Uccidetemi!

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Volterra era avvolta dalle tenebre. Edward aveva atteso che il sole calasse del tutto prima di avvicinarsi alla grande piazza che si apriva davanti al palazzo dei Volturi. Camminava lentamente sui sanpietrini, senza emettere alcun rumore, e guardava dritto davanti a sé. I suoi occhi erano ormai neri come la notte che regnava nel suo animo e le labbra erano pallide. Troppo tempo era trascorso dall'ultima volta che si era nutrito, ma poco importava visto il motivo per cui si trovava in Italia. Voleva morire e non avrebbe opposto resistenza. Sperava solo di poter convincere Aro.

La piazza circolare era pressoché deserta, le luci artificiali ne disegnavano i contorni. La grande fontana troneggiava solitaria e lo zampillare dell'acqua aveva un ché di malinconico, mentre dalle finestre, che si affacciavano sulla piazza, pendevano drappi rossi. L'indomani si sarebbe tenuta una manifestazione, un corteo per festeggiare San Marco, il patrono della città, ma a Edward non interessava. Non avrebbe visto il corteo o lo avrebbe usato per essere ucciso: in entrambi i casi sarebbe morto e poco importava se lo avrebbe fatto fra gente in tunica rossa. Si fermò a guardare la fontana, a seguirne le linee. Nell'acqua vide riflesso il volto di Bella che lo accusava: i suoi occhi erano carichi di rancore e gli gridavano tutta la rabbia di cui erano capaci.

"Perdonami, se puoi", sussurrò a fil di voce. Non si sarebbe mai perdonato di ciò che aveva fatto, di ciò che aveva causato all'amore della sua vita, e solo la morte avrebbe potuto mettere la parola fine a tutto quanto. Sollevò gli occhi cercando il Vicolo Mazzoni dove Aro, Caius e Marcus avevano la loro dimora e s'incamminò.

Il grande portone era aperto e venne accolto da una luce fioca. Alcuni suoni provenivano da qualche parte e lui poteva avvertirne l'eco. Seguì l'odore di sangue, così forte da fargli stringere la mascella e dopo alcuni metri imboccò un ascensore. Edward sapeva dove trovare i padroni di casa, lo aveva sempre saputo da quando Carlisle gli aveva raccontato della sua permanenza in Italia, perciò si mosse con sicurezza. Quando le porte dell'ascensore si aprirono, Edward si trovò davanti ad un lungo corridoio. Mettendo un piede davanti all'altro camminava con la schiena dritta e lo sguardo fiero, consapevole di ciò a cui stava per andare incontro. Credeva che Aro avesse già avvertito la sua presenza e che lo stesse aspettando nella sala grande, dove tre troni lo attendevano incombenti. Appena fu abbastanza vicino alla porta a doppio battente, questa si aprì lasciando Edward libero di proseguire la sua marcia al cospetto dei Volturi.

Erano tutti lì e lo fissavano compiaciuti. I primi con i quali Edward incrociò lo sguardo furono alcuni vampiri dei quali ignorava il nome, probabilmente burattini al servizio di Aro, seguiti da due occhi famigliari: Jane. Era stata trasformata quando ancora era una ragazzina, forse dodici o tredici anni, ma il suo dono l'aveva resa una risorsa fondamentale per Aro. Lei era capace di provocare dolore senza alcun contatto fisico. Per certi versi, aveva molto in comune con Kate anche se la cugina di Denali non l'aveva mai usato con il sadico piacere di fare del male. Accanto a Jane c'era l'inseparabile fratello Alec. Entrambi erano stati trasformati da Aro, estasiato dalle loro potenzialità come vampiri: se Jane provocava dolore, Alec era capace di privare chiunque dei propri sensi. Insieme erano l'armata più temibile al soldo dei Volturi.

Edward cercò di ignorare gli sguardi carichi di malvagità dei due fratelli e tirò dritto, verso il centro della stanza, dove Aro, Caius e Marcus lo attendevano. Erano in piedi e lo osservavano con curiosità.

Quando fu a pochi metri da loro, Edward si fermò e fece un breve inchino, provocando una risata compiaciuta ad Aro.

"Mio caro Edward Cullen!", disse il vampiro, scandendo ogni singola parola, accarezzandola come fosse fatta di velluto. "Per noi è un piacere averti come ospite nella nostra umile dimora". Aro aprì le braccia in segno di benvenuto.

Edward's New MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora