Capitolo 8

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Mi sono addormentata appena salita sul aereo e dopo due ore la nonna mi ha svegliato sgridandomi perchè secondo lei noi giovani non sappiamo fare altre che dormire che non combineremo mai niente nella vita mentre io gli rispondevo- È tu che hai lavorato e lavorato e non hai combina un cazzo ..questa come me la spieghi?-Poi sghignazzai per la sua faccia arrabbiata e uscimmo dall' aeroporto di Liverpool ( spazio autore ..nel caso abbia lasciato scritto nei capitoli precedenti che i nonni di Jo abitano a Londra sappiate che ho deciso di cambiare città) per prendere il taxi dove restammo in silenzio senza nemmeno guardarci( capisco perchè mamma Angela gli odia..va).
Arrivammo davanti ad un condominio da vecchi, affianco a una villetta, diviso in quattro piani e su ogni piano due appartementi...che merda di casa.
Saliamo le scale che puzzano di muffa e intanto che trascino le valigie una vecchietta esce dalla porta urlandomi con la voce rocca di camminare piano.
Rido dentro di me ma comunque ubbidisco.
Arriviamo all' ultimo piano e il nonno apre la porta dopo infiniti giri di chiave.
Entriamo..arredamento da vecchi..mobili in legno scuro , taparelle anni ottanta , un televisore con una enorme antennna per il segnale , un divano con un telo di plastica sopra come le sedie..why?
-Perchè c' è il telo di plastica sopra - domando al nonno.
-Per tenerli puliti come se fossero nuovi..se rovini qualcosa ti taglio le mani-
Ricevuto..stronzo.
Annuisco con la testa.
La nonna mi tira per il braccio in malo modo e mi fa entrare in cucina..anche questa da vecchi.
- La colazione è alle 7:15, il pranzo alle 13:15 e la cena alle 20:15.
Non sono ammessi pasti al di fuori di quelli prestabiliti-
Wella , che cazzo è un Hotel ..quanto rompono dio mio.
Ma io mangio quando mi pare..andrò a comprare il cibo e lo mettero in cartella e nell' armadio.
- Qui c' è la sala da pranzo però a te non è permesso entrare sono riservati solo alle persone educate-
- Scusate ma se non mi volete tra i piedi perchè mi avete obbligato a venire con voi-la mia voce é secca ed arrogante ..non sono mai stata cosí arrabbiata.
La nonna mi sorride da falsa e mi sistema dei ciuffi ribelli che erano usciti dalla pettinatura che aveva obblicato a farmi perchè secondo lei ero provocante con i capelli sciolti..ma va a cagare.Che pettinatura madonna..sembro la principessa Leila di Star Wars.
- Lo facciamo per il tuo futuro stupida ragazzina hippie-
La fulmino con gli occhi e quando si gira per accompagnarmi a vedere il bagno mi rispettino dicendo- Parlate di educacazione ma i primi che insultano siete voi ..cosa siete esonerati perchè più intelligenti-.
Il nonno si gira e mi tira un ceffono mandandomi a terra.
- Senti puttanella italiana se non vuoi che passi alla cintura e meglio che ubbidisci e non fai la prepotente con noi , hai capito ?-
Lo sfido con gli occhi mentre i trasloccatori trasportano gli scatoloni in camera mia .
- No- Ho un ghigno sulla faccia .
Il nonno mi tira per i capelli e mi trascina fino a un piccolo scabuzzino dove tutto puzza di muffa e mi lancia dentro facendomi cadere.
- Vediamo se così capisci!-Urla sbattendo la porta.
Sono completamente al buio..non vedo nulla .
C' è troppo silenzio..è inquietante.
Esamino quello che mi circonda palpando con le mani..sembra che ci siano cappotti, cerco di infilarmi dietro questi perchè non sento nessuna parete dopo di loro .
Continuo ad andare avanti e mi accuccio perchè il soffitto si abbassa poi vado a sbattere contro a un mobiletto alto circa un metro ..perchè mettere un mobiletto in un posto così irraggiungibile ?
Provo a spostarlo magari nasconde qualcosa ..ho ragione sento una piccola maniglia ..una porta?
Cerco di aprirla ma non succede niente dunque busso e busso ..e cerco anche si sfonadarla invano.
Mi sdraio tra polvere e ragnatele. E aspetto.
Conto i secondi e il sonno comincia a espandersi dentro di me lentamente .Dopo un po' sento aprire la porta dietro di me..io entro senza preoccuparmi di vedere dove arriverá .
Il soffitto è di nuovo alto e quando alzo lo sguardo degli occhi sorridenti e rotondi mi guardano e un sorriso smagliante mi saluta.
-Ciau , chi sei ?-
-Ciao piccolo io mi chiamo Jo e tu?-
Il bambino si fa avanti e aprendo la bocca per parlare vedo che gli mancano dei denti.
-Mi chiamo Julian -
-Che bel nome ..come il tuo sorriso?-
-Si..lo dicono tutti -
-Ma Julian quanti anni hai?-
Fa 4 con le dita..ma a me sembra molto più piccolo.
-Due !-esclama felice.
Rido.-Amore quello che hai fatto te con le mani è 4 ..si fa così due-Chissa che ore sono?
-Julian ma hai un orologio in casa ?-
-Sì, nello studio.. il papà ne ha uno-
-Grazie..mi accompagni ?-
Annuisce e mi prende per mano.

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