Capitolo 12

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Ascolto una chitarra suonare..è la chitarra di George .
Apro delicatamente gli occhi e scopro di essere su della paglia.
Osservo intorno e poi le dita lunghe e magre di George che si muovono sulle corde.
Non si è accora accorto che mi sono svegliata..a proposito : Cosa è successo?
Resto in silenzio e capisco che il brano è Hotel California degli Eagles..un gruppo fantastico.
Senza rendermene conto canto il ritornello e George si gira di scatto sorpreso e mi abbraccia.
-Come ti senti Jo?-
Mi accarezza i capelli e anche se all' inizio sono rigida poi mi lascio andare.
Sento una fitta alla pancia e quindi mi ripiego su me stessa dal dolore.
-Amore , rispondimi ..stai bene?-
Non rispondo perché le parole sono bloccate nella mia bocca.
Arriva qualcuno con una camminata rapida .
-Ecco , quello che mi ha chiesto signore-
Il maggiordomo porge a George un vassoio con delle fette biscottate dorate e un bicchierone di  aranciata.
-Tieni ..questi ti dovrebbero dare un po' di forza-
Il mio stomaco brontola rumorosamente e io arrossisco.
Afferro una fetta e la mangio velocemente come se temessi che mano a mano che passa il tempo il cibo sparisca.
Divoro tutto quello che è commestibile e mi sento più forte.
-Da quanto non mangi?-
Alzo gli occhi e George mi studia preoccupato.
-Ehm..sta mattina non ho fatto colazione-Rido cercando di essere più naturale possibile ma lui sembra non credermi ma comunque non insiste.
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Ho passato tutta la giornata con George fino a qualche minuto fa quando il maggiordomo mi ha chiamato dicendo che i nonni mi stavano aspettando nel parcheggio.
Sono sull' auto e mi osservo le gambe..sono dimagrita..e tanto.
-Ho visto che tu e George andate molto daccordo, o erro?-
La nonna mi osserva dallo specchietto retrovisore.
Annuisco.
-C'è qualcosa tra voi due ?-
Come mai non sembra arrabbiata?
-Ehm..si..però non ufficialmente-
Squilla il telefono della nonna che guarda chi é sul video ma non risponde rifiutando la chiamata.
-Chi era?-Magari era mio fratello..
-La curiosità cara stupida hippie, non è mai una bella cosa!-
Sbuffo e mi appoggio al finestrino per guardare fuori.
C' è molta gente oggi sui marciapiedi.
-Cosa sono tutti sti negri?-
Il nonno osserva gli africani con i cartelloni in mano con diaprezzo..
Non mi stupisco che sia anche razzista.
Per cosa protestano , però?
Cerco di leggere le scritte colorate ..
"Un tetto e un lavoro..chiediamo troppo?"
Un ragazzo urla con il megafono incoraggiando le persone a continuare la protesta.
Un bambino tiene uno striscione insieme a persone di altre nazionalità.
" Se una fabbrica si rifiuta di assumere persone non inglesi ,dove finirà il nostro mondo?"
Guardo facce di donne orientali e uomini sudamericani, ragazzi marocchini e bambine indiane..
tutti insieme che protestano ..uniti per ottenere un loro diritto ..uniti come una grande famiglia.
Vedo un ciuffo marrone chiaro di un inglese..è John.
Lo osservo mentre il nonno guida lentamente in mezzo alla folla.
Il papà di Julian si accorge di me e corre, sostenendo anche lui un cartellone ,verso il mio finestrino che piano piano abbasso cercando di non farmi vedere dai rompiscatole seduti davanti a me.
-Vieni?!-John mi urla e senza preoccuparsi dei nonni aprendo la portiera.
-Cosa stai facendo ragazzotto?-
Il nonno è furioso ..si gira verso di me e cerca di acchiaparmi per i capelli ma
John mi afferra la mano e favendomi uscire dal veicolo incomincia a fuggire a zig zag , cercando di non schiantarsi contro i poliziotti che intanto sono arrivati.
Rido ..non so perchè ..forse la liberta!
Urlo - Facciamo la pace, siamo tutti fratelli ..aiutiamoci gli uni con gli altri!-
John si gira verso di me mentre io mi fermo sentendo di nuovo le fitte alla pancia.
- Stai bene?-
Mi guarda con gli occhi sbarrati ..ha paura.
Mi sento svenire e so che sto per cadere a terra ma dei poliziotti con il manganello si avvicinano a noi picchiando chiunque sia davanti a loro quindi John mi solleva e ricomincia a correre più veloce di prima .
Il mio respiro è aumentato di velocità quando ho sentito le mani di John afferrarmi e ora il cuore sembra esplodermi dentro il petto .
Mi cadono i tacchi che indossavo e non mi fermo a raccoglierli ..anzi sono più contenta di stare scalza.
Sento un venticello fresco sul viso e respiro socchiudendo gli occhi mentre John svolta un angolo.
Si ferma e ride mentre mi rimette giù .
Mi guardo i piedi nudi e muovo le dita poi osservo la bocca del sorridente John ..Julian è uguale a suo padre.
John smette lentamente di ridere e viene verso di me ..più vicino di quanto fosse già prima.
Faccio un passo indietro ma c' é un muro a bloccarmi.
Appoggia le braccia a lato della mia testa.
Mi bacia la fronte , poi la guancia e qui restiamo fermi mentre lui mi stringe tra le sue forti braccia .
Mi avvicino alle sue labbra sottili ma riestiamo bloccati ..lui è sposato e ha un figlio..non posso rovinare la sua famiglia.
Mi stacco da lui che mi prende la mano per non lasciarmi andare via.
-John..non possiamo..tu sei sposato e hai un figlio..rovinerei la tua famiglia..-
La mia voce è triste ma allo stesso tempo convinta.
Non voglio far soffrire il piccolo Julian ..
-Non rovineresti nulla..mia moglie ...io e lei litighiamo molro spesso e anche se ti sembra stupido o sciocco ma ..io continuo a pensare a te .
Nella mia mente ci sono solo i tuoi capelli un po' rossicci , le tue dolci lentigini, i tuoi occhi profondi di un colore perennemente incerto..a momenti è marrone, in altri grigio..in certi secondi pare ambra e poi verdi ..Sono ipnotizzato da te ..-
Resto in silenzio mentre un' auto passa con la musica a manetta, "Best of my love" degli Eagles.
Cosa faccio ?
-John..perfavore prima di prendere decisioni..conoscimi meglio ..magari non sono il tuo tipo e tu lasceresti tua moglie per niente-
Resta a riflettere e poi annuisce.
Gli afferro il polso dove tiene l' orologio .
-Sono le 20 ..che facciamo..io non posso ritornare a casa , i nonni mi ucciderebbero-
John spalanca la bocca.
-Tu abiti con i nonni?-
Faccio di si , con la testa mentre penso a le mie mamme che ora non ci sono più.
Mi scende una lacrima..voglio ritornare da mio fratello e dai miei amici.
Sento una goccia fredda dunque alzo la testa e noto che il cielo è tutto annuvolato .
- Corri..ora arriva il diluvio universale!-
John ride mentre mi afferra la mano e si muove veloce sotto la pioggia che improvvisamente inizia a schizzare pesantemente.
Salto le pozzangere ancora scalza e prego di non pestare nessun vetro .
Da piccola camminavo sempre scalza d' estate ma una volta mi inficcai nel tallone un chiodo ..che male!
Mi ricordo che scoppiai a piangere mentre mamma Angela allarmata dalle mie urla mi prese in braccio e mi porto al pronto soccorso.Ripenso a tutti i momenti con le mie mamme e mi escono da sole le lacrime..Penso a quando andavamo ai concerti e alla prima canzone che cantai in pubblivo a 7 anni a un Karaoke con loro e mio fratello " Hotel California "...La stessa che mi ha cantato stamattina George.
Sento una stretta al cuore..ho tre ragazzi che mi fanno la corte e a nessuno gli impedisco...che schifo di persona sono diventata?
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Esco dal bagno di John .
Ho indossato dei vestiti puliti ..i vestiti della moglie di John.
-Oggi a casa ci siamo solo io e Julian , che è appena arrivato ..prima era con la nonna , vuoi rimanere qui a mangiare e a dormire?-
Sorrido a  Julian che spunta da dietro le gambe di John .
-A cena rimango volentieri ma a dormire ..non se ne parla-
Julian mi abbraccia e io ricambio il saluto.
-Perchè?-John sorride malizioso.
- Perchè ho paura di te e me -

Spazio dello scrittore:
Come probabilmente saprete il 19 gennaio è morto Glenn Frey , il chitarrista degli Eagles .
Vorrei che con le canzoni che ho scritto nel libro si ricordasse il suo talento come con tutti gli altri cantanti che descrivo nei vari capitoli.
Grazie
                      Grace
P.s.
Lasciate commenti , mi piace e seguitemi perfavore..io ricambio tutti quelli che mi seguono quindi non fatevi problemi.
Grazie e ciao.

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