L'incontro con Yop

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«Crip! Qui non c'è nessuno!» dissi piangendo.

Mio fratello scese velocemente le scale e mi consolò dicendomi: «Non ti preoccupare, non possono essere scomparsi. Andremo a cercarli nella foresta, però prima ci dobbiamo attrezzare.»

Crip era sempre stato un fratello coraggioso, anche se ultimamente ero io quello che dava coraggio a lui. La sua vicinanza mi è sempre stata d'aiuto e gli voglio un bene dell'anima e per questo riusciremo a riprenderci i nostri genitori e nonno Ciak insieme.

Mi asciugai le lacrime facendomi coraggio e andammo a prendere le armi nella stanza di Papà Zap. La stanza era scoiattolosamente piena di attrezzi da caccia. Crip prese il fucile, io i coltelli. Prendemmo anche qualcosa da mangiare nell'eventualità che non saremmo tornati a casa, e varie altri oggetti che potevano esserci d'aiuto.

E così ci addentrammo nella foresta, ma la paura si impossessò di me. E non riuscii più a proseguire. Crip che era avanti di un paio di passi, si girò non vedendomi al suo lato. «Che succede?» disse preoccupato.

«E se non fosse la cosa giusta? E se non è stato Yop a prendere loro? E se fossero andati semplicemente a caccia?» non riuscii più a fermare le mie continue domande.

Crip si avvicinò e mi mise le mani nelle spalle. «Ascolta, se fossero andati a caccia, ci avrebbero lasciato un messaggio. Se è stato Yop avremmo sentito un altro sparo durante la notte, come ci disse Papà. Ma nulla di tutto questo è accaduto quindi la cosa giusta da fare è proseguire e andarli a trovare.» Mi guardò dritto negli occhi e mi trasmise un coraggio mai avuto prima. 

«Hai ragione. L'unica cosa che voglio è trovarli e mettere fine a tutto questo.» Così continuammo a camminare pronti ad ogni possibile pericolo.

Dopo vari minuti sentii un rumore. Mi girai ma non vidi nulla. «Hai sentito pure tu?» chiesi a Crip.

«Sì, l'ho sentito. Manteniamo gli occhi aperti, potrebbero esserci delle trappole messe nella foresta.» 

Crip ha ragione, ci potrebbero essere trappole ovunque. 

Di nuovo quel rumore, ma stavolta sembrava essere più vicino a noi.

Raddrizzammo la schiena immediatamente e presi il coltello. Osservai la foresta e vidi qualcosa che prima non avevo notato. Dietro un cespuglio vidi qualcosa di lungo e peloso, di colore nero. Ma la cosa più strana era che si stava muovendo: era vivo.

In un batter coda uscì da quel cespuglio un lupo tre volte più grande di noi che camminava come se volesse attaccarci. E in quel preciso istante mi scivolò il coltellino dalla mano. «No, ti prego non farci del male!» dissi mettendomi in ginocchio.

Il lupo mi guardò dubbioso e alzò gli occhi al cielo dicendo: «Voi scoiattoli non cambiate mai. Non sono venuto qui per uccidervi, ma perché il mio signore vi cerca.»

Crip mi prese per l'orecchio e mi fece alzare. Sicuramente il lupo era il messaggero di Yop. «Cosa vuoi da noi?» disse Crip.

«Seguitemi, non vi farò del male.» si girò e corse velocemente.

Io e Crip provammo a stargli dietro, ma era troppo veloce. Ben presto lo perdemmo di vista e cominciammo a vagare di qua e di là cercandolo. «Dov'è andato a finire?» disse Crip.

«Non lo so, ma adesso ho una scoiattolosa paura, perché ci aveva detto di restare al suo fianco.» dissi rabbrividendo.

Dopo alcuni passi vedemmo una fitta nebbia e non riuscimmo più a vedere. «Crip, dove sei?» dissi agitando le braccia.

«Tranquillo, sono dietro di te. Ti sto tenendo per la coda. Io ho troppa paura, starò qui dietro.»

Presi un profondo respiro e mi infiltrai nella nebbia, stavo camminando senza sosta, non sapevo nemmeno se stavo girando in tondo. Ad un certo punto la nebbia se ne andò lasciando spazio ad un cielo senza nuvole, con il sole che splendeva sopra le nostre teste. «Ma com'è possibile?» dissi.

«Benvenuti nella mia dimora.» disse qualcuno.

Cercammo di capire da dove provenisse quella voce, quando all'improvviso nostro cugino ci comparve davanti con accanto il lupo.



Un'avventura scoiattolosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora