Capitolo 19

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Asmodeo mi prese per mano per poi attirarmi a se prendendomi in braccio. Io squittii dalla sorpresa mentre lui fece una lieve risata.

-Pronta?- mi chiese.

Sapevo a cosa si riferiva. Sorrisi al pensiero, mi sarebbe piaciuto farlo di nuovo. Correre come forsennati per i corridoi ad una velocità tale da farti arrivare il cuore in gola.

-Pronta- annuii con decisione.

Lui piegò un attimo le ginocchia e poi partì di scatto. Ridevo mentre vedevo di sfuggita le facce sfocate dei passanti sconvolte, molti si buttavano al lato del corridoio per non essere investiti e ad una gli si era alzata la gonna per lo spostamento d'aria provocato. Bhe...non è che ci volesse molto dati i soli 20 centrimetri di stoffa.

Risi di gusto per tutto il tragitto e quando stavamo per sorpassare il cancello Asmodeo mi strinse a se per non farmi vedere dove andavamo. Devo ammettere che quel contatto mi ha parecchio innervosito anche se ho potuto bearmi un attimo del suo battito lento e regolare e del suo dolce tepore stretta nel suo abbraccio.

Appena al di là dei folti alberi potevo vedere uno spiazzo pieno di erba e coperto di fiori, ora chiusi per via della notte. Appena sorpassammo la cupola che i rami formavano sopra di noi proteggendoci fummo investiti da una pioggia scrosciante. Io non aspettandomelo spalancai la bocca e mi rannicchiai per trovare un po' di calore nel suo petto. Lui, probabilmente divertito dalla mia reazione, si mise a ridere. Sentivo la sua risata rimbombare nel suo petto e ciò mi rese felice, io potevo renderlo felice.

Arrivati al centro del campo Asmodeo mi fece scendere e mi fece poggiare i piedi nella terra. I piccoli tacchi affondavano nel terreno morbido quindi decisi di toglierli e di lanciarli da qualche parte, non importa dove, ora volevo solo correre. Correre in quell'immenso prato, sotto la pioggia e al chiaro di luna con un bellissimo demone.

Appena poggiati i piedi nudi per terra iniziai a fare giravolte e ridendo, beandomi di quel bellissimo momento di pace. Asmodeo mi guardava da lontano con un sorriso accennato.

-Forza vieni! E' così bello!-

Lui si avvicinò pian piano a me, le mani nelle tasche e il sorriso sempre accennato. Arrivatomi di fronte mi guardò intensamente e ampliando ancora di più il sorriso, con un gesto veloce, mi spalmò la terra bagnata sul naso.

Io mi tirai indietro di scatto e mi tolsi il fango per poi spalmargliela ben bene su tutto il viso. Lui cercò di liberarsi ma per fortuna fui veloce tanto da riuscire nel mio intento.

Risi e iniziai a correre lontano da lui per paura di cosa potesse farmi, purtroppo il vestito troppo lungo si infilò sotto i miei piedi facendomi inciampare e cadere di faccia nel fango. Mi rialzai con tutta la parte davanti del corpo tutta piena zeppa di terra ed erba.

Asmodeo scoppiò in una risata fragorosa e si piagò portando le mani alle ginocchia per sorreggersi. Io incrociai le mani arrabbiata e gli dissi -Ah ah ah, davvero divertente-

Lui smise a fatica di ridere per dire -Non sai quanto!-. Poi riniziò nuovamente.

Io allora approfittando del momento, alzando questa volta la gonna leggermente da terra per non inciampare di nuovo, corsi verso di lui e mi aggrappai con tutta la forza a lui buttandolo per terra.

Scoppiai a ridere.

-Adesso si che siamo pari!-

-Non tanto, io sarò pure sporco su questa parte del corpo ma adesso tu sei completamente sudicia-

-Ah ah ah. Siamo pari, punto-

-Come vuoi- poi si voltò dalla mia parte e aggiunse -Però devo ammettere che quei fiorellini spiaccicati i mezzo al fango che hai sul vestito danno un tocco di classe-

L'angelo peccatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora