pensato anche noi all' inizio - replicò Ryukuro, sorridendo di gusto.

Touga impugnò So'unga - Senza il grande demone drago non siete altro che semplici lucertole, ora vi riunisco con lui - gridò.

- Allora non lo hai proprio capito? - sghignazzò il Ryu oscuro - Questa era una statua di nostro padre, ma non era lui. Lo abbiamo pensato anche noi all' inizio, ma poi abbiamo iniziato a cercare e lo abbiamo trovato, proprio qui - aggiunse, avvicinandosi a una delle fontane.

- Dove? - domandò il generale cane, allontanando la moglie con una mano.

- Sotto di noi, stolto - infilando Nikutama nell' acqua della fontana.

Dalla spada iniziò a uscire del sangue, che si mescolò con l' acqua, scivolando fino alla grata in mezzo alla sala. Il pavimento iniziò a tremare, lunghe crepe si aprirono in tutta la sala. In un attimo il pavimento sprofondò. Touga balzò indietro, afferrando Izayoi. I quattro Ryu saltarono in alto, uscendo dal soffitto. Dalla voragine aperta sotto di loro, un ruggito rimbombò in tutto il palazzo, nubi di gas bollenti uscirono da essa. Il corpo del maestoso Ryu uscì tra le macerie, sfondando il soffitto del palazzo celeste.

- Muoviamoci! - urlò il generale cane, portando fuori l' amata dal castello.

Si fermò appena fuori le mura, guardando il gigantesco demone, avvolto col suo lungo corpo attorno al palazzo.

- Finalmente - sospirò l' antico, respirando profondamente.

- Padre! Ti abbiamo riportato tra noi, guidaci nella conquista di questo mondo. Riduci in cenere ogni demone o umano sul nostro cammino, riportiamo l' ordine in questo tempo! - esclamò Ryutatsuo, con voce solenne, inginocchiandosi insieme ai suoi fratelli.

Il grande demone drago guardò i suoi figli, poi alzò la testa verso il cielo - Ascoltate mortali! L' era dei Ryu è appena cominciata, riporteremo il mondo sotto il nostro dominio, ogni uomo o demone che tenterà di fermarci verrà eliminato! Ryukioshi, ricordate questo nome perchè sarà l' unico vostro re da ora in poi! - la sua voce echeggiò lungo tutta la costa.

L' antico si rimpicciolì, assumendo forma umana. Ryukuro si avvicinò a lui, porgendogli la spada - Tenete padre, la vostra Nikutama -

Ryukioshi afferrò la spada - Quanto tempo... Eppure... Ha qualcosa di strano, non reagisce più come una volta - sospirò.

- La vostra lunga assenza la deve aver indebolito, col sangue dei vostri nemici tornerà come un tempo - replicò il Ryu oscuro.

Touga scattò via, con la moglie in spalla, senza destare sospetti. Allontanandosi nel bosco, verso il villaggio Musashi.

Nel frattempo Kagome aveva ripreso il suo compito di sacerdotessa, con la piccola Mari saldamente legata al petto. Inuyasha era su un albero, a osservare il villaggio dall' alto.

- Inuyasha! - esclamò Touga, avvicinandosi a tutta velocità.

- Cosa succede, padre? - scendendo dall' albero.

Il generale cane appoggiò a terra la moglie - Dovete fuggire, abbiamo sbagliato tutto, il Ryu è tornato in vita! - gridò la principessa.

- Ho paura che questo mio errore ci condannerà tutti - disse Touga, stringendo i denti.

- Non tutto è perduto, dobbiamo lottare! - sbraitò il mezzodemone.

Izayoi abbracciò il figlio - Non lo hai visto, non è come gli altri. La sua sola presenza incute timore anche nel cuore dei più coraggiosi, è immenso, molto più grande dei suoi figli. Non lo abbiamo visto lottare, ma immaginiamo la sua forza - staccando il figlio dal suo abbraccio - Devi fuggire, porta lontano Kagome e Mari, devi trovare un luogo sicuro - aggiunse.

- Noi non scappiamo! - esclamò la sacerdotessa, sentendo il loro discorso.

- Kagome? Li hai sentiti, dobbiamo salvare Mari - disse Inuyasha.

- Ascoltalo Kagome, dobbiamo fermarli prima che raggiungano il villaggio, vorranno vendicarsi - spiegò Touga.

- E perciò dobbiamo nasconderci? Fuggire per sopravvivere due giorni di agonia in più? No! Io lotterò per salvare mia figlia e tutto il villaggio! - urlò la sacerdotessa, furiosa.

Inuyasha si avvicinò alla moglie - Ma Kagome? Dobbiamo...

Touga lo fermò per un braccio - Ha ragione, dobbiamo lottare, solo uniti possiamo vincere - spiegò.

Tutto il villaggio si preparò alla battaglia, uomini e ragazzi si armarono con lance e spade. Kaede portò i più deboli e i bambini nella casa di Kagome, Shippo e Kohaku andarono di corsa a chiamare Koga e Sojobo, avvertendoli della imminente battaglia e del risveglio dell' antico.

- Vieni Kagome - disse Sango, portando l' amica in casa sua.

- Cosa succede? Abbiamo una battaglia da organizzare - esclamò.

- Guarda - indicò la sterminatrice.

La sacerdotessa si avvicinò a un armatura posizionata sopra uno scaffale - L' ho già vista - sospirò.

- Certo, si tratta di una copia, usata dalla falsa Kikyo sulla isola di Horai, l' ho fatta forgiare per regalartela tra qualche tempo, ma questa mi sembrava l' occasione giusta per dartela - spiegò Sango - Poi ti dona - aggiunse.

- Ma dove è finita quella stupida? - gridò Inuyasha, riferendosi alla moglie.

- Eccola - rispose Miroku, vedendola arrivare con Sango.

- E quella? - domandò Inuyasha, vedendola con l' armatura.

La sterminatrice colpì con alcuni deboli pugni uno degli spallacci - Non potevi andare in battaglia senza un armatura. Però devi lasciare giù Mari - guardando la bambina, saldamente stretta alla madre.

Kagome abbassò lo sguardo, diventando cupo - Non posso - disse.

- Come non puoi? - domandò la sterminatrice.

- Non posso e basta! Non lascio Mari da sola, se non vinciamo la battaglia non ci sarà nessun luogo sicuro. La tengo con me! - urlò la sacerdotessa.

- Prova a ragionare Kagome - esclamò Inuyasha.

- Non provare a toccarla! - gridò lei, con aria minacciosa.

Il mezzodemone indietreggiò - La maternità deve averti dato alla testa - pensò tra se e se.

Touga appoggiò la mano sulla spalla di Kagome - Credo non esista luogo più sicuro che tra le braccia della propria madre. Kagome, veglierò su di voi durante la battaglia, farò il possibile per tenervi lontano dai pericoli - spiegò.

- Vedo che siete tutti pronti - una voce dall' alto.

- Totosai? - esclamò Inuyasha, perplesso.

Il demone fabbro si avvicinò, trainando con lui Ah-Un, completamente bardato - L' ho preparato alla battaglia - atterrando vicino a loro.

Kagome si avvicinò al demone a due teste - Sei bellissimo così, ti ha preparato per bene - sospirò, accarezzandolo.

- Non fuggi come tuo solito? - chiese il mezzodemone, vedendo Totosai immobile a guardarli.

- Cosa credi? Questa battaglia cambierà le sorti di queste terre, non posso abbandonare il padrone in un momento simile - esclamò il demone fabbro.

- Ehilà - gridò Kohaku, in volo su Kirara.

Dietro di lui, una folata di polvere generata dai molti demoni lupo, arrivò al villaggio. Koga sorpassò tutti, arrivando per primo - Forza lumache! - esclamò ai suoi compagni.

- Sei arrivato finalmente - disse Kagome, salendo su Ah-Un.

- Vuoi portare in battaglia la bambina? - chiese il demone lupo, sgranando gli occhi.

La sacerdotessa si voltò, facendo volare il demone bicefalo lontano da loro, senza rispondere.

Inuyasha si avvicinò a Koga - Non la vuole mollare un secondo, tienila d' occhio lupastro - bisbigliò.

- Non preoccuparti botolo, la proteggerò meglio di te - bisbigliò a sua volta, con aria di sfida.

- Vi sembra il momento di litigare? - esclamò Touga, dietro di loro.

I due scattarono dritti, senza voltarsi a guardarlo - Scusa! - gridarono assieme.

Izayoi ridacchiò, poi si avvicinò al marito - Io raggiungo Satoruosamu, attraverso lui ti riferirò la situazione al villaggio, nel caso attaccassero qui - disse, salutando con un bacio Touga, per poi allontanarsi.

Il cielo si oscurò di ombre di demoni, centinaia di tengu passarono sopra di loro, tra quelli uno scese a terra - Siamo stati informati - spiegò il tengu rosso, con Shippo sulla spalla.

- Ben arrivato Sojobo, la battaglia tanto temuta alla fine è giunta - replicò il generale cane, stringendo la mano all' amico.

Il tengu rosso si guardò attorno, vedendo l' organizzazione della battaglia e i molti demoni e umani schierati - Siamo in superiorità numerica, ma loro possono contare sulla loro spaventosa forza - sospirò.

- Ho paura che non siano soli - disse Touga.

Sojobo lo guardò incuriosito - Dici che hanno degli alleati? - chiese.

- La loro forza è illimitata, molti demoni si saranno uniti a loro per sopravvivere nel caso vincano, più per paura che per rispetto - spiegò il generale cane.

- In marcia!- gridò Kagome, volando con Ah-Un.

L' esercito era numeroso, demoni e umani uniti contro un comune nemico. Molti volti erano colmi di paura e terrore, erano consapevoli del pericolo e della possibilità di non fare ritorno dalle loro famiglie. Touga marciava in prima fila, accanto a Inuyasha e Koga. Seguiti in volo da Sojobo e la sua armata, tutti gli altri si erano mescolati nelle fila, capeggiando vari gruppi.

- Lo sentite anche voi? - domandò Inuyasha, guardando gli altri mentre camminava.

Arrivarono in una vasta pianura, circondata dalla foresta - Sono loro - rispose il generale cane, alzando una mano, fermando la marcia.

Dalla parte opposta della pianura, arrivarono un infinità di demoni di ogni specie, preceduti in prima fila dai Ryu in forma umana. Davanti a tutti Ryukioshi, brandendo la sua Nikutama, li guardò con aria di sfida.

Cielo e terra erano ricoperti dai demoni, i pochi umani tra le fila di Inuyasha erano terrorizzati davanti a quell' orda. Molti tremavano, pensando di fuggire alla prima occasione.

- Restate uniti! - esclamò Kagome dall' alto, brandendo l' arco.

L' aria si elettrizzò dalla tensione generata dalle due fazioni. Passarono alcuni istanti di silenzio, prima che l' antico indicando con la spada, ordinò alla sua orda di attaccare. I demoni si lanciarono all' attacco, urlando e agitando le loro armi. Touga si lanciò lungo la pianura, seguito da tutti gli altri. L' impatto tra gli eserciti si rivelò devastante, molti morirono sotto i colpi dei nemici. Solo i Ryu restarono lontani a guardare. Touga e Inuyasha eliminarono molti demoni, schiena contro schiena. Anche Kagome, rinvigorita dai suoi poteri, purificò molti demoni dall' alto. Tutti gli altri cercarono di fare del loro meglio, tenendo lontani il più possibile i demoni dagli umani.

- Lottano con vigore - sospirò Ryukioshi.

- Dite padre? A me sembrano deboli e impauriti - disse Ryutatsuo.

- Osservali attentamente, sono molto inferiori di numero, però non si fanno scoraggiare e lottano come forsennati - replicò l' antico.

L' orda di demoni era senza fine, dal folto della foresta uscivano in gran numero, mentre i demoni lupo e i tengu cadevano sotto i loro colpi.

- Stiamo avendo la peggio! - ringhiò Inuyasha.

- Parla per te! Io me la cavo benissimo - esclamò Koga, colpendo con vigorosi calci i demoni.

L' antico guardò i suoi figli - Ryusouseiji e Ryuriko, andate - ordinò, parlando anche in lingua draconica.

I suoi figli sorrisero, lanciandosi nella battaglia nella loro forma umana - Era ora - sospirò il Ryu femmina, con eccitazione.

- Attento! - urlò Kagome, purificando un demone alle spalle dell' amato.

Inuyasha si voltò, vedendo le ceneri del demone - Grazie! - gridò.

La piccola Mari si teneva stretta nella fascia, saldamente legata alla madre, senza urlare. Continuava a fissare, con i suoi grandi occhi dorati, il volto di Kagome, concentrata a mirare con l' arco.

- L' hai portato? - chiese Ryutatsuo al fratello.

- Certo - ridacchiò il Ryu oscuro, mostrando un grosso nido di Saimyosho - Devo ammettere che Naraku aveva trovato dei simpatici alleati, torneranno utili in mezzo a quel caos - aggiunse, lanciano il nido con tutta la sua forza.

La palla ruotò in mezzo alla battaglia, cadendo vicino a Miroku - Cosa? E questi dove li hanno trovati? - gridò il monaco, vedendo il nido aprirsi vicino ai suoi piedi.

Gli orrendi Saimyosho uscirono a migliaia, pungendo umani e demoni - Dannazione! Questi da dove escono? - sbraitò Inuyasha, cercando di colpirli con Tessaiga.

Molti volarono vicini a Kagome - State lontani! - gridò lei, purificandone una parte con una freccia.

I restanti si fiondarono su di lei, ma l' intervento tempestivo di Touga li fermò, facendoli a pezzi con So'unga. Uno di loro sfuggì al suo colpo, arrivando a pungere un braccio a Kagome. La sacerdotessa lo colpì con l' arco, ma il pungiglione restò conficcato nelle pelle.

- Chi si rivede, la spavalda ragazzina - esclamò Ryukuro, saltando a piedi uniti su una testa di Ah-Un.

- Cosa pensi di fare? - sospirò Kagome, tenendosi il braccio dolorante.

- Hai fatto perdere un braccio a mio fratello, ora te ne porterò via uno a te per pareggiare i conti - sghignazzò il Ryu oscuro, stringendole il braccio ferito.

L' urlo di Kagome attirò l' attenzione di Inuyasha e Koga, che balzarono in alto - Mollala! - urlò il mezzodemone, ruotando la spada, allontanando il Ryu.

- Devi guardarti alle spalle - esclamò Ryuriko, arrivando da dietro Inuyasha, colpendolo con un calcio sul collo.

Koga saltò verso di lei a gamba tesa, ma la Ryu afferrò la gamba del demone lupo e la testa di Inuyasha, ruotando su se stessa, lanciandoli entrambi al suolo.

Ryukuro afferrò le due teste di Ah-Un, strappandole di forza dal corpo. Il demone precipitò assieme a Kagome - Aiuto! - gridò lei, cadendo nel vuoto.

Sojobo la afferrò al volo - Presa! - disse.

- Ah-Un! - gridò Kagome in lacrime, vedendo il suo amato demone cadere al suolo, privo di vita.

Il Ryu oscuro ridacchiò di gusto - Ahah! Povera ragazzina, ci tenevi così tanto a lui? - lasciando cadere le due teste in mezzo alla battaglia.

- Ti vendicherò Ah-Un! - scoccando una freccia, con le lacrime agli occhi.

Il colpo si fermò contro il corpo di Ryusouseiji, che saltò davanti al fratello - Visto? Sprechi solo le tue frecce - sghignazzò Ryukuro.

Il tengu rosso portò la sacerdotessa lontano - Resta qui - lasciandola lontano dalla battaglia.

Kagome si guardò attorno, notando Ryuriko intenta a colpire senza pietà Inuyasha e Koga. Prese una delle frecce di Satoruosamu, mirando con precisione - Ti prego, devi colpirla - pregò.

Scoccò il colpo, la freccia viaggiò perfettamente dritta verso di lei, ma Ryusouseiji si parò davanti. Sicuro della sua resistenza, gonfiò il petto per fermarla, ma la freccia lo trapassò, purificandolo all' istante.

La Ryu femmina restò a bocca aperta, vedendo il fratello sparire davanti ai suoi occhi - Bastarda! Morirai! - scattando verso Kagome, trasformandosi.

La sacerdotessa iniziò a correre, per sfuggire alla furia della Ryu, che la chiuse attorno a lei con il suo lungo corpo. Avvicinò la testa - Ora morirai lentamente, assieme alla tua stupida figlia! - urlò di rabbia, iniziando a soffiare i suoi vapori incandescenti addosso a Kagome.

Sojobo si lanciò in mezzo ai vapori, portando fuori la sacerdotessa prima che bruciasse. Ryuriko, lo colpì con la coda, ma il tengu rosso continuò a volare, planando a terra, tenendo Kagome sollevata da terra per non ferirla nell' impatto. Strisciò con la schiena, usando il suo corpo come scudo per la sacerdotessa e la piccola.

- Abbiamo un conto in sospeso noi due - ruggì la Ryu femmina, avvicinandosi minacciosa.

Sojobo si rialzò, facendo fuggire Kagome - Non hai rispetto per nessuno, ogni cosa ha un ciclo di vita, il tuo è giunto al termine! - gridò il tengu rosso, lanciandosi faccia a faccia con la spada in pugno.

Ryuriko spalancò le fauci, Sojobo entrò dalla bocca, uscendo da dietro la testa, aprendo una profonda ferita. La Ryu femmina si agitò dal dolore, voltandosi verso il tengu rosso, afferrandolo con la coda.

- Muori! - urlò, lanciando a terra Sojobo e avvicinando la sua bocca a lui.

- Sono pronto alla morte e tu? - ridacchiò il tengu rosso, lasciando la spada, sotto il peso della possente coda.

Ryuriko aprì la bocca, generando una sfera di energia demoniaca che scagliò contro di lui. La sfera esplose al contatto col suolo, polverizzando ogni cosa. La parte inferiore della Ryu femmina si polverizzò, facendo balzare via la parte superiore. L' energia del colpo si diramò nella pianura, colpendo anche molti demoni vicini.

Inuyasha si voltò in quella direzione - Kagome! - urlò, correndo come un fulmine.

La sacerdotessa si allontanò appena in tempo, evitando di subire la loro fine - Inuyasha! - gridò, vedendolo arrivare.

- Ho temuto il peggio, cosa è successo? - chiese il mezzodemone.

- S-sojobo - balbettò lei, in lacrime - Ha dato la vita per salvarmi - aggiunse, scoppiando a piangere.

Un tenue lamentò attirò la loro attenzione - Guarda! - esclamò Inuyasha, vedendo il tengu rosso martoriato dal colpo.

- Sojobo! - urlò Kagome, inginocchiandosi di fianco a lui.

Il tengu rosso allungò la mano sanguinante, afferrando quella della sacerdotessa - Non piangere, non sto morendo per sempre. Ogni cosa ha un inizio e una fine, ma alcune di queste sono destinate a tornare. Tu lo sai meglio di chiunque altro, sei la reincarnazione di Kikyo. Anche io, un giorno, tornerò... - diventando polvere, sparendo in una folata di vento.

Kagome strinse i pugni, soffocando le lacrime - Coraggio. Non è ancora finita - esclamò Inuyasha, aiutandola ad alzarsi.

Si voltarono per tornare nel mezzo della battaglia, quando il corpo di Ryuriko si alzò, gettandosi a fauci spalancate sopra di loro - No! Ti prego! - gridò la sacerdotessa, chiudendo gli occhi.

I denti si chiusero, il rumore di ossa spezzate e carne strappata rabbrividì Kagome. Aprì gli occhi, vedendo Touga immobile, davanti alla testa di Ryuriko. Il braccio del generale cane cadde al suolo, con So'unga nel pugno. Bloccando il colpo col suo corpo, salvò la loro vita, ma il morso strappò di netto la sua spalla.

- Oddio! - esclamò Kagome, coprendosi gli occhi.

Inuyasha restò a bocca aperta - P-padre - balbettò.

- State bene vero? - sorrise Touga, guardandoli.

Il possente Ryu si rialzò sulle zampe davanti, caricando una seconda sfera di energia, molto più grande della precedente.

- Dobbiamo fare qualcosa o sarà la fine! - urlò Inuyasha.

Il generale cane diventò serio - Esiste un solo modo, devi assorbire So'unga - guardando il figlio.

- Come? - replicò il mezzodemone.

- Non posso impugnare la spada senza il braccio, inoltre il potere della tua spada non è sufficiente per fermare il suo colpo. Te lo ordino, assorbi So'unga! - spiegò Touga, lanciando il braccio mozzato con ancora la spada impugnata.

Dal cielo arrivarono Sesshomaru, Mizuki e il suo esercito di demoni, a dare man forte.

La regina cane si avvicinò a loro - Cosa aspettate a ucciderlo? - indicando il Ryu, ormai pronto a scagliare il terribile colpo.

Touga guardò suo figlio - Non temere, ho vissuto abbastanza per sapere che porterai con onore il nome della mia stirpe, mi hai dato un erede, hai trovato la tua strada per il dominio e ora la devi prendere. Tua madre e io sapevamo che questo giorno sarebbe arrivato, non abbiamo rimpianti, veglieremo su di voi dal cielo. Forza prenditi ciò che è tuo di diritto - indicando la spada.

Inuyasha strinse i denti, mentre Tessaiga si trasformò in scaglie di drago - Hai intenzione di farlo per davvero? - domandò Kagome, sbalordita.

- Scusami padre - colpendo So'unga con Tessaiga.

La lama si spezzò, l' energia contenuta in essa uscì, volteggiando attorno al mezzodemone. Tessaiga iniziò a vibrare, l' aura demoniaca di So'unga iniziò ad entrare dentro la sua spada. Inuyasha afferrò con tutte e due le mani l' elsa, l' energia entrò completamente in Tessaiga, scoppiando in un lampo di luce.

- Cosa succede? - esclamò la sacerdotessa, coprendosi gli occhi.

- Guarda - rispose Mizuki, impassibile.

Kagome aprì gli occhi, il volto di Inuyasha iniziò a trasformarsi, i tipici segni del suo lato demoniaco si mostrarono, gli occhi rossi e i denti affilati annunciarono la sua trasformazione. La spada mutò, la speciale elsa di So'unga, assieme a tutto il suo manico si unirono alla lunga lama di Tessaiga.

- Inuyasha sei ancora tu? - chiese Kagome, vedendo il marito ansimare.

- Riesco a controllarla? Riesco... Riesco a controllarla! - esclamò il mezzodemone, con stupefazione.

Touga era ancora lì, immobile a fissare il figlio. Il suo corpo iniziava a scomparire, in una brillante luce celeste. Il volto era marcato da un leggero sorriso e i suoi occhi gonfi di lacrime di gioia, mai versate.

- Padre - disse Inuyasha, con la sua nuova spada in pugno.

- Ora è il tuo turno, devi proteggere le persone che ami. I miei antenati mi chiamano, devo... andare... grazie, figlio mio... - scomparendo in un lampo di luce celeste.

Il Ryu completò la sfera - Preparatevi, morirete tutti assieme - voltandosi verso di loro.

Inuyasha sbuffò, con le lacrime agli occhi e il sorriso stampato sulla faccia - Sei ripetitiva sai? - ruotando la spada.

- Sei sicuro di quello che fai?- domandò Kagome.

- Non temere, So'unga mi sta guidando - rispose.

- So'unga? - esclamò la sacerdotessa.

Il mezzodemone saltò verso Ryuriko, colpendo l' aria davanti a lui. Un tornado di energia si sprigionò dal nulla, il colpo inghiottì la Ryu, che però non si disintegrò, rimanendo ancorata a terra con le zampe davanti.

- Non mi ucciderai così facilmente - gridò Ryuriko, lanciando la sfera.

- Credi? - disse Inuyasha con aria di sfida, mentre la lama diventò nera.

MEIDOU ZANGETSUHA!!

Il colpo assorbì la sfera di energia, raggiungendo anche la Ryu inghiottendola con tutto il terreno attorno a lei, ma Ryuriko si aggrappò ai bordi del meido.

- Sparisci per sempre da questo mondo! - gridò il mezzodemone saltando contro di lei.

GOKURYUHA!!

Il tornado colpì in pieno la Ryu, facendole perdere la presa, cadendo nel meido. Prima di sparire afferrò Inuyasha con le fauci, trascinandolo con lei, facendogli cadere la spada. Il varco per l' altro mondo si chiuse, Kagome scattò verso il meido ormai sparito, buttandosi in ginocchio davanti alla spada, piantata per terra.

- Inuyasha! - urlò con tutto il fiato che aveva, scoppiando in lacrime.

Ryukioshi, in lontananza, assistì a tutta la scena - Ritiriamoci - disse.

- Come padre? Possiamo farcela, anche se i nostri demoni sono caduti, insieme possiamo sconfiggerli tutti - replicò Ryutatsuo.

- Non oggi. Ryukuro ritirati! - urlò all' altro figlio, che obbedì sparendo in una nube nera.

I Ryu si allontanarono, lasciando morire i loro ultimi demoni sotto i colpi degli alleati di Kagome. Koga esaltò per la vittoria, ululando assieme agli altri demoni lupo. Tutti festeggiarono, ignari della sorte di Touga e Inuyasha.

Kagome prese la spada - Così sono questi i sentimenti umani - ansimò So'unga, brillando.

- Kagome! Kagome! - gridarono Miroku e Sango.

- Cosa succede? E Inuyasha? - chiese la sterminatrice.

La sacerdotessa scoppiò a piangere - Si è fatto uccidere! Perchè ha voluto lanciarsi contro quel mostro senza pensare? Inuyasha torna da me, ti prego! - stringendo la spada.

Tutti sentirono le urla di Kagome, smettendo di festeggiare, unendosi in silenzio al suo dolore. Koga si avvicinò a lei, appoggiandole una mano sulla spalla, scosso anche lui per la dipartita del mezzodemone. Sango si appoggiò al marito, piangendo anche lei, il monaco accarezzò la testa della moglie, guardando Kagome distrutta dal dolore.

I sopravvissuti portarono via i feriti, tornando al villaggio. Appena Hitomi vide la figlia avvicinarsi, scattò verso di lei - Kagome! Sei salva, grazie al cielo! - esultò.

La sacerdotessa guardò la madre, scoppiando a piangere - I-inuyasha... - balbettò, mostrando la spada.

La signora Higurashi si coprì la bocca, piangendo assieme alla figlia.

Tutto il villaggio si unì per celebrare i funerali dei caduti. Costruirono una statua in ricordo di Touga e Izayoi, nel centro del villaggio, dove molti portarono fiori e offerte ai due grandi eroi. Celebrarono anche il funerale di Inuyasha, ma Kagome non partecipò. Nei giorni successivi la sacerdotessa si isolò dal resto del villaggio, restando da sola con la piccola Mari, a piangere sulla spada del marito.

- Inuyasha - sospirò la sacerdotessa, guardando un piccolo altare, costruito da lei vicino al pozzo mangia-ossa.

- Per tutta la mia lunga esistenza ho tolto la vita a innumerevoli vittime, ora che sono una cosa sola con la vecchia Tessaiga, sto provando il dolore per la perdita. Tessaiga vive dentro di me e prova dolore per la morte del suo padrone, così come io lo provo per la morte del mio - disse So'unga, legata alle spalle di Kagome, in un panno.

- Non è morto - bisbigliò la sacerdotessa.

- Come? - domandò So'unga.

- Non è morto! Inuyasha, ti ritroverò! - esclamò Kagome.  

Il filo rosso del destinoWhere stories live. Discover now