Hisashi era orgoglioso del suo nuovo acquisto, quel libro conteneva molte informazioni, alcune incomplete, ma sempre interessanti. Kagome era molto perplessa, non sapeva cosa pensare, la figlia coincideva con la descrizione delle principessa. Durante il viaggio di ritorno, si consultava col marito, ma anche lui era scettico sul possibile futuro di Mari.
Arrivarono a poche centinaia di metri dal villaggio Musashi. Inuyasha iniziò ad annusare - Questo odore non mi è nuovo - disse.
- Sembra quello delle tombe - esclamò Mari, annusando anche lei.
AAAAHHHH!!
L' urlo di una donna attirò la loro attenzione.
Il mezzodemone scattò - Restate qui - ordinò, mentre impugnava la spada.
La donna era a terra, in un lago di sangue.
- Dannazione, ma questa è già morta da tempo - pensò Inuyasha, vedendola.
- Da quanto tempo - una voce.
Il mezzodemone si voltò - Chi sei? - notando qualcosa, nascosto tra le ombre degli alberi.
- Non mi riconosci? - uscendo allo scoperto.
- Sei quello shogun del castello di Tatsuya! - esclamò Inuyasha, non credendo ai suoi occhi.
Tamotsu era in piedi davanti a lui. Il suo corpo era lacerato, ma non sanguinava, i suoi occhi rossi come il fuoco lo guardavano. Metà della sua armatura era spezzata, il braccio con cui teneva la spada era a brandelli, vicino al polso si vedeva l' osso. Il suo volto era quasi del tutto scheletrico.
Lo shogun avanzò di alcuni passi - Bravo, vedo che anche tu sei cambiato - disse, sorridendo.
Il mezzodemone alzò So'unga - Cosa vuoi? - domandò.
- Nulla, sto solo eseguendo degli ordini - rispose.
AAHH!!
Un secondo urlo, questa volta famigliare, rabbrividì Inuyasha.
Balzò veloce verso la sua famiglia, un gruppo di demoni li accerchiò, mentre Kagome impugnò l' arco - State indietro se non volete morire! - sbraitò.
- Dannazione, non posso colpirlo con una delle mie tecniche, sennò rischio di colpire anche loro - pensò Inuyasha, mentre saltò in mezzo ai demoni, colpendoli con la sua spada.
La sacerdotessa iniziò a scoccare frecce, purificandoli - Sono uguali ai demoni non morti che abbiamo affrontato prima della nascita di Mari - spiegò al marito.
- Lo avevo notato - replicò lui, continuando a ucciderli.
Qualcosa attraversò il gruppo, come un ombra, fermandosi poi poco lontano da loro.
Tutti si voltarono - Ryukuro? - borbottò Inuyasha, vedendolo.
Il demone drago alzò il braccio, mostrando la piccola Mari stretta nella sua mano.
Kagome si guardò attorno - Oddio - non vedendola accanto a lei.
- Lasciate le armi se non volete vederla morire - ordinò Tamotsu, arrivando anche lui.
- Non provare a farle del male! - ringhiò il mezzodemone, lasciando cadere la spada.
Lo shogun si avvicinò, brandendo So'unga - Hai davvero un arma magnifica - osservandola.
- Si può sapere come hai fatto a sopravvivere? - chiese Kagome, lasciando l' arco, furiosa.
- Ringrazia Ryukuro, quando ha trovato il mio corpo quasi senza vita mi ha dato una seconda possibilità. Mi ha donato questa... Chiamiamola vita, in cambio della mia fedeltà - rispose Tamotsu.
Due demoni afferrarono Inuyasha per le braccia - Stai buono e seguici - sghignazzò il Ryu oscuro.
Il mezzodemone obbedì.
Ormai ad alcuni passi da loro, lo shogun si schiarì la voce - Cosa dobbiamo fare di loro, signore? - domandò, riferendosi alla famiglia.
- Quello che volete - rispose Ryukuro, senza nemmeno voltarsi, tenendo stretta Mari per la testa.
- No! Non oserai tanto? - ringhiò Inuyasha.
Il demone drago si voltò verso di lui - Perchè? Cosa pensi di fare? Fermarmi? - ridacchiò.
- Si - sospirò Inuyasha, sorridendo - Ora! - aggiunse, voltandosi indietro.
So'unga iniziò a brillare, lunghi viticci si legarono attorno al braccio di Tamotsu. Iniziò a gridare, poi si fermò di colpo. Infine alzò lo sguardo - Credevi davvero di potermi impugnare? - la voce di So'unga.
Lo shogun iniziò a fare a pezzi i demoni. Inuyasha squartò i due alle calcagna, poi balzò verso Ryukuro - Mollala! - sbraitò, con gli artigli sguainati.
Il demone drago scomparì in una nube nera - Ahah! Se rivuoi questo sgorbio, vieni al palazzo celeste - ridacchiò, scomparendo del tutto assieme a Mari.
Appena Tamotsu finì di uccidere i demoni, i viticci si estesero in tutto il suo corpo, facendolo a pezzi. La spada poi cadde a terra.
- Allora avevi già pensato a tutto? - domandò Kagome, avvicinandosi con tutta la famiglia in lacrime.
- Esatto - rispose il mezzodemone orgoglioso, mentre afferrò la spada.
So'unga iniziò a brillare - Se vuoi prenderti il merito fai pure, ma l' idea è stata mia. Tu volevi partire allo sbaraglio, facendo probabilmente uccidere tutti - replicò, con arroganza.
Inuyasha guardò la spada, scocciato - Potevi stare zitta per una volta - rimettendola nel fodero.
- Dovete andare a recuperarla! - gridò Hitomi, preoccupata per la nipote.
Il mezzodemone prese in spalla la moglie - Partiamo subito! Appena lo trovo, lo faccio a pezzi quel bastardo! - urlò, scattando come un fulmine.
Correva come mai prima di allora, incitato dall' amata per raggiungerla. L' unica cosa che contava era salvare Mari, non importava il pericolo che li aspettava al castello, tutti i loro pensieri erano rivolti all' incolumità della figlia. Attraversavano il bosco da sopra gli alberi, correvano nelle distese verdi, oltre i villaggi. Passavano da regione in regione, raggiungendo alla fine la costa. Il palazzo celeste era davanti a loro, avvolto dal suo misterioso fascino.
- Aspettami qui - disse lui, appoggiando la moglie a terra.
Kagome si aggrappò alla sua veste - Non ci provare, entriamo insieme! - gridò.
Inuyasha cercò di farle lasciare la presa - Non posso metterti in pericolo, non sappiamo cosa hanno nascosto nel palazzo - esclamò.
- Non importa! Se mi lasci qui, entro a nuoto! - replicò lei, lasciando la presa.
Mentre litigarono, qualcosa uscì dal castello, alzandosi in cielo.
- Cosa sono? - domandò lui, guardando in alto.
- Demoni! - rispose la sacerdotessa, tendendo l' arco.
La grande quantità di demoni aveva oscurato il cielo, la luce era del tutto assente, una notte fatta di grida e lamenti aveva preso il posto del giorno.
- Non possiamo perdere tempo qui! - sbraitò Inuyasha, prendendo la moglie in spalla.
Balzò sulla torre caduta in mezzo all' acqua, correndo verso il castello. Mentre lei purificò alcuni demoni con le sue frecce. I demoni si intensificarono, cercando di sopraffarli.
- Non avevi controllato questo posto tempo fa? - chiese Kagome.
Il mezzodemone sfoderò la spada - Si, ma era deserto - rispose, scagliando un fendente verso il portone del palazzo celeste.
CICATRICE DEL VENTO!!
Il colpo frantumò il portone, mentre loro entrarono tra le macerie.
Appena dentro, la sacerdotessa rabbrividì - Percepisco un immensa aura demoniaca - esclamò.
I due attraversarono le varie stanze del palazzo, completamente vuote - Credi sia stata solo una trappola? Che Mari non sia qui? - sospirò Kagome, guardandosi attorno.
- No - replicò lui - Sento il suo odore qui dentro, ma tutti questi corridoi mi confondono - aggiunse.
La sacerdotessa urlò, Inuyasha sentì la sua amata lasciare le sue spalle - Cosa stai... - voltandosi.
Lei era sospesa in aria, un viticcio l' aveva perforata in pieno petto.
Il mezzodemone scattò verso l' amata - Kagome! - gridò, disperato.
Dalla distrazione, non notò un secondo viticcio che perforò anche lui in pieno petto.
- Dannazione - sospirò lui, sollevato in aria accanto alla moglie.
Kagome era ancora viva, ma faticava a respirare. Cercava di allungare la mano per toccare quella del marito.
- Non vi sforzate - una voce nell' oscurità.
- Ryukuro! - ringhiò il mezzodemone, riconoscendo l' infida voce.
Il demone drago si avvicinò a loro, ancora sospesi in aria, trafitti dai viticci - Quello scherzo con la tua spada non mi è piaciuto per niente, volevo farti assaporare lo stesso scherzo - spiegò.
Inuyasha lo guardò con disprezzo - L- lasciaci a-andare - balbettò, adirato.
Il Ryu oscuro schioccò le dita. I viticci sparirono in una nube nera, lasciandoli cadere a terra. Il mezzodemone si inginocchiò a fatica, mentre sua moglie restò immobile, quasi senza vita.
- Vi ho lacerato il cuore, non morirete subito, ma avrete il tempo di conoscere i progetti per il futuro di questo mondo - spiegò, afferrando entrambi per le vesti.
Nel frattempo nella sala del trono, ormai a pezzi, Ryukioshi sedeva sul suo antico trono in rovina, col figlio maggiore accanto.
- Ormai saranno qui - disse Ryutatsuo.
L' antico alzò lo sguardo - Eccoli - sospirò, sentendo dei passi.
Ryukuro entrò nella sala, gettando i due davanti ai piedi del padre - Non ho potuto nemmeno sperimentare alcuni nuovi giochetti - ridacchiò.
Inuyasha alzò la testa - Bastardo! Cosa vuoi da noi? - ringhiò, rivolto all' antico.
Ryukioshi sospirò profondamente - Dimmi, perchè continui a intralciarci? - domandò.
- Perchè non voglio che tutto quello che ho costruito con Kagome sia distrutto da dei pazzi! - rispose, furioso.
- Kagome? - sospirò l' antico, guardandola a terra, ormai prossima alla fine.
Ryutatsuo si avvicinò - Si padre, è la sua femmina. Hanno anche un cucciolo assieme - spiegò.
- Un figlio? Ma questa ragazza è una miko, partorire un demone poteva essere fatale per lei - replicò Ryukioshi, sgranando gli occhi.
Ryukuro ruotò la mano, creando una piccola sfera di fumo - Eccola - sollevandola per la testa, fuori dalla sfera di fumo.
- Lasciami! - gridò Mari, adirata.
L' antico si alzò dal suo trono, avvicinandosi a loro - Avete deciso di rischiare per dare alla luce quella mezzodemone, perchè? - chiese.
Inuyasha lo guardò con le lacrime agli occhi - Perchè abbiamo amato nostra figlia ancora prima che nascesse! - rispose.
- Lasciala - ordinò al figlio.
Ryukuro lasciò la piccola, che corse in lacrime dai genitori - Cosa volete fare padre? domandò il Ryu oscuro - Li elimino tutti assieme? - aggiunse.
Ryukioshi alzò lo sguardo verso suo figlio - No, stiamo facendo un grosso errore - sospirò.
- Come? - esclamò Ryutatsuo, sbalordito.
- Si, abbiamo inseguito il potere per tutta la vita, ma cosa ci ha portato se non infelicità e tragedie? L' unica donna che ho mai amato è morta per colpa della guerra e accecato dal dolore, ho pensato che conquistare il mondo avrebbe fermato la guerra. Anche se riusciamo a dominare ogni angolo di questo mondo, la mia amata non tornerà - spiegò l' antico.
Ryukuro avanzò verso suo padre - Non possiamo lasciar perdere tutto proprio ora! Siamo ad un passo dal potere assoluto, questi due sono l' ultimo ostacolo e io li ho tolti di mezzo - sbraitò, per la prima volta serio.
Ryukioshi guardò la piccola Mari piangere sui corpi dei genitori, ormai prossimi alla morte - Stiamo ripetendo l' errore, i grandi demoni mi hanno sigillato perchè non capivo. La sete di potere mi rendeva cieco davanti alla verità, questo mezzodemone ama la sua famiglia più di qualsiasi altra cosa - disse.
- Non posso permetterlo - replicò Ryutatsuo, avanzando faccia a faccia con suo padre.
- Cosa pensi di fare? - domandò l' antico, impugnando Nikutama.
La spada iniziò a vibrare, sfuggendo alla sua presa, trapassando il suo stomaco - Questo - sussurrò il Ryu oscuro, afferrando la spada alle spalle del padre.
- Mah... Come? - voltandosi indietro, verso il figlio.
Ryukuro trapassò di nuovo il corpo del padre con Nikutama, questa volta vicino al cuore - La tua amata spada non ha mai voluto restare con te, solo io le ho dato quello che voleva, lei ama me! - gridò, estraendola con forza dal corpo dell' antico.
Ryutatsuo afferrò il padre per la faccia - Ho deciso di prendere il tuo posto, hai permesso ai sentimenti di vincere su di te già una volta, con quella donna umana. In quella occasione abbiamo perso per colpa tua, ma questa volta sarà diverso, questa volta sarò io a guidare il nostro popolo alla vittoria - lasciando cadere il padre, in fin di vita.
I fratelli avanzarono tra i vari corpi, senza degnarli di una sguardo - Gustati i tuoi ultimi momenti padre, accanto a quei poveri e deboli esseri inferiori - sghignazzò il Ryu oscuro, con in pugno Nikutama, uscendo dalla sala.
Mari era piegata sul corpo della madre in lacrime, Kagome non respirava quasi più, i suoi occhi erano spenti, ormai pronti alla fine. Inuyasha anche lui a terra, fissava per l' ultima volta il volto della moglie.
- Mamma! Papà! - urlò la piccola, piangendo.
Ryukioshi esalò un tenue sospirò, il suo spirito iniziò a fluire fuori dal suo corpo. Si trascinò vicino a loro - Aiutami ad alzarmi - disse a Mari.
La piccola lo fissò per alcuni secondi, poi si avvicinò a lui, cercando di sollevarlo per un braccio. L' antico si inginocchiò davanti a loro, strappandosi la parte superiore della veste.
- Cosa vuoi fare? - chiese Mari.
Ryukioshi si infilò la mano nel petto, trapassando la carne - Io sto morendo, la Nikutama non mi ha lasciato scampo, ma posso fare qualcosa per loro - rispose, entrando in profondità con la mano.
Inuyasha alzò lo sguardo verso di lui. Dal petto tirò fuori un organo azzurro, poi lo afferrò con entrambe le mani e lo strappò a metà.
- Ci vuoi uccidere? Perdi tempo perchè stiamo già morendo - sospirò il mezzodemone.
- No, voglio farvi vivere! - urlò, infilando a forza le due metà nei petti di Kagome e Inuyasha, entrando in profondità nella carne.
Entrambi ansimarono, alzando di colpo la schiena. Le ferite si chiusero quasi subito, appena l' antico tirò fuori le mani.
- Mamma! - urlò Mari, saltando in braccio alla sacerdotessa.
Inuyasha guardò l' amata - Siamo vivi - sospirò, toccandosi il petto, non sentendo più la ferita.
Ryukioshi strinse i denti - Ormai la mia ora è giunta, però voglio chiedervi un favore - disse, toccandosi il petto.
Kagome si alzò in piedi, come rinsavita - Ci hai salvati, perchè? - domandò.
L' antico sorrise - Mi ricordi la mia amata, ho amato una sola donna umana in tutta la mia vita ed è stata proprio lei a farmi provare per la prima volta dei veri sentimenti. Vi ho donato metà del mio cuore per uno, le vostre vite saranno più lunghe di quelle di comuni mortali e mezzidemoni, ma così come la vita anche la morte sarà uguale per entrambi. Nel momento che una delle due parti cesserà di battere, l' altra farà lo stesso, ho visto l' amore nei vostri occhi e credo che questo dono sia il giusto pegno in cambio della mia richiesta - rispose.
Il mezzodemone si alzò anche lui - Parla - replicò.
- Prima che la mia amata morisse, mi donò una figlia. Una bambina per metà Ryu e per metà umana, una mezzodemone. L' abbiamo chiamata Ryuchibi, era bellissima, però come qualsiasi mezzodemone era disprezzata dai demoni completi, i miei altri figli l' hanno sempre detestata. Quando sono stato sigillato, lasciai Ryuchibi in un castello, ma ora quel luogo è deserto. Non ho idea di dove sia, vi chiedo di cercarla, solo lei può fermare i miei figli, solo lei ha i poteri per farlo. Trovatela, vi prego - spiegò, chiudendo gli occhi, cadendo a terra.
Kagome si avvicinò all' antico - Dobbiamo farlo, per lui. Ci ha salvato la vita - sospirò.
Dal corpo di Ryukioshi uscì un aura azzurra, che brillò salendo in cielo, poi scoppiò, dividendosi in due parti. Una si allontanò oltre il mare, l' altra scese perforando il pavimento in profondità.
- Era il suo spirito, ma perchè si è diviso? - domandò la sacerdotessa.
Inuyasha la prese in spalla, assieme alla figlia - Non ne ho idea, ma una è scesa sotto di noi - esclamò, saltando nell' apertura del pavimento.
Atterrò in profondità, alcune crepe illuminarono piccole zone con degli spiragli di luce. Si iniziarono a guardare attorno.
- Dove siamo? - chiese Kagome, stringendo la figlia in braccio.
Era una enorme caverna, i piccoli spiragli illuminavano alcune zone, ricoperte di rocce e macerie. Camminavano in avanti, seguendo una tenue luce alla fine della grotta stessa.
- Vedi qualcosa? - domandò Inuyasha, stringendo gli occhi.
La luce era quella di una piccola sala, illuminata da alcune fiaccole ancora accese. In mezzo alla sala c' era una piccola gabbia, con qualcosa raggomitolato al suo interno.
- Sembra una bambina - disse Mari.
Kagome si avvicinò alla gabbia - Ryuchibi? Sei tu? - domandò gentilmente.
La bambina voltò la testa verso di loro - Chi siete? - chiese a bassa voce.
- Siamo amici, ci ha mandati il tuo papà a cercarti - rispose la sacerdotessa.
- Allora è vivo! Mi avevano detto che era morto - replicò la bambina.
Kagome diventò cupa - Il tuo papà è in un posto migliore adesso, ma prima di andarsene ci ha chiesto di trovarti - spiegò.
Ryuchibi saltò in piedi - Papà - piagnucolò.
Era una magra e graziosa ragazzina, dall' aspetto non aveva più di dieci anni. Aveva i capelli lunghi e azzurri, gli occhi erano verde acqua, le mani e i piedi erano ricoperti di squame, come i draghi. Indossava una vecchia tunica stracciata, senza scarpe.
Inuyasha afferrò le sbarre della gabbia - Stai indietro, ora ti tiro fuori - cercando di piegarle.
- Forza papà! - lo incitò Mari.
La forza del mezzodemone piegò con facilità le sbarre, aprendo uno spiraglio, tirando fuori la ragazzina.
- Grazie - disse Ryuchibi, aiutata da Inuyasha ad uscire.
Kagome si avvicinò a lei, inginocchiandosi - Sei davvero bellissima - sospirò, perdendosi nella profondità dei suoi occhi.
La ragazzina arrossì.
- Credo sia meglio uscire di qui, questo posto mi da il voltastomaco - esclamò il mezzodemone, impugnando So'unga.
La sacerdotessa salì sulle spalle del marito, con la figlia. Inuyasha afferrò Ryuchibi - Tieniti - ruotando in alto la spada.
CICATRICE DEL VENTO!!
Il colpo salì in alto, colpendo e polverizzando il soffitto della grotta. Appena vide uno spiraglio di luce, iniziò a salire tra le rocce, uscendo in un attimo.
Poche ore dopo, al villaggio Musashi, Hitomi era seduta sulla porta.
- Non preoccuparti, stanno bene - disse il nonno, avvicinandosi alla figlia.
- Lo credo anche io, solo che non posso non stare in pensiero - replicò la signora Higurashi.
In lontananza, alcune figure si avvicinavano. Erano loro, Inuyasha con la moglie accanto e la figlia sulle spalle, accanto a loro camminava Ryuchibi, incuriosita dal mondo mai visto.
- Kagome! - gridò Hitomi, alzandosi in piedi.
La sacerdotessa sorrise - Eccoci! - esclamò, salutando con la mano.
Entrarono in casa, offrendo cibo e acqua alla ragazzina. Gli donarono anche una veste nuova, Ryuchibi si emozionò molto.
Inuyasha guardò la graziosa mezzodemone mangiare - Quindi sei la figlia di Ryukioshi? - domandò.
Lei alzò la testa dal piatto - Si - rispose.
- Credo sia timida - sussurrò Kagome al marito - Che ne dici di raccontarci qualcosa di te? - aggiunse, rivolta alla ragazzina.
Ryuchibi abbassò lo sguardo - Non saprei cosa dire, ho diversi fratellastri, sono molto cattivi con me. Mi hanno rinchiuso in quella gabbia per giorni - rispose, girando le bacchette nel piatto.
La sacerdotessa sgranò gli occhi - Giorni? Credo che quella prigione funzioni come il meido, credo che il tempo in quel luogo sia alterato - disse.
- Cosa significa? - chiese Ryuchibi, perplessa.
- Significa che sei rimasta sotto terra per secoli e per te invece sono passati solo alcuni giorni - esclamò Inuyasha.
La sacerdotessa si avvicinò faccia a faccia con l' amato - Prova a essere più gentile, non dobbiamo spaventarla - bisbigliò.
La ragazzina diventò cupa - Quindi sono tutti morti, anche i miei amici. Papà aveva promesso di proteggermi dopo la morte di mamma, se loro non facevano scoppiare la guerra, la mamma sarebbe ancora viva - spiegò, stringendo i pugni.
- Loro? - la fissò Kagome.
- I miei fratellastri. Dopo che papà ha conosciuto mamma ha cambiato carattere, ha abbandonato l' idea di conquistare ogni cosa, però loro non accettavano la sua decisione e hanno fatto scoppiare la guerra. Quando lo hanno catturato, loro mi hanno presa e chiusa in quella gabbia, solo qualche ora fa ho percepito la voce di papà e mi sono svegliata - raccontò Ryuchibi.
- Quando il suo spirito si è diviso in due, metà deve essere entrato dentro di te - esclamò Inuyasha.
La sacerdotessa scattò di colpo, iniziando a pensare - Il suo spirito si è diviso in due... solo lei ha i poteri per farlo... se loro non facevano scoppiare la guerra... è stata proprio lei a farmi provare per la prima volta dei veri sentimenti... papà ha conosciuto mamma ha cambiato carattere... - i pensieri si accavallarono.
- Che ti succede? - domandò il mezzodemone alla moglie, vedendola pensierosa.
Kagome si voltò di colpo - Nonno, hai ancora quel libro? Della principessa dei demoni? Credo che Ryuchibi... Credo che sia lei - esclamò.
Hisashi gli allungò il libro, incuriosito.
La sacerdotessa iniziò a sfogliarlo - Ecco... Si, la profezia rispecchia tutto. Non credo siano semplici coincidenze - esultò sorridente.
- Se lei è davvero la principessa dei demoni e se solo lei può fermarli, la cercheranno per toglierla di mezzo. Credo sia meglio nasconderla dove sarà difficile trovarla - spiegò Inuyasha.
Kagome restò a pensare - Ho trovato! - disse.
Tutti la guardarono, perplessi.
- Non vi sembra ovvio? Mizuki! - esclamò, sotto gli occhi spalancati degli altri.
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Il filo rosso del destino
FanfictionChi non vorrebbe che la storia dopo la sconfitta di Naraku continuasse? Chi non ha sentito un colpo al cuore pensando che non avremmo mai saputo cosa sarebbe successo dopo? Con questa ff sequel spero di darvi una degna risposta a queste domande.