Capitolo 11

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-Ciao Jo -
John sta correndo verso di me e quando mi è davanti mi cinge la vita e mi fa girare intorno a lui poi mi abbraccia.
Sento il suo profumo di menta peperita..oddio quanto mi piace.
Mi metto sulle punte per baciarlo ma al suo posto c' è George che appoggia le sue labbra calde e che sanno un po' di caramello sulle mie e io chiudo gli occhi..ma poi lui si irrigidisce e allora lo guardo mentre  si stacca da me e scappa.
Le lacrime incominciano a minacciare di uscire mentre io scovolta tremo ininterrottamente.
Perché sia John che George se ne sono andati?..Che cosa ho fatto ?
Quando mi giro c' è Francesco bianco come una pezza che mi scruta con odio ..
le ginocchia mi cedono ..cosa faccio?
Cado a terra e incomincio a urlare di dolore, frustazione e nostalgia dalla mia famiglia, i miei amici e la mia Italia.
Gocce salati,  abbondanti  e calde mi rigano la faccia  mizzandomi i vestiti mentre resto inginocchiata e grido dando dei forti pugni al pavimemto , rotolo a terra , come quando i bambini viziati fanno i capricci perchè non gli compri il gioco che hanno chiesto, per il nervosismo e la voce della nonna mi chiama " Idiota ..per dio cosa fai a terra, alzati piantagrane"
Resto nella mia stessa posizione e la mando a quel paese , mi arriva un ceffone violento in pieno viso e sento improvvisamente bollente dove prima c' era il suo palmo..probabilmente sono rossa e mi avrà lasciato il segno delle cinque dita sulla mia pelle chiara e le gote rosate.
Aprò gli occhi..era tutto un sogno, ..tranne la nonna e il ceffone.
Cerco di riprendermi ma la nonna mi  prende per la treccia che ho fatto ieri sera prima di andare a letto .
- Cosa fai , sei sorda ? Vai a prepararti scansa fatiche!-
Che vita di merda!
Voglio ritornare da mio fratello.
Penso a pochi giorni quando io e i miei amici ci divertivamo in quella che era casa mia.
Ubbidisco prendendo i vestiti che la nonna mi lancia ed entro nel mio piccolo bagno che ieri mentre i nonni cenavano tranquilli e beati ho sistemato perchè ero in castigo .
Il mio stomaco brontola e uno strano senso di nausea e svenimento si possiede di me.
Perdo l' equilibrio..non ho molta forza .
Probabilmente oggi non mi faranno nemmeno fare colazione visto che è tardi ..cosa ho fatto di male, prima le mie mamme poi i nonni ..Cosa ho fatto per meritarmi ciò?
Mi lavo e guardo i lividi lascuati sulle gambe dal nonno che ieri mi ha lasciato tirandomi un calcio e il rossore del ceffone di prima.
Metto molto fondo tinta per nascondere la mano che ho sul viso che pare ora uno di quei quadretti che si fanno all' asilo dipingendo con la tempera ma senza pennelli , lasciando impronte di mille colori vivaci su un foglio che prima era di un bianco neutro .
- Veloce- il vocione del nonno mi fa sobbalzare facendomi cadere la boccetta di profumo che si  frantuma con tintinnii e rendendo l' aria lavanda e gelsomino.
Appoggio le mani sulla fronte e guardandomi intorno preocupata decido di lasciare perdere .
Esco velocemente dal bagno e arrivo in sala dove i nonni impazienti guardano l' orolofio sulla soglia della porta.
Usciamo di casa e i nonni vanno velocemente a prendere la macchina e mi lasciano sola davanti al cancelletto del condominio con la loro..ehm..nostra vicina che ho conosciuto ieri: la signora Ono.
La guardo mentre prende la posta e sbuffa rumorosamente nella vista delle bollette.
Si volta verso di me con un sorriso a trentadue denti..bè a dentiera di trentadue denti( finti).
Sbatte le ciglia dei suoi occhi a mandorla che paiono lunghe fessure .
-Signorina Fornaciari , è un piacere rivederla-
Seguo con lo sgardo i suoi lunghi capelli neri mentre dei passi si fanno vicini a noi .
Sono passi leggeri con un ritmo regolare , resto ad ascoltarli come se fossero una musica stupenda.
-Anche per me è un piacere riverla signora Ono-
Dico un po' distratta.
-No, perfavore chiamami Yoko..se mi dai del lei mi senti vecchia-Ridacchia e io faccio lo stesso per un breve momento finche non sento una mano forte e grande sulla mia spalla.
-Ci rivediamo signorina Fornaciari , dopo il strano nostro incontro dell' altro giorno non ho fatto che pensare al suo bel viso -Mi accarezza le guance che si infuocano sotto il suo tocco.
-Bene , signorina Fornaciari.La lascio con questo bel giovanotto-
Ride lasciandoci soli.
Mi osservo intorno sperando di non vedere i nonni.
-Si , ci rivediamo Signor..-
-No , chiamami semplicemente John-Esclama mentre mi sistema una ciocca di capelli .
Deglutisco a fatica e lui si avvicina sfiorandomi con le dita la schiena e passando lentamente sulla colonna vertebrale..rabbrividisco.
No, non posso è già sposato.
Mi sposto ancora con il respiro e il cuore veloci.
-Come sta il piccolo Julian-
Chiedo , per cambiare discorso e John sembra meravigliato .
-Piccolo?Non è poi così piccolo ..è più..-Incomincia a patlare ma non lo ascolto perchè l' auto dei nonni si sta avvinando.
-Si , hai ragione ..bè ora devo andare , Ci..-
Faccio per salutarlo ma una donna bionda lo chiama dal balcone e lui scappa veloce voltandosi prima di entrare nella sua villetta per guardarmi.
-Sbrigati..vuoi stare li impalata per tutta la vita?-
La nonna abbassa il finestrino e dunque apro la portiera sendendomi sul sedile che sa di detersivo al limone e mandarino.
Accendo il cellulare che ho nascosto in tasca prima di uscire e guardo i mille messaggi arrivati dai miei amici, Fabio e Francesco..non riesco a lasciarlo.
~ Amore mio , come va?;mi manchi♡; oggi io e gli altri abbiamo suonato ad una festa di compleanno..ora ho preso il tuo posto..spero non ti dispiaccia ; rispondimi;..~
Rimando a bocca aperta  ...sta male per me .
Appoggio la fronte al finestrino rissistemando il cell. in tasca dopo aver risposto a tutti e dunque guardo fuori gli alberi, le case , la gente passare di fretta ..tutti sono di fretta.
Abbasso le palpabre per un secondo ma probabilmente passano minuti e minuti perchè quando l' auto si ferma siamo nella villa di George..ancora?
Sorrido ripensando al bacio del giorno prima e mi tasto le labbra mentre il maggiordomo apre le portiere e mi sussura in un orecchio che George mi attende davanti al recinto dei cavalli.
Guardo quei maestosi e possenti animali lontani che corrono nello spazio a loro disposizio e affianco a loro vedo una macchiolina nera ..deve essere George.
Cammino nel prato mentre i miei nonni vengono accompagnati dentro casa .
Velocizzo il passo gradualnente fino a correre per metterci meno tempo ma i tacchi che mi ha dato la nonna mi fanno inciampare nell' erba anche se tagliata perfettamente regolare.
Mu sfilo le scarle e scalza corro più veloce .
La nausea si rimpossessa di me e mi vien da svenire quindi mi chino nei fili verdi attenta a non macchiare il vestito giallo canarino a pallini bianchi che indodso.
Lo sguardo mi si annebbia lentamente e sento George urlare il mio nome con la voce un po' rocca.

Spazio dello scrittore:
scusate se ci ho messo tanto ad aggiornare ma ho avuto dei problemi ..scusate per tutti glu errori che faccio e il disordine dei capitoli..ma alcuni non si erano pubblicati ( 2-8).
Spero che il mio primo  libro vi stia piacendo.
Perfavore, votate , commentate e datemi consigli che gli accetto molto volentieri.
Comunque leggete anche il libro di Tabe00 " Come bolle di sapone " che è stupendo , e poi se avete voglia date un ' occhiata ad un altro libro che inizierò tra un po' di giorni chiamato " La vedova nera"
Grazie.
Grace


La ragazza HippieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora