Punti

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Edward corse al fianco di Bella. Era incapace di gestire il ringhio profondo che risaliva dalla gola. Rabbia, delusione e paura: questi erano i sentimenti che si alternavano nella sua mente. Come era potuto succedere? Jasper non aveva mai dato segni così evidenti di poter perdere il controllo, eppure era bastato il sangue di Bella per farlo crollare. Edward non trovava modo di perdonarlo né di perdonarsi. Aveva giurato a se stesso che avrebbe tenuto al sicuro Bella, che l'avrebbe protetta... invece, il pericolo era giunto proprio nel luogo dove si riteneva più al sicuro: la sua casa.

Il vampiro guardava la ferita sul braccio di Bella, incapace di trattenere la sete. Non avrebbe perso il controllo, questo lo sapeva, eppure il suo corpo dava segnali contrastanti: le pupille erano dilatate e i muscoli tesi. Aveva dovuto smettere di respirare. Prese in braccio Bella per portarla vicino al tavolo della cucina dove Carlisle l'avrebbe medicata. Vi erano troppi vetri nella ferita e andavano rimossi. Voleva starle accanto ma anche Carlisle si era accorto di quanto stesse soffrendo. La sete e la paura lo stavano divorando dall'interno.

"Vai a parlare con Jasper, Edward, si starà tormentando per quello che è successo". Non voleva. Non credeva che avrebbe avuto la forza di tranquillizzare Jasper dopo quello che aveva fatto. Non pensava nemmeno di poter essere in grado di perdonarlo.

Eppure, Jasper aveva involontariamente acceso una lampadina su un angolo buio della mente di Edward. Il vampiro aveva sempre considerato l'idea di porre fine alla sua storia con Bella se avesse avuto anche solo il sospetto di poter causare la sua morte e, Jasper, aveva creato l'imponderabile. Edward non avrebbe mai considerato la sua famiglia un pericolo e avrebbe continuato a sottovalutare il rischio. Grazie a Jasper aveva avuto l'occasione per guardare in faccia la realtà: la storia fra una mortale e un vampiro non poteva funzionare. Ci aveva provato –solo Dio poteva sapere quanto- ma aveva fallito. Non per causa propria né per colpa di Bella: semplicemente, si era scontrato contro la realtà, svegliandosi da uno splendido sogno.

Decise di dar retta a Carlisle e si recò da Jasper. Era sulla terrazza, accovacciato in un angolo e guardato a vista da Emmett. Quando lo vide, tutta quella rabbia che credeva di provare si dissolse, lasciando il posto alla pietà. Sapeva quanto fosse difficile lottare contro la bestia, quanto la sete potesse diventare incontrollabile e Jasper aveva lottato con tutte le sue forze fino a quella sera. Edward capì che doveva essere grato alla propria famiglia per non avergli mai rinfacciato il fatto di aver chiesto un simile sforzo. Lui aveva portato un'umana in casa e aveva preteso che tutti mostrassero lo stesso autocontrollo che lui stesso faticava a mantenere. Era stato un egoista.

Lentamente si avvicinò a Jasper, chiedendo a Emmett di lasciarli soli. Per pochi istanti Edward lesse la mente di quel vampiro che si stava tormentando davanti a propri occhi, leggendovi uno strazio immane. Si accovacciò di fianco, rimanendo in silenzio e aspettando che fosse Jasper a parlare.

"Edward... io non... scusami". Vi era un dolore e un rimorso tale che nemmeno Edward avrebbe saputo gestire.

"Non posso dirti che non è successo nulla, Jasper, sappiamo entrambi che non è così. Però, permettimi di scusarmi con te. Ho preteso che tu e tutti gli altri vi adattaste a Bella ed è stato mostruoso chiedervelo. Mi spiace di averti portato a questo, credimi". Edward e Jasper si guardarono negli occhi per qualche istante, accettando entrambi le scuse dell'altro.

"Bella come sta?", chiese Jasper, preoccupato.

"Sta bene. È con Carlisle ora".

"Ah, quanto vorrei avere la vostra forza. Sai, Edward, quanto io invidi te e Carlisle? Mi tormento da troppo tempo, ormai. Credevo fosse più semplice adattarmi alla nuova dieta ma è... difficile". Jasper era stato l'ultimo a convertirsi, incoraggiato da Alice e supportato da tutta la famiglia. Il passaggio dal sangue umano a quello animale non era per tutti immediato, anzi. Richiedeva una gran forza di volontà e Jasper l'aveva dimostrata.

"E' la prima volta che perdi il controllo. Può accadere e non devi fartene una colpa. Semmai, sono io il vero colpevole qui", disse Edward a fil di voce. Il silenzio di Jasper confermò al vampiro che le sue paure erano reali.

"La lascerai, vero?". La domanda di Jasper lo colpì in pieno stomaco.

"Sbaglierei?"

"Non lo so, Edward. Tu e Bella siete davvero unici insieme. Lei ti ama tanto, non ho mai visto un amore così forte. Ma..."

"E' umana", Edward concluse la frase di Jasper.

"Già".

Non c'era via d'uscita da quell'impasse. Fin tanto che Bella rimaneva umana, era in pericolo.

"Perché non la trasformi? Renderebbe tutto più facile per lei, per te... per tutti". Era la prima volta che loro due affrontavano la questione anzi, era la prima volta che Edward ne parlava seriamente con un membro della famiglia.

"Tornassi indietro, Jasper, e ti venisse data una scelta, cosa faresti? Sceglieresti ancora l'immortalità?". Jasper non aveva mai pensato a quella cosa: lui era stato trasformato, come tutta la famiglia Cullen, contro la propria volontà. Nessuno gli aveva offerto una scelta.

"Non credo che sceglierei di essere un vampiro, Edward".

"Era la risposta che mi aspettavo. Ora capisci perché non posso trasformarla".

Edward rientrò in casa venendo pervaso dall'odore del sangue di Bella. Carlisle aveva terminato di medicarla e stavano parlando del giorno in cui il dottore aveva deciso di trasformare Edward.

Voleva riaccompagnare a casa Bella, eppure faticava a guardarla negli occhi. Come poteva amarlo fino a quel punto? Fino al punto di passare sopra a ciò che era accaduto quella sera?

Attese che Bella si cambiasse la maglietta aiutata da Alice e rimase immobile accanto alla porta d'ingresso. Esme gli rivolse un sorriso materno al qual non rispose. Nemmeno quando Carlisle gli mise una mano sulla spalla ebbe una reazione. Tutti, in quella casa, sapevano che Edward stava prendendo la decisione più difficile di tutta la sua vita.

Per tutto il tragitto dalla casa al pick up, Edward non proferì parola. Temeva di poter esplodere, di poter dire o fare cose di cui si sarebbe pentito. Ma Bella non poteva rimanergli seduta al fianco senza parlare con lui.

"Dì qualcosa", lo implorò con le lacrime agli occhi.

"Cosa vuoi che ti dica?". Era freddo, distaccato. Lui aveva preso la sua decisione e stava convincendo se stesso che fosse la scelta migliore.

"Che mi perdoni per essere stata così... Se fossi stata più attenta tutto questo non sarebbe successo". Edward scosse la testa, incredulo.

"Bella, se fossi stata a casa di Mike Newton, assieme a Jessica, Angela e agli altri tuoi amici normali, cosa avresti rischiato? Di non trovare le bende? Magari Mike Newton ti avrebbe tenuto la mano mentre ti ricucivano e sarebbe rimasto là senza dover lottare contro l'istinto di ucciderti. Non pensare che sia colpa tua, Bella. Non faresti altro che rendermi ancora più nauseato di me stesso". Edward aveva dato voce alla propria frustrazione usando un tono più duro di quanto volesse. Eppure, ciò che aveva detto era la verità e, sebbene gli bruciasse come il fuoco, se Bella fosse stata con quel... Newton non le sarebbe accaduto nulla di male.

Continuò a guidare guardando il buio. Era come se una parte di lui lo stesse tenendo lontano da Bella. Era arrabbiato, frustrato, impaurito... ma quella parte, profonda e silenziosa, lo stava condizionando. Ebbe la sensazione di distacco e di rottura.

Giunti casa di Bella, la ragazza insistette per avere un bacio e lui cedette. La baciò con tutto il dolore che gli lacerava l'anima. La guardò addormentarsi fra le proprie braccia, anche lei tormentata.

Nel buio della camera da letto, nel silenzio di Forks, Edward Cullen aveva preso una decisione. Si sarebbe ucciso piuttosto di fare del male a Bella, ma forse poteva darle l'opportunità di essere davvero felice.

Lo sguardo, vuoto e triste si posò su Bella che dormiva con la fronte corrucciata fra le sue braccia. L'amava, più di quanto avesse mai creduto possibile.

L'amava a tal punto da farsi da parte.

Lamava così tanto da preferirla nelle braccia di un altro piuttosto che in pericolo ancora una volta.


L'amava così intensamente da dirle addio.



Edward's New MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora