Il patto

864 53 27
                                    


«Tu...» dissi facendo qualche passo avanti.

Yop era diverso da come me lo ricordavo, era sempre uno scoiattolo molto più alto di noi, ma era fatto più anziano e aveva un bastone in mano.

Crip puntò il fucile contro di lui con aria minacciosa. «Dove sono i nostri genitori e il nonno?»

Lui guardò prima il fucile, poi mio fratello per poi esplodere in una grassa risata. «Credi che sia così semplice?» 

Guardando Yop ridere, Crip era diventato sempre più nervoso. Allungai una mano e abbassai il suo fucile. «Ci penso io.» dissi.

Mi avvicinai a Yop impugnando per bene il coltellino, ma il lupo si mise davanti a lui come segno di protezione.

«Crap, Crap, Crap... credi davvero di potermi spaventare? Qui siete nel mio territorio.» e proprio mentre disse 'territorio' in cielo si aprì un fulmine. «Qui comando io!» urlò. Gli occhi gli erano diventati rosso fuoco e tutto ad un tratto ebbi paura che stesse per fare del male a mio fratello.

Feci qualche passo indietro e mi preparai per la lotta. Feci girare il coltellino tra le mani con scioltezza. «Non provare a toccare mio fratello, oppure la pagherai cara. Dicci subito dove sono!» esclamai.

Quello che era il suo bastone si trasformò in una spada lunghissima tutta rossa, sembrava come se fosse infuocata. Ma avevo un punto a mio favore: Yop era anziano e quindi goffo nei movimenti. Con un colpo secco del mio coltellino, gli feci cadere la spada e addirittura perse l'equilibrio. «Oh no, sono caduto per terra!» esclamò agitandosi.

Presi la spada e lo minacciai. «Parla!»

«Va bene, va bene. Vi dirò dove sono. Ma pretendo qualcosa in cambio.» disse con un sorrisetto di chi la sa lunga. «Voglio che andate nella tana di un Drago, dove al suo interno si trova un rubino prezioso, poiché ha la forma di uno scoiattolo.»

«Quindi vuoi che ti portiamo questo rubino?» chiese Crip.

«No, voglio che mi portate il Drago!» disse.

Guardai Crip sconcertato. Era una richiesta davvero particolare.

Yop alzò gli occhi al cielo esasperato. «Certo che voglio il rubino. Che domande sono?»

«Noi ti porteremo questo rubino solo se tu ci fai vedere che mamma, papà e nonno Ciak stanno bene.» disse Crip.

Yop guardò il lupo facendogli un segno che solo lui comprese. Poi voltandosi verso di noi disse: «Seguitemi.»

Il lupo andò vicino ad un portone grandissimo tutto colorato. Ma non appena inserì un codice diventò nero come il carbone.

Quando entrammo mi sembrava di essere dentro un castello. Quella casa era altissima, sembrava arrivasse fino in cielo. C'erano tantissimi quadri appesi con immagini di Yop, di conigli e una con il lupo. Salimmo al piano di sopra, ma Yop ci fermò prima di salire le scale. «Se ve li faccio vedere voi non dovete muovervi nemmeno di un millimetro da qui. Oppure vi assicuro che io sarò l'ultima persona che vedrete nella vostra vita.» 

Si allontanò di qualche passo e nella sua mano comparve un telecomando che prima non avevo notato. Lo puntò verso di noi con gli occhi socchiusi e cliccò un pulsante.

«No no, non farci del male! No, per favore!» dissi inginocchiandomi.

Crip mi fece rialzare e nell'intera stanza si sentì una melodia che diventava sempre più forte.

«Adesso ballate.» disse Yop.

Alzai un sopracciglio e guardai Crip. «Cosa? Ballare?» disse.

«Ho detto di ballare!» urlò così forte che sembrava che i quadri stavano cadendo per terra.

Mi si rizzò il pelo e la coda. Così feci qualche passo di zumba, mentre mio fratello ballava hip-hop.

«Ragazzi, che ci fate qui?» Mi girai di scatto e vidi nostra madre, nostro padre e nonno Ciak dentro una bolla di vetro. Erano legati in una sedia con dei fili, non potevano muoversi.

«Papà!» esclamai tentando di andare da loro.

Ma qualcuno mi prese il braccio e mi tirò indietro. «Yop ha detto di non muoverci. Restiamo fermi.»

Ad un certo punto la bolla di vetro si vide sempre meno. Stavano scomparendo!

«Vi avevo detto di ballare!» urlò Yop.

Crip riprese con l'hip-hop, mentre io con la zumba. Non appena iniziammo a ballare la bolla ritornò nitida di fronte a noi.

«Questa canzone è bellissima.» disse nonno Ciak cercando di muoversi. «Come si chiama?»

«Worth It dei Fifth Harmony.» disse Yop spazientito. «Andiamo alle cose serie, avete visto che stanno bene. Adesso.. accettate o no il patto?»

Io e Crip ci guardammo continuando a ballare. Accettare il patto era rischioso, ma necessario. Non avrei mai voluto che i miei genitori e il nonno soffrissero. 

«Accettiamo.» dicemmo all'unisono.


Un'avventura scoiattolosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora