Una strana caccia

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In una foresta lontana c'era una famiglia di scoiattoli, composta dal padre Zap, la madre Zup e due figli di nome Crip e Crap.  Loro vivevano in pace e in armonia. 

«Alzatevi, è tardi!» gridò nostro padre. «Dobbiamo andare a caccia, siamo rimasti senza maiale. Nonno Ciak si è pappato tutto, perfino la coda di una lucertola!»

«Ma quella coda era la mia colazione!» esclamò Crip. 

Ci alzammo dal letto e scendemmo le scale, in cucina c'era nostra madre che, come al solito, stava cucinando frullato di castagne. «Buon giorno scoiattoloso!» esclamò felice di vederci.

«Scoiattoloso giorno anche a te!» dicemmo entrambi.

Il Nonno Ciak era alle prese con una gallina che cercava di scappare, ma con un colpo d'ascia gli tagliò la cresta. «Stai ferma! Non voglio farti del male, mi serve solo la tua cresta come condimento della mia insalata.»

La gallina non appena Nonno Ciak finì, andò nella fattoria brontolando.

«Nonno Ciak! Non puoi tagliare la cresta alle galline ogni mattina!» dissi.

Il nonno si abbassò raccogliendo qualcosa di bianco che era per terra. «Ma guarda Crap, grazie a me la gallina ha fatto l'uovo per la paura.»

Non appena Papà Zap finì di farsi la doccia, preparò il suo fucile e andammo a caccia.

Crip e io avevano dei piccoli coltellini perché nostro padre ci diceva che siamo dei cacciatori di livello medio rispetto al suo. Ogni mattina ci chiamava per allenarci e andare a prendere da mangiare per la famiglia.

«Odio le foglie che si incastrano tra i miei piedi.» disse Crip brontolando.

«Siamo appena usciti di casa, e tu già inizi a lamentarti. Che scoiattoloso che sei! Ricordati che...» non ebbi il tempo di finire la frase che nel cielo si sentì uno sparo. Papà Zap si avvicinò subito a noi, con gli occhi sgranati ci strinse forte e disse: «Non abbiate paura, state sempre vicino a me che non vi succederà nulla.»

Io un po' di paura l'avevo, perché non era mai capitato che sentissi uno sparo nella nostra foresta, poiché a sparare sono sempre papà e il nonno. 

Un altro sparo. Ma questa volta il cielo diventò rosso, sembrava come un fuoco d'artificio e subito dopo sentimmo ululare.

«Papà, che succede?» dissi con le gambe che mi tremavano. Riuscivo a malapena a tenere il coltellino tra le mani.

«Dobbiamo scappare, presto!» si girò di fretta pronto a correre come una furia. «Correte!»

Io e Crip corremmo velocissimi sentendo ululare sempre più forte, nostro padre ci prese e ci condusse in meno di qualche secondo a casa. Chiuse la porta a chiave, mise un bastone di legno per bloccarla meglio e cercando di prendere fiato, si sedette sconvolto.

«Cos'è successo?» urlò nostra madre preoccupata che nel frattempo le cadde il mestolo dalle mani, sporcato il pavimento di frullato di castagne.

«Zup, dobbiamo andare, presto! Non credo che possiamo rimanere qui ancora per molto.» disse nostro padre alzandosi e tenendo le mani di nostra madre.

Io e Crip ci abbracciammo forte senza capire cosa stava succedendo, ma lui era molto più preoccupato di me. Sembrava che sapesse qualcosa che io non sapevo. «Cosa succede Crip? Perché tremi così tanto?» dissi guardandolo negli occhi

«Stanno arrivando.» disse con la voce tremante. Feci fatica a capire cosa stava dicendo perché lo sussurrò.

Nel frattempo mi girai verso mio padre e vedendolo sempre più preoccupato dissi: «Adesso mi spiegate quello che sta succedendo!»

 «Vostro cugino sta arrivando.»







Un'avventura scoiattolosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora