Un'avventura scoiattolosa

Il segreto di Susan

Io e Crip eravamo demoralizzati per ciò che Susan ci fece. Non me lo sarei mai aspettato da una scoiattola gentile e simpatica come lei, di aver commesso quest'orribile gesto nei nostri confronti.

Mi spuntarono le lacrime poiché avevo dato la mia fiducia a lei, ma la domanda che mi sorse fu: come mai ci prese il rubino di nascosto? Tutto quello che ci raccontò era una bugia? E allora chi era Susan? E si chiamava veramente così?

Mi resi conto che non sapevo veramente nulla di lei. Tutto quello che credevo di conoscere risultò falso.

«Quella scoiattola ci ha rubato la nostra salvezza!» esclamò Crip con gli occhi pieni di tristezza.

Mi avvicinai a lui, ma si allontanò da me. «Questa è tutta colpa tua! Sei stato tu a far venire Susan con noi! Tu hai creduto a tutto quello che ti raccontava!»

Rimasi scioccato. «Non sono stato solamente io a prendere questa decisione! Anche tu eri d'accordo nel portarla con noi, le avevi anche dato la zampa come segno di fiducia e ora la colpa sarebbe mia?!»

Si avvicinò furioso. «Ammettilo. Ti sei innamorato di lei.»

Gli scoppiai a ridere in faccia. Io innamorato? «Ma che stai dicendo? Sei scoiattolosamente bugiardo! Non mi sono mai innamorato di lei, è vero che mi piaceva la sua compagnia, ma dire che sono innamorato è scoiattolosamente esagerato!»

Crip ci pensò sù e parve capirmi. 

All'improvviso mi ricordai di una cosa importantissima. «Crip, ci mancano solo due giorni. Dobbiamo recuperare subito il rubino e andare da Yop!»

Crip alzò la testa immediatamente. «Hai ragione, ci manca poco prima dello scadere del tempo.»

«Che facciamo?» chiesi confuso.

Crip si guardò intorno e alzò un dito. «Guarda!» esclamò con voce sorpresa.

Seguii la direzione e vidi delle piccole orme nella neve. Erano senza dubbio le sue.

Incrociai le braccia al petto e dissi: «Mmmm, non sarà difficile trovarla.»

Crip mi guardò e fece un sorrisetto maligno. «Hai ragione.»

Per tanti e tanti minuti seguimmo le orme, quando ad un certo punto finirono. 

«Accidenti, e adesso?» chiese Crip.

Camminammo per controllare meglio, ma tutto d'un tratto qualcosa ci avvolse e restammo sospesi nell'aria. Una grandissima rete era stata messa sotto la neve e restammo intrappolati come due topi.

Crip si mosse velocissimo dimenando le braccia in aria. «Chi è stato?» urlò.

Vidi un ombra uscire dietro un albero. Ed ecco Susan.

«L'ho sempre detto che eravate ingenui.» disse ridendo di noi.

Mi spuntarono le lacrime agli occhi. Non riuscivo a riconoscerla. «Perché ci stai facendo questo?»

Lei non rispose. Prese la corda che ci teneva intrappolati e ci trascinò.

Dopo qualche minuto arrivammo davanti una casa grandissima, tutta rosa e con un fiocco grandissimo al posto del tetto.

«Susan, dicci dove si trova il rubino.» esclamò Crip. Ma lei non rispose, si limitò solamente a farci entrare dentro quella grandissima casa.

Una volta entrati attaccò il filo in una barra di ferro, lasciandoci dentro quella rete.

«Facci uscire!» urlò Crip.

Io non riuscivo a trovare le forze per poter dire anche una singola frase.

Susan andò in giro per la casa in cerca di qualcosa, senza rispondere a mio fratello.

Sentii la rabbia crescere dentro di me e in un attimo le forze stavamo per tornare.

Lei prese un computer portatile e sentii un rumorino familiare. 

Skype.

Cosa stava per fare con Skype? Con chi si stava collegando?

Ad un certo punto fece iniziare una chiamata e vidi un'immagine di qualcuno che mi era familiare. Ma non riuscii a riconoscerlo.

Mi girai verso Crip, ma sembrava confuso anche lui.

«Ehi papà.» disse contenta.

Stava chiamando suo padre? In un momento del genere?

«Sono riuscita a prenderlo.» continuò. «e ho preso anche loro. Proprio come mi avevi detto tu.»

Susan si spostò leggermente e riuscii a vedere uno scoiattolo che non mi sarei mai aspettato di vedere. Era il padre di Susan? Stavo per svenire. A causa delle lacrime non riuscii più a vedere. Ma non riuscii nemmeno a togliermi quell'immagine dalla testa. 

Yop era il padre di Susan.