Satoruosamu

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  Rimasero abbracciati perdendosi l'uno nel calore dell' altro come se quella sensazione fosse vitale per loro - Ti ho aspettato tutto questo tempo, non ho mai smesso di credere che tu saresti tornata - bisbigliò Inuyasha.

- Ma se non tornavo tu cosa avresti fatto? - domandò Kagome.

- Avrei aspettato, non saresti stato capace di fare altro - disse mentre si allontanò da quel abbraccio tenendole le spalle con le braccia.

Kagome sorrise sedendosi sul bordo del pozzo, guardandosi attorno notando come tutto fosse rimasto uguale, come se il tempo in quel luogo magico si fosse fermato.

- Ma approposito, come hai fatto a passare attraverso il pozzo? Come hai fatto a farlo funzionare di nuovo? - domandò il mezzodemone.

- Bella domanda, ero a scuola quando un terremoto ha fatto scattare gli allarmi e la scuola è stata evacuata, così dopo essere usciti sentii come una sensazione, qualcosa mi diceva che centrava con il pozzo, così corsi a casa ed infatti con grande stupore vidi il cielo dall' altra parte, mia mamma era venuta a vedere anche lei. Mi voltai verso di lei ma non servì parlare che mi abbracciò e mi disse di andare se era quello che volevo, che avrebbe spiegato poi lei tutto al nonno e Sota. Così saltai nel pozzo ed eccomi qui - spiegò Kagome voltandosi poi indietro - Inuyasha guarda! - gridò indicando dentro al pozzo.

Il fondo era di nuovo di terra umida, il passaggio si era richiuso - Si è aperto solo per un attimo come se volesse farti passare, se tu non fossi corsa a vedere non saresti venuta qui - disse Inuyasha a bassa voce.

- Ma ho lasciato tutto dall' altra parte, vestiti, libri, cibo. - sbraitò lei sporgendosi a guardare dentro.

- Non preoccuparti, troveremo la soluzione a questo - affermò sgranchiendosi le braccia come era suo solito fare.

Kagome si alzò sorridendogli - Allora? Andiamo no? Se devo restare mi serve un abito più adatto per l'epoca, Kaede avrà qualcosa di più adatto sicuramente -

Inuyasha fece salire sulla schiena Kagome ed insieme partirono verso il villaggio. Il volto di entrambi era marcato da un sorriso di felicità mentre correvano in mezzo al bosco pensando al futuro che li aspettava.

Miroku e Sango stavano aiutando gli abitanti a risistemare quando voltandosi li videro. La sterminatrice con le lacrime agli occhi si lanciò verso di loro - Kagome! sei davvero tu! - gridò dalla gioia.

- Sango come è bello rivederti, c'è anche Miroku vedo... Ma queste chi sono? Non sarà che? - domandò vedendo le gemelle nascoste dietro le gambe di Sango che la guardavano.

- Si, sai dopo che sei partita io e Miroku... Insomma sai come funzionano queste cose - rispose arrossendo.

- Eh si Kagome, te lo avevo detto che sarei rimasto con Sango - disse Miroku avvicinandosi a loro - Forza bambine salutate Kagome -

Le gemelle facendo capolino da dietro Sango si fecero coraggio avvicinandosi a lei - C-ciao - dissero all' unisono

- Che carine! - inginocchiandosi davanti a loro allungando la mano per salutarle.

- Si chiamano Makoto e Masumi. Questo invece è Keiichi - mostrando il bambino nascosto tra le fasce avvolte attorno al petto di Sango.

Rimasero alcuni minuti a parlare quando arrivò anche Kaede - Kagome? sei tornata davvero - esclamò avvicinandosi il più velocemente gli consentivano i suoi anni.

Inuyasha, Kagome e Kaede andarono nella sua capanna mentre gli altri dopo averli salutati si allontanarono verso la loro casa.

- Quanto tempo Kaede, non mi ricordavo neanche che... Ma Rin che ci fai qui? - domandò Kagome vedendola armeggiare con un mortaio.

- Sesshomaru l'ha lasciata qui, finchè non sarà abbastanza grande da decidere se restare con gli umani o seguirlo - spiegò la miko.

Rin si voltò verso la porta - Signorina Kagome siete voi, che bello vedervi, sapete Inuyasha era sempre triste dalla vostra partenza -

Kagome guardò sorridendo Inuyasha che arrossiva. Si sedettero vicino a Kaede - Vecchia, Kagome non si è portata niente dietro, non hai qualcosa da dargli? - più che domandarglielo sembrava ordinarglielo.

- Inuyasha cosa è questa maleducazione? Mi scusi Kaede, nella fretta ho lasciato tutte le mie cose dall' altra parte, non ha qualche veste più idonea al epoca? - chiese gentilmente fissando Inuyasha che guardò in alto per non incrociare il suo sguardo.

- Ahah certo cara, ho una cosa che è perfetta per te - si alzò e aprendo un armadietto tirò fuori una veste da sacerdotessa, appoggiandola davanti a Kagome - Ah aspetta, ho anche un altra cosa - replicò prendendo da sopra l'armadio una vecchia stoffa aprendola davanti a lei.

- Ma è un arco? - domandò Kagome.

- Si era di mia sorella, lo aveva fatto con i rami di un albero demone millenario, la corda è quasi indistruttibile ma è altrettanto impossibile tenderla - spiegò la miko.

- Sei te vecchia che non riesci ad usarlo, guarda! - sbraitò Inuyasha prendendo l'arco, tentando di tirare la corda.

Come spiegò Kaede la corda del arco non si mosse minimamente, nemmeno sotto la forza di un mezzodemone. Kagome lo guardò ridacchiando - Dai fai provare me -

Inuyasha imbarazzato per non essere riuscito a fare niente glielo passò - Eh! Se non ci sono riuscito io come potresti tu? -

Kagome iniziò ad accarezzare l'asta del arco, toccando la corda come se stesse suonando una arpa. Rimase alcuni attimi a pizzicare la corda durissima, fino a quando sotto gli occhi stupefatti di tutti, la corda si allentò, ad ogni tocco di Kagome l'arco si ammorbidiva. Poco dopo Kagome si alzò in piedi impugnandolo e tese la corda quasi fino dietro la spalla, lasciando Inuyasha a bocca aperta. Ripose l'arco sulla stoffa sbuffando dalla fatica - Devo dire che è duro tenderlo, ma non è impossibile - sospirò.

- M-Mah? C-come? - Inuyasha riprese in mano l'arco tenendolo fermo coi piedi e con le mani cercò di tirare la corda che risembrò dura come al inizio - Dannazione! Ma cosa ha questo arco! -

- Inuyasha non tirarlo, lui non vuole che lo tratti così! - urlò Kagome.

- Lui chi?! - domandò Inuyasha.

- L'arco! Non lo senti che urla? - lo rimproverò lei.

- Kagome tu senti la sua voce? - chiese Kaede, apparentemente sbalordita.

- Si, voi no? - rispose.

Kaede si alzò in piedi guardando la stoffa in cui era stato avvolto l'arco - Allora è vero, Kikyo l'aveva detto - bisbigliò.

- Kikyo? - gridarono assieme Inuyasha e Kagome.

- Si, quando creò questo arco provò anche lei a tenderlo ma non ci riuscì. Disse che il suo potere spirituale non era abbastanza forte per vincere la volontà del demone albero che vive ancora nel arma. Quella che senti Kagome, è la voce del demone albero, Satoruosamu, questo è il suo nome - raccontò Kaede.

- Satoruosamu - sospirò Kagome.

L'arco brillò per un istante di una luce accecante. Kagome lo prese in mano e uscì dalla capanna - Dove vai? - gridò Inuyasha seguendola assieme a Kaede e Rin.

Kagome tese l'arco verso l'orizzonte e chiuse gli occhi - Kagome ti sei dimenticata che ti servono le frecce per tirare con l'arco - domandò Inuyasha ridendo.

A CUCCIA!!

La faccia di Inuyasha sprofondò nella terra davanti la capanna, mentre Kagome prese fiato e si concentrò. Il mezzodemone alzò lo sguardo quando la vide tendere l'arco oltre le sue spalle, fino a piegare l'asta dell' arco stesso, una luce avvolse l'arma e si intensificò, finchè Kagome rilasciò il colpo. Nulla accadde ma appena la luce dell' arma affievolì una folata di vento si alzò. Lontano, nella direzione dove tirò Kagome si intravide un immenso bagliore.

- Kagome cosa hai fatto? - domandò Kaede.

- Forza Inuyasha muoviamoci - gridò Kagome correndo verso il bagliore.

- Aspettami! Prima mi atterrì poi vuoi che corra! - si avvicinò a lei e la caricò sulla sua schiena, accellerando il passo.

Quando arrivarono videro che effettivamente qualcosa si era conficcato nel terreno. Una sorta di freccia più simile ad una radice, Kagome si avvicinò e toccò la freccia che svanì, al suo posto dalla terra sotto di essa si genero in pochi attimi un immenso albero, dal cui tronco aprendosi apparve un volto - Finalmente- sospirò l' albero.

Inuyasha estrasse Tessaiga puntandola contro di lui - Chi sei rispondi?! - lo incitò mostrandogli la punta della lama.

- Tranquillo, non vi voglio far alcun male - si voltò verso Kagome che lo guardava incuriosita - Sei stata tu, tu potevi udire la mia voce, grazie. Sei una miko immagino, nessun altra poteva riuscirci - disse.

- S-si, mi chiamo Kagome... -

- Higurashi, sei la reincarnazione di Kikyo, hai scofitto Naraku assieme a questo mezzo demone - interrompendola.

- Come fai a saperlo? - domandò lei facendo segno ad Inuyasha di riporre Tessaiga nel fodero.

- Ho più di mille anni, ho visto centinaia di guerre e centinaia di amori in tutti i miei anni, riesco a leggere i pensieri e per mia sfortuna sono molto loquace - sospirò.

- Come per tua sfortuna? sono rari gli alberi con questo dono - replicò Kagome.

- Unici vorrai dire. Io sono l'unico rimasto, i nostri rami vennero usati nei secoli per creare armi sacre ed in poco tempo ci siamo quasi estinti, ci cacciarono e trovarci non era difficile dato la nostra abitudine a parlare, anche troppo. Quando Kikyo mi distrusse per creare quell' arco il mio spirito si sigillò nel arma, impedendole di usarla, così facendo sperai che mi bruciasse per raggiungere gli spiriti dei miei simili nell' aldilà, ma lei non lo fece, mi avvolse in quel panno per non sentire la mia voce e mi lasciò la. Quando mi hai impugnato ho sentito i tuoi pensieri, sapevo di potermi fidare e ti ho parlato, ed infatti mi hai liberato, grazie - spiegò.

- Quindi ora questo è diventato un arco normale? - domandò di nuovo.

- No, i poteri del arco sono rimasti intatti - i rami si allungarono verso di lei seccandosi in punta e lasciando cadere tre rami - Questi sono per te sacerdotessa, portali da un armaiolo e fatti forgiare tre frecce, sono uniche non sprecarle, quando scoccherai una di queste frecce nulla le fermerà, ogni barriera o corazza posta davanti a loro si disintegrerà all' istante, ma attenta il loro potere consumerà il vostro sfinendovi. L'arco di per se è fatto con la mia stessa corteggia, durissima come lo smeriglio, ora te ne darò una prova. Tu mezzodemone usa il colpo ereditato dal demone Hosenki - provocando Inuyasha.

- Non me lo faccio ripetere due volte ahahah - ridacchiò Inuyasha sguainando Tessaiga.

KONGOSOHA!!

Le punte si schiantarono contro Satoruosamu rimbalzando contro la sua corteccia - Ahahahah! Cosa ti avevo detto, hai visto? - bacchettò il demone albero ad Inuyasha che lo guardava infuriato.

- Solo fortuna la tua! Ora vedrai se non ti faccio niente! - gridò Inuyasha con Tessaiga nera.

MEIDO...

A CUCCIA!!

Kagome gridò così forte da sbalordire anche il demone albero, che sorrise. Inuyasha si rialzò ponendo Tessaiga nel fodero - Stupida, devi smetterla di urlarmelo, mi ucciderai una di queste volte - urlò allontanandosi con un sorrisetto, guardandola.

Kagome raccolse i rami incamminandosi anche lei - Aspetta - bisbigliò l'albero - Allora non mi ero sbagliato - aggiunse.

- Su cosa? - domandò incuriosita Kagome.

- Su di voi, vi amate davvero - disse sorridendo compiaciuto.

- N-No! Cosa te lo fa pensare? M-mah io ed Inuyasha...

- Non serve mentire, l'ho letto nei vostri pensieri quando mi avete impugnato, dovresti dirglielo - spiegò Satoruosamu.

- Non so, Inuyasha, io come potrei - sospirò Kagome con voce rauca.

- Se lo ami devi dirglielo, lui ti ha atteso tre anni, non passava giorno senza pensarti, avrebbe scavato dentro al pozzo se sapeva che avrebbe potuto raggiungerti e forse lo ha fatto, ahah... Comunque so che ci sono cose che ti preoccupano, lui è un mezzodemone, avete ostacoli difficili da superare, ma nulla è impossibile, se ho imparato una cosa nella mia vita è che voi umani siete imprevedibili, trovate una soluzione a tutto. Guardati, sei riuscita ad riattraversare il pozzo per raggiungerlo e ora cosa vorresti fare? Aspettare? Avete atteso tre anni, mi sembra tanto, su vai da lui e diglielo - disse il vecchio demone albero muovendo i rami come per indicarle di andare.

Kagome sorrise e si incamminò verso Inuyasha prendendolo per mano, camminando al suo fianco tornando al villaggio.  

Il filo rosso del destinoWhere stories live. Discover now